DISTURBI PSICOSOCIALI

Tema di particolare interesse in ambito sociologico sono i cosiddetti disturbi psicosociali. Questo termine racchiude quei comportamenti socialmente non adeguati, che non risultano prettamente afferenti ad una patologia psichica ma che non possono semplicemente definirsi un vizio. Sono i comportamenti e le dinamiche relazionali tipiche dei soggetti abitualmente portati a delinquere e ad avere comportamenti criminali, “malavitosi”.

Gli episodi degli ultimi anni, unitamente ai flussi immigratori con la conseguente formazione delle attualissime baby gang, ha riportato il tema alla ribalta.

NOTA STORICA

Cesare Lombroso, uno dei primi nonché più famosi sociologi, vissuto a cavallo tra 1800 e 1900, aveva condotto studi particolareggiatissimi a riguardo di quelli che assunsero, da lì a breve, il nome di tratti lombrosiani. Egli trascorse molto del suo tempo all’interno degli istituti di pena (soprattutto londinesi). L’osservazione sia diretta che retrospettiva (nel lungo termine) di alcuni detenuti, notò come la propensione a commettere reati fosse in qualche modo correlata a dei tratti di personalità (nonché somatici e comportamentali) caratterizzanti, con alta percentuale, alcuni individui. Seppur col reale rischio di categorizzare alcune classi di popolazione, le ricerche del Lombroso ebbero seguito negli anni ispirando molte scuole criminologiche e le polizie scientifiche internazionali. Per tali ragioni alle  teorie lombrosiane si deve la nascita della criminologia.

Una recente indagine statistica (marzo 2006) riporta dati assai poco confortanti circa la delinquenza in Italia. Le condizioni di sovraffollamento delle patrie galere sono all’ordine del giorno: nelle 207 carceri italiane ci sono 59.523 detenuti (contro un massimo regolare di circa 43.000 posti), di cui il 33,3% sono extracomunitari, il 27% tossicodipendenti, il 19,83% affetti da patologie psichiatriche. Nel 2005 in 57 si sono tolti la vita all’interno del carcere e le risorse economiche messe a disposizione del sistema carcerario italiano tendono progressivamente a diminuire.


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