La Fobia Sociale, cioè la paura di essere giudicati negativamente dagli altri, spesso non viene riconosciuta perché chi ne soffre evita di parlare delle proprie paure. Un altro motivo per cui non viene spesso riconosciuta è dovuto al rischio che essa venga scambiata  per timidezza oppure diagnosticata come depressione secondaria o conseguenza dell’abuso di sostanze.
La Fobia Sociale non è una patologia rara (il 13 % delle persone può presentare questo fenomeno morboso in modo più o meno grave tra i 15 e i 20 anni) e andrebbe sempre presa in considerazione quando un individuo dice “la gente mi rende nervoso”.

DESCRIZIONE

La caratteristica principale della Fobia Sociale è la paura di essere giudicato e valutato in modo negativo dalle altre persone. L’individuo teme di poter fare qualcosa di imbarazzante o comportarsi in modo umiliante (compreso il fatto di mostrare in modo evidente la sua ansia). Il sintomo principale di questo disturbo deriva dall’ipervalutazione del giudizio degli altri per cui compare un timore sproporzionato per le critiche che possono essere fatte a comportamenti, magari banali, come firmare un assegno, chiedere informazioni, mangiare o bere in locali pubblici, tentare di conoscere qualcuno, ecc.
La paura può essere circoscritta a situazioni particolari o essere generalizzata alla maggior parte delle situazioni sociali.
I pazienti che hanno paura di essere osservati e di divenire oggetto di scherno da parte di altri presentano, quando si sentono sotto tiro, spiccati fenomeni neurovegetativi quali palpitazioni, vertigini, rossore, tremori, sudorazione, vampate di caldo, nausea e bisogno impellente di andare in bagno.  Questi sintomi vengono considerati particolarmente imbarazzanti e la risposta può prendere forma di un Attacco di Panico situazionale o sensibile alla situazione, cioè può essere vissuta in modo molto intenso e disagevole. Le situazioni più comunemente temute dagli individui con Fobia Sociale comprendono:

Mangiare o bere in pubblico
Parlare in pubblico
Scrivere in presenza di altri
Usare i bagni pubblici
parlare a persone autorevoli,
andare ad un ricevimento,
avvicinare persone dell’altro sesso,
parlare con persone poco conosciute,
incontrare estranei,
essere al centro dell’attenzione,
guardare negli occhi persone poco conosciute,
restituire merce ad un negozio,
dare un ricevimento,
resistere alle pressioni di un venditore.

La sensazione che deriva da queste situazioni provoca inevitabilmente ansia. Infatti le persone temono di apparire agli altri come imbarazzati, impacciati deboli o stupidi. Così le persone cominciano a temere situazioni come per esempio il parlare, mangiare, bere o scrivere in pubblico per timore di essere visti e giudicati agitati, tremanti, balbettanti, confusi, deboli.
La paura di apparire tali rende le persone ansiose ed agitate; l’essere agitati può favorire i sintomi che la persona teme (sudorazione, arrossamento, ecc.): quando questi si presentano si instaura un circolo vizioso che porta l’ansia a livelli sempre più elevati, costringendo all’evitamento o alla fuga dalla situazione temuta.
L’evitamento di alcuni ambienti può compromettere il lavoro e i rapporti sociali. Nei casi più gravi e generalizzati la Fobia Sociale può portare ad un isolamento sociale quasi completo e in casi estremi tutti i rapporti sociali sono evitati o causano molta tensione. Le persone con la fobia sociale riconoscono che la loro paura è esagerata, ma non riescono a dominarla con la propria volontà. Spesso si associa a depressione ed attacchi di panico. Può durare tutta la vita se non è curata.

CAUSE DEL DISTURBO

Il disturbo sembra dovuto ad una vulnerabilità personale, che può essere anche ereditata, ma che risente pure dell’influenza negativa degli stress da cui viene scatenata o peggiorata. Ne deriva una disfunzione dei processi biochimici cerebrali che intervengono sulla vita di relazione contribuendo alla compromissione dei rapporti sociali e di lavoro, fino all’isolamento per cui in tali condizioni questa malattia viene considerata grave.

DIAGNOSI

Secondo la Classificazione Internazionale delle Malattie dell’OMS (ICD-10), la Fobia Sociale viene diagnosticata quando sono presenti i seguenti criteri:
· Marcata e persistente paura di essere giudicato dagli altri in una o più situazioni sociali o prestazionali. L’individuo teme di agire in modo umiliante o imbarazzante (incluso mostrare i sintomi dell’ansia).
· L’esposizione alla situazione temuta causa ansia, che può assumere le caratteristiche di un attacco di panico.
· La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole.
· La paura provoca un marcato disagio durante l’esposizione a situazioni sociali o portare ad evitare tali situazioni.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

La normale ansia in situazioni sociali è un’esperienza comune alla maggior parte della popolazione e non giustifica da sola una diagnosi di Fobia Sociale, a meno che la paura non interferisca in modo significativo col funzionamento sociale o lavorativo dell’individuo.

L’Agorafobia può portare all’evitamento di situazioni sociali, ma questo evitamento è generalmente secondario alla paura di avere un attacco di panico in un luogo pubblico. Non è la situazione sociale di per sé ad essere temuta, ma piuttosto la possibilità di avere un attacco di panico in situazioni dalle quali sarebbe difficile scappare o in cui non sarebbe disponibile un soccorso.
Nella Fobia Specifica la paura riguarda uno stimolo specifico, che generalmente non è una situazione sociale ma piuttosto un insetto o un animale. Generalmente è lo stimolo stesso ad essere temuto e non il timore di fare brutta figura in pubblico.
Nella Schizofrenia possono essere presenti deliri, il cui contenuto è quello di essere osservati e giudicati dagli altri, tuttavia una corretta anamnesi ed un’attenta intervista clinica permettono di fare la diagnosi corretta. Diversamente dalla schizofrenia, nella Fobia Sociale non sono presenti sintomi come disturbi del pensiero, affettività appiattita od allucinazioni.
Alcune convinzioni nella Fobia Sociale possono essere così radicate che la diagnosi di Disturbo Delirante può essere appropriata. Esempi di questi deliri (false convinzioni che si mantengono nonostante l’evidenza contraria) consistono per esempio nella convinzione che la gente giudichi negativamente il soggetto perché emette cattivi odori o ha un difetto o una malformazione fisica.

TRATTAMENTO

La chiave del trattamento consiste nell’insegnare al paziente a controllare la propria ansia e quindi ad accettare che, anche se può commettere degli errori a causa dell’ansia, amici e colleghi non lo giudicheranno negativamente come persona, ma penseranno soltanto che quel giorno gli deve essere andato storto qualcosa.
Impostando una strategia terapeutica che si avvale dell’impiego di alcuni farmaci che hanno un’azione specifica contro la fobia sociale e di un approccio psicoterapeutico “educativo” mirato a fornire una serie di suggerimenti utili nel ricorrere a particolari meccanismi protettivi nei confronti dell’ansia sociale durante l’esposizione alle situazioni temute. I farmaci disponibili attualmente sono sicuri, hanno effetti collaterali contenuti e rari, sono privi di tossicità, non creano ottundimento mentale e tanto meno dipendenza perché non appartengono alla famiglia dei tranquillanti.
Fermo restando che prima si inizia la terapia, più veloce e completa sarà la guarigione, la sintomatologia da evitamento con i fastidiosi fenomeni vegetativi allegati incomincia a migliorare dopo alcune settimane di trattamento per cui non bisogna smettere di curarsi per tanto tempo , anche per diversi mesi, al fine di ottenere un risultato importante e duraturo.