LE DIPENDENZE PATOLOGICHE
Il concetto di dipendenza è assai complesso ed implica non solo aspetti neurobiologici, come quelli legati al concetto di tolleranza ed assuefazione, ma anche comportamentali,  psichici, sociali, culturali. Caratteristiche della dipendenza sono: la dominanza, la frequenza, la durata, l’intensità, le alterazioni del tono dell’umore e del comportamento, la tolleranza, i sintomi astinenziali, il conflitto e la ricaduta (vedi sezione dedicata a DROGA E DIPENDENZE).
Il mondo scientifico sta orientando da alcuni anni il proprio interesse verso le cosiddette “nuove dipendenze”; nuove ricerche in Italia e in ambito internazionale ne mostrano tutta la problematicità.
Nelle nuove dipendenze non abbiamo a che fare con l’uso problematico e l’abuso di sostanze, come invece avviene nelle tossicomanie, ma con comportamenti e relazioni disfunzionali e problematici riferiti a oggetti, attività, stili di vita, gestione del tempo, consumi, autopercezione, stili di attaccamento, vulnerabilità, difficoltà relazionali, rapporto con la realtà e con il mondo esterno. A differenza delle classiche dipendenze, in questo caso non è prevista l’assunzione di sostanze esterne come nel caso dell’alcolismo o della tossicodipendenza. Questo aspetto è di fondamentale importanza e suggerisce, erroneamente, la mancanza del rischio oggettivo e concreto di mettere a repentaglio la propria vita, inducendo nella società una visione poco critica delle conseguenze che le patologie compulsive possono generare nella vita dei soggetti dipendenti. In secondo luogo i disturbi di questo tipo presentano diversi aspetti riconducibili ad altre patologie già chiaramente classificate quali la depressione, il disturbo ossessivo compulsivo e il disturbo del controllo degli impulsi.
Le nuove dipendenze hanno così attirato l’attenzione dei ricercatori scientifici con sempre maggiore frequenza, imponendo riflessioni e interventi terapeutici.
Queste dipendenze sono molte e riguardano aree specifiche della vita quotidiana: sono le dipendenze da gioco d’azzardo, da shopping compulsivo, da internet, da sesso e da ricerca di materiale pornografico, ma non solo; le dipendenze affettive, ad esempio, sono molto diffuse.
La relazione e spesso la concatenazione con i disturbi della personalità (particolarmente quelli borderline, narcisistico, dipendente ed istrionico) è molto frequente, così come con le altre dipendenze, compresa quella da sostanze.
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INTERVENTI TERAPEUTICI
Un approccio integrato a ciascuna dipendenza consente di raggiungere degli obiettivi definiti attraverso l’utilizzazione di strategie mutuate dai modelli sistemico-relazionali e cognitivo-comportamentali.
Alcuni degli aspetti fondamentali del trattamento sono i seguenti: lavorare sulla reale possibilità di cambiamento e di soluzione del problema, favorire l’empowerment della persona, agire sulle distorsioni cognitive, elaborare delle strategie comportamentali utili al cambiamento, usare tecniche di desensibilizzazione, monitorare le emozioni, rinforzare l’autoefficacia e promuovere l’autostima.
La psicoterapia può essere individuale o di gruppo.
Particolare attenzione va prestata ai gruppi di auto-aiuto; questi, infatti, svolgono un ruolo di accoglienza e di sostegno per coloro che soffrono di queste nuove dipendenze. È bene ricordare che il gruppo di auto-aiuto, pur avendo una valenza terapeutica, non sostituisce il gruppo psicoterapeutico, strutturato e guidato da un terapeuta o da una coppia di terapeuti.

Al Congresso 2006 della Società Italiana di Psichiatria è emerso che 9 giovani su 10 sarebbero malati di internet, chat, blog e telefonino, al punto da usare queste nuove tecnologie in modo compulsivo, arrivando a perdere il contatto con la realtà e finendo per confondere reale e virtuale. Gli esperti chiamano, questa, la sindrome di Hickicomori o “del giapponesino”, perché estremamente frequente fra i giovanissimi giapponesi.
Le vittime delle nuove dipendenze sono giovani, adulti, donne, uomini.
Le nuove dipendenze richiedono modelli di trattamento terapeutico specifici individuali o di gruppo.


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