Sono sempre più frequenti i casi di genitori che ricorrono ai professionisti della salute per le problematiche dei propri figli adolescenti. L’esperienza del Centro LiberaMente di Genova conferma questo trend in costante crescita. Tra le problematiche segnalate prevale il consumo di sostanze (specialmente cannabis e alcol), seguito dall’uso smodato e patologico di internet e videogiochi.

Alcuni mesi fa, una mamma ci ha contattato chiedendo un appuntamento – racconta Antonio Floriani, medico psicoterapeuta Direttore del Centro LiberaMente -. Era profondamente angosciata per via del tempo che il figlio sedicenne dedicava a chattare in rete e ai social network; era inoltre allarmata per aver scoperto che il ragazzo consumava grosse quantità di alcol durante le uscite nei fine settimana. A conferma delle sue preoccupazioni, la signora rimarcava un calo della rendita scolastica verificatosi nell’ultimo periodo. La richiesta della madre verteva sul poter accompagnare il ragazzo al nostro Centro per un colloquio con un professionista che gli spiegasse i danni derivanti dal consumo di alcol. Nonostante l’insistenza della signora nel chiederci di incontrare il figlio – continua Antonio Floriani – i genitori hanno accettato il percorso multidisciplinare (psicoterapia e supporto pedagogico) proposto alla sola coppia che ha portato nel giro di un paio di mesi alla riduzione della sintomatologia ansiosa della signora, ad una comunicazione più funzionale tra i genitori, nonché tra questi e il figlio, con l’effetto di una riduzione del tempo trascorso in rete e del ricorso all’alcol da parte del ragazzo”.

L’approccio sistemico prevede di non lavorare in modo diretto “sul problema” (nel caso appena citato neppure “sul paziente”) che rappresenta, piuttosto, il sintomo di un malessere del sistema di riferimento. La multidisciplinarietà, garantita da un’equipe mista (medici, psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti) permette un intervento più rapido ed efficace.


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