Con il termine allucinogeni si fa riferimento ad un gruppo di composti che alterano lo stato di coscienza ma non inducono delirio, sedazione o indebolimento delle facoltà intellettive e della memoria. La maggior parte delle sostanze definite allucinogene non suscita vere allucinazioni ma percezioni distorte. Le allucinazioni sono infatti percezioni sensoriali che sorgono da sole in assenza di uno stimolo obiettivo esteriore, mentre le percezioni fallaci nascono dalla distorsione di qualcosa di presente che è visto o udito.
L’LSD è il più specifico ed il più potente fra gli allucinogeni ed è una droga estremamente pericolosa soprattutto a causa della imprevedibilità dei suoi effetti. Esso è stato sintetizzato nel 1938 ed è un composto semisintetico che deriva dall’acido lisergico.
Gli effetti psicologici e comportamentali si manifestano entro 60 minuti dall’assunzione per via orale, raggiungono la massima intensità tra le due e le quattro ore, e poi seguono un graduale declino in 6 o 8 ore sino al ripristino dello stato iniziale.
Gli effetti dell’LSD possono essere drammatici, e determinanti in tal caso sono le aspettative individuali e le condizioni ambientali (setting) in cui ‘il viaggio’ si svolge.
L’LSD pura si presenta sotto forma di polvere bianca cristallina. Sul mercato clandestino viene venduta sotto forma di compresse grigiastre del diametro di 4-6 mm, contenenti 80-100 microgrammi di principio attivo, o ancora sotto forma di compresse colorate. Può trovarsi anche sotto forma di piccoli quadrati (windows), di piccoli dischi sottili e trasparenti contenenti 20-30 microgrammi di prodotto puro, o di francobolli.
Gli effetti dell’LSD variano da individuo ad individuo. I sintomi fisici sono i primi a comparire, e si manifestano con vertigini, formicolii, fiacchezza e tremore. Ad essi seguono modificazioni della percezione che causano rilevanti alterazioni visive e amplificazione dei suoni, possono verificarsi anche distorsioni visive e fenomeni illusori. Gli stimoli sensori si confondono e spesso è descritta la comparsa di sinestesia (ovvero la sensazione di vedere gli odori, sentire i colori, ecc.); il tatto è esaltato e la percezione del tempo distorta; la separazione di un oggetto dall’altro o di se stessi dall’ambiente diventa difficile e può realizzarsi una depersonalizzazione. Le emozioni sono più intense, e può essere osservata una estrema labilità con rapide variazioni nei sentimenti.
Effetti dell’assunzione di LSD
a. funzioni psichiche:
eccitazione;
modificazione dell’umore: euforia, depressione;
disturbi della percezione;
allucinazioni;
stati psicotici.
Il decorso sintomatologico derivante dalla assunzione di LSD presenta quattro fasi: la fase prodromica inizia dopo 20-30 minuti ed è caratterizzata da sintomi soggettivi; la seconda fase (circa 1-5 ore dopo l’assunzione) si caratterizza per le alterazioni schizofreniche della personalità; la terza fase si caratterizza per l’indifferenza, la povertà di pensiero e di critica, l’inerzia; infine per alcuni giorni dopo l’assunzione, il soggetto presenta una maggior calma ed operosità e maggiori capacità introspettive.
Tra gli effetti ulteriori (“collaterali”) dell’LSD vengono classificati:
1. disordini psicotici:
reazioni schizofreniche acute;
reazioni paranoiche;
psicosi prolungate o intermittenti;
paranoia conclamata;
intossicazione cronica da LSD;
2. disordini non psicotici:
reazioni acute di panico;
reazioni croniche d’ansia;
comportamento asociale;
comportamento antisociale;
3. reazioni neurologiche:
convulsioni, crisi epilettiche.
La dipendenza da LSD non è mai di natura fisica, ma quando si verifica, è solo di natura psichica e non si ha pertanto sindrome di astinenza. La tolleranza può svilupparsi ma scompare rapidamente.
Rispetto ad altre situazioni di tossicodipendenza, le varianti cliniche dell’abuso di LSD sono caratterizzate da una stretta dipendenza dalla dose. Si distinguonouna reazione psichedelica da LSD e una reazione psicotossica. La è caratterizzata da modificazioni della percezione, del pensiero, dello stato d’animo e da alterazioni organiche e si ottiene con dosi medio-piccole di LSD. La reazione psichedelica può trasformarsi in reazione psicotossica nel caso di dose elevata di sostanza assunta in uno stato d’animo di depressione ansiosa ed in un ambiente non idoneo (cosiddetto “bad-trip”). La psicosi acuta paranoide è caratterizzata da idee di grandezza o di persecuzione, che si traducono spesso in atti pericolosi a sé e agli altri. A tale psicosi può sopraggiungere la psicosi tossica acuta di tipo panico, nella quale il sintomo dominante è il terrore come risposta dell’individuo agli effetti del farmaco. I soggetti presentano uno stato d’ansia insopportabile e la sensazione ineluttabile di non poter più tornare nella condizione precedente alla assunzione del farmaco.
Esiste inoltre una reazione psicotossica ricorrente in cui il soggetto vive il ritorno spontaneo di una esperienza psichedelica o psicotossica senza aver assunto LSD, anche a distanza di molto tempo dall’ultima dose ingerita. La durata può variare da pochi secondi a trenta minuti. Le reazioni psicotossiche prolungate comprendono invece l’insorgere di una nevrosi ansiosa cronica o di una psicosi cronica di tipo schizofrenico.