aborto: v. Interruzione di gravidanza.


 

acari: gli acari sono piccoli artropodi (da mezzo a un quarto di mm.) Appartenenti a diverse specie. Quelli della polvere correlati all’asma e/o a reazioni allergiche, sono chiamati acari della polvere, in cui hanno il loro habitat. Si nutrono di scaglie di pelle umana, funghi e muffe, residui dei loro frammenti, granuli di polline, batteri e residui organici. La mancata esposizione al sole degli arredi, favorisce la loro proliferazione. Quasi assenti in alta montagna, abbondano nei climi caldo-umidi. Esistono prodotti e tessuti antiacaro.

 

acetonemia: presenza di corpi chetonici nel sangue per errori metabolici e/o alimentari; i sintomi clinici quali l’alito con odore di acetone, vomito, febbre e sete, permettono una rapida diagnosi che, con dieta particolare e farmaci specifici, può alleviare i disturbi in breve tempo, soprattutto nell’età pediatrica.

 

acidita’ di stomaco: o pirosi gastrica o bruciore di stomaco. Consiste in un diffuso fastidio (bruciore) allo stomaco, che spesso si propaga in alto all’esofago, alla faringe e alla gola, accompagnato da salivazione abbondante (scialorrea) e reflusso acido, liquido. Può comparire saltuariamente per ingestione di alimenti o farmaci irritanti. Se il disturbo è quotidiano, si deve procedere ad accertamenti approfonditi, nell’attesa dei quali, i farmaci ad azione antiacida, alleviano il fastidio.

 

acne: e’ un disturbo cutaneo dei più diffusi; colpisce soprattutto i giovani. E’ una dermatosi che regredisce dopo qualche anno se curata opportunamente, l’assenza di cure può lasciare profonde cicatrici. Può provocare disturbi a livello psicologico poiché colpisce in particolar modo il viso. Non è rara la sua localizzazione anche sulle spalle e sul torace. Esistono fattori predisponenti: genetici, quali la pelle grassa (eccesso di sebo), ormonali, dietetici, intestinali e lo stress. Il disagio sociale che procura negli adolescenti consiglia una precoce terapia presso strutture specialistiche.

 

acromegalia: malattia, a decorso lento e con insorgenza subdola, causata dall’iperproduzione dell’ormone della crescita, indotta da un adenoma dell’ipofisi anteriore. Può colpire soggetti giovani e adulti, provocando allargamento e allungamento delle ossa, soprattutto evidenti al volto, alle mani e ai piedi. Si associano alterazioni del metabolismo e dell’apparato cardiocircolatorio. La terapia, dopo diagnosi certa, si avvale di farmaci e della chirurgia.

 

acting-out: letteralmente: “passaggio all’atto”. Termine usato in psichiatria e in psicologia: indica le azioni, spesso impulsive, che irrompono nel sistema del comportamento abituale del soggetto.

 

acufene: rumore fastidioso (fischio, soffio, ronzio), percepito e localizzato da uno o da entrambe le orecchie, in assenza di stimoli sonori esterni. Le cause sono molteplici: ipertensione, intossicazioni, traumi, malattie dell’apparato circolatorio, endocrino, del sistema nervoso o dell’apparato statoacustico (equilibrio ed udito). Terapia appropriata alla causa.

 

anestesia: dal greco: mancata percezione; consiste nella perdita di coscienza, reversibile dopo un determinato tempo, provocata da farmaci anestetici o narcotici (detta anche narcosi). Può essere generale, per via endovenosa o per inalazione; locale, con inoculazione di anestetico su una piccola superficie, per raffreddamento (molto usata dal dentista e dagli sportivi), e spinale (epidurale).

 

aneurisma: dilatazione delle tonache che costituiscono la parete delle arterie: congenito od acquisito, l’aneurisma rappresenta una patologia severa, cui si deve in breve tempo porre rimedio senza aspettare l’eventuale rottura (emorragia) e quindi una condizione di emergenza. L’arteriosclerosi ed il fumo di sigaretta sono tra le cause più frequenti degli a. Acquisiti. La frequente localizzazione cerebrale o aortica pone il rimedio di questa patologia, dopo accertamento angiografico, di prevalente competenza chirurgica. Altre localizzazioni possono rimanere clinicamente sotto controllo ecografico.

 

angina pectoris: dolore causato da insufficiente ossigenazione temporanea del cuore, dovuto ad un’ostruzione (di varia natura) delle coronarie, che provoca una sindrome ischemica. I sintomi sono caratterizzati da sensazione di oppressione, da dolore lancinante retrosternale con irradiazione al braccio sinistro, alle spalle ed allo stomaco. Indagini specifiche quali l’elettrocardiografia dinamica (holter) e l’elettrocardiogramma (ecg) permettono di formulare una diagnosi che escluda altre cause. All’immediato intervento farmacologico con vasodilatatori (trinitrina), devono seguire accurate indagini specialistiche.

 

angiografia: radiografia dei vasi dopo iniezione di un mezzo di contrasto per mettere in evidenza la loro integrità o eventuali alterazioni della vascolarizzazione di un organo o di un distretto corporeo.

 

angiomi: sono anomalie vascolari benigne molto frequenti, spesso superficiali, costituiti da un’agglomerato di capillari. Possono colpire i neonati e regredire spontaneamente nel tempo. L’evoluzione dell’a. Richiede un’attenta sorveglianza clinica per valutare un’eventuale danno estetico o la possibile regressione. Nell’adulto queste malformazioni vascolari vengono trattate chirurgicamente o con il laser.

 

angioplastica: e’ un intervento che permette la dilatazione di arterie (es. Coronarie) ristrette per cause patologiche; si attua mediante una piccola sonda, munita di un palloncino, introdotta, in anestesia locale, in un’arteria della regione inguinale, spinta fino alla stenosi. Gonfiato il palloncino si dilata così il vaso ristretto. Segue terapia di pertinenza cardiologica.

 

annessite: infiammazione di vario livello, acuta, subacuta e cronica, degli annessi uterini, accompagnata da dolori e tensione delle pareti addominali, irregolarità mestruali, leucorrea, febbre e decadimento generale. Può essere causata da agenti piogeni, per cui la terapia s’impone a piene dosi, per portare il soggetto verso la guarigione.

 

anoressia: perdita dell’appetito, sintomo di numerose malattie; soprattutto nei giovani, può essere una manifestazione di malattie psichiche, nelle quali il rifiuto del cibo è legato a particolari esperienze o disagi che l’hanno indotta. Esige severo controllo medico e totale appoggio della famiglia.

 

anossia: stato di sofferenza dei tessuti di un determinato distretto, che, per cause diverse, sono stati privati dell’apporto di ossigeno trasportato dal sangue.

 

ansia: disturbo causato dall’eccessiva tendenza a preoccuparsi e dallo stato di tensione che ne deriva. I sintomi dovuti all’ansia sono soggettivi, ma possono includere nervosismo o irrequietezza, tensione muscolare, tremori, alterazioni del sonno, difficoltà di concentrazione, stimolo ad urinare. Dopo aver verificato che la sintomatologia ansiosa non sia causata da malattie organiche come ad esempio l’ipertiroidismo, si deve instaurare un’adeguata terapia, cercando di rimuovere il più possibile le o la causa scatenante.

 

anticorpi: sono presenti nel sangue prodotti dai linfociti b; sono proteine del gruppo delle gammaglobuline. Hanno la caratteristica di riconoscere sostanze estranee (antigeni), batteri o virus: questo riconosci- mento specifico lega l’anticorpo all’antigene e dopo una serie di processi biochimici provoca la distruzione dell’antigene stesso. Su questo si basano i naturali processi di difesa dell’organismo.

 

antigene: si intende qualunque sostanza capace di provocare una reazione specifica immunologia. V. Anticorpi

antrace: v. Carbonchio

 

apgar: e’ il valore che indica lo stato di salute del neonato nei minuti che seguono la nascita.

 

apnea notturna: v. Russamento

 

apoplessia: v. Ictus

 

appendicite: processo infiammatorio dell’appendice vermiforme o cecale, ricca di tessuto linfatico; a causa della ristrettezza del diametro può essere facilmente ostruita ed ulcerarsi. Se perforata determina la peritonite. I sintomi variano da lieve malessere a dolore intenso nella parte inferiore destra dell’addome, cui segue febbre, nausea, vomito ed evacuazioni irregolari. Nelle forme acute la terapia è chirurgica.

 

aprassia: le aprassie consistono nell’incapacità di eseguire sequenze di atti motori, apprese a suo tempo con l’esperienza (fare il nodo alla cravatta), in assenza di disturbi del movimento. Si tratta quindi di un disturbo delle funzioni simboliche, che risiedono in aree corticali associative specifiche. Questa patologia richiede il controllo continuo del neurologo per instaurare una corretta terapia.

 

aritmie: battito del cuore (ritmo cardiaco) irregolare. Le cause possono essere molteplici, dall’abuso di sostanze eccitanti a disfunzioni organiche; pertanto la terapia deve essere adeguata alla causa.

 

arteriosclerosi: sclerosi (indurimento) delle arterie. Perdita dell’elasticità ed ispessimento a carico delle pareti dei vasi arteriosi. L’indurimento è dovuto al deposito di sostanze presenti nel sangue (grassi, colesterolo, ecc.) Che infiltrandosi nelle pareti del vaso, formano “la placca” che rende rigida la tonaca del vaso stesso, restringendone progressivamente il calibro, con conseguente riduzione dell’apporto di sangue, ossigeno e sostanze indispensabili alla vita dei tessuti. L’arteriosclerosi può essere curata, sebbene la famigliarità incida sugli insuccessi. L’attività fisica e la dieta corretta contribuiscono ad allontanare il rischio. Il fumo, la vita sedentaria ed il colesterolo sono chiamati in causa nell’eziologia di questa patologia che può essere farmacologicamente tenuta sotto controllo.

 

artrite: affezione infiammatoria che colpisce le articolazioni e le loro componenti ma che può estendersi al sistema nervoso e all’apparato cardiocircolatorio. Sebbene l’origine sia discussa, è stata documentata una predisposizione genetica ed un’eventuale provocazione virale. Le articolazioni diventano dolenti, con notevole rigidità che diminuisce o scompare con il movimento. La terapia deve essere instaurata dopo che le analisi, indispensabili, abbiano confermato la patologia per instaurare un trattamento specifico.

 

artrocentesi: puntura di una cavità articolare con aspirazione di liquido.

 

artroscopia: ispezione con una minuscola telecamera (pochi millimetri) di una cavità articolare, per verificarne lo stato di integrità.

 

artrosi: affezione degenerativa delle articolazioni: i fattori meccanici (da usura) ed una certa predisposizione famigliare, rappresentano elementi favorevoli all’instaurarsi di quel processo degenerativo-produttivo che, colpendo le articolazioni, le”sforma” dalla loro forma primitiva (a.deformante). Tra le più invalidanti ricordiamo la coxoartosi, la gonartrosi, e quella a carico delle articolazioni delle vertebre. Dal punto di vista sintomatico, il dolore è invalidante, spesso accompagnato da crepitii durante il tentativo di movimento e il gonfiore può essere l’espressione di flogosi (infiammazione) in atto. Essendo un processo degenerativo, in prima istanza si cerca di togliere il dolore, con antidolorifici e miorilassanti; in un secondo tempo s’instaura fisiokinesiterapia.

 

asbestosi: malattia professionale provocata dall’inspirazione di polvere di amianto; oggi ne è severamente vietato l’uso. Aggredisce i polmoni in maniera inesorabile provocando spesso il cancro.

 

ascesso: raccolta purulenta in una cavità a seguito di un processo infettivo.

 

ascite: liquido in peritoneo. L’addome si presenta teso. Le cause sono molteplici.

 

asma: difficoltà respiratoria con aumentata irritabilità dei bronchi, caratterizzata da tosse e sibili, provocata da fattori allergici (dopo assunzione di farmaci o inalazione di polveri), dall’inquinamento, da patologie renali e cardiache ma anche da predisposizione individuale. Dopo la diagnosi, la terapia è specifica e soprattutto si deve studiare ed evitare l’agente che la scatena.

 

aspergillosi: malattia provocata da un fungo (aspergillo), che colpisce sia l’uomo sia gli animali, trovando localizzazione soprattutto nei polmoni e nei reni. La sua presenza può essere evidenziata con analisi radiologiche.

 

astenia: diminuzione e riduzione della forza muscolare presente nelle anemie, nelle carenze ormonali, nelle miopatie, nelle debilitazioni. Terapia con farmaci di sintesi e naturali.

 

astigmatismo: legato ad un’anomalia congenita di curvatura della cornea (sferica, se normale, ellissoidale in questa patologia) che provoca un difetto di messa a fuoco. Può essere associato a miopia o ipermetropia. Si può correggere o con lenti (anche a contatto) o chirurgicamente, modificando la curvatura della cornea.

 

astinenza (crisi di): insieme di sintomi fisici e psichici sgradevoli dovuto alla carenza di sostanze psicotrope nell’organismo di chi è assuefatto e divenuto tollerante per via dell’uso cronico. Il grado di crisi è dipendente sia dal tipo di sostanze utilizzate (più o meno inducenti dipendenza), dalle modalità con cui queste sono state precedentemente assunte (durata del periodo d’uso, assunzione combinata di più sostanze, via di somministrazione), sia dalle caratteristiche individuali del soggetto.

 

atassia: disturbo motorio, che consiste nella mancanza di coordinamento muscolare durante il movimento; sintomi differenti caratterizzano tre tipi di atassia: l’atassia cerebellare procura disturbi alla stazione eretta, e alla marcia che si presenta a zig-zag; nell’atassia sensitiva, la marcia è talloneggiante mentre nella forma vestibolare predominano le vertigini. La gravità della patologia, esige una terapia esclusivamente specialistica.

 

aterosclerosi: patologia, compresa nelle forme di arteriosclerosi, nella quale gli ateromi, contenenti o colesterolo o materiale lipoideo (grassi) o detriti cellulari, si formano nella tonaca delle arterie.

 

attacchi ischemici transitori: v. Tia

 

attacco di panico: situazione durante la quale un soggetto, senza necessariamente una apparente causa scatenante, si trova improvvisamente in particolari condizioni emotive quali agitazione, fobia, senso di angoscia e di morte imminente, ansia, associate in genere ad agorafobia o altre condotte di evitamento.

 

autismo: l’a. è una malattia caratterizzata da gravi disturbi della comunicazione, del comportamento e dell’interazione sociale. Nelle forme più gravi gli individui possono essere completamente muti, socialmente isolati, gravati da comportamenti stereotipati e con profonda disabilità intellettuale; nelle forme più leggere gli individui manifestano problemi nella comunicazione e nell’interazione sociale, ma, sebbene mostrino pochi interessi, hanno capacità intellet-tive e di linguaggio nella norma e una vita giorna-liera quasi normale. Le cause dell’a. Sono scono-sciute, rimane evidente una forte componente ereditaria, essendo i meccanismi genetici molto complessi. Pur accompagnandosi ad un’aspetto fisico normale rimane comunque un handicap grave che coinvolge diverse funzioni cerebrali per tutta la vita. Dal punto di vista terapeutico, nuovi neurolettici fanno ipotizzare una cura farmacologica in grado di dare un grande contributo alla qualità della vita.

 

avvelenamenti: per avvelenamento si intende l’ingestione, il contatto o l’esposizione ad un veleno in quantità tale da provocare una sintomatologia specifica spesso grave. Alcuni avvelenamenti vengono classificati come malattie professionali (arsenico, cadmio, fosforo, cromo, piombo), mentre altri avvengono o tra le mura domestiche (alimenti inquinati, detersivi, funghi, farmaci, gas, anidride carbonica) o in ambienti esterni per ingestione di sostanze sconosciute (bacche, fiori, foglie). Gli a. Possono essere acuti, con sintomatologia grave che può portare alla morte, o cronici, con sintomatologia più lenta che evolve nel tempo in lesioni irreversibili. I sintomi dipendono dalla sostanza tossica che ha colpito l’organismo e si manifestano comunque con vomito, crampi muscolari, dolori, collasso cardiocircolatorio, perdita di coscienza. Pertanto la terapia da instaurarsi quanto prima è di pertinenza esclusivamente medico-ospedaliera. Si può raggiungere telefonicamente il centro antiveleni presente negli ospedali, dove gli specialisti che vi prestano servizio sono in grado di fornire tutte le istruzioni per affrontare le situazioni, servendo, non sempre, il vomito o l’aria aperta a liberare l’organismo dalle sostanze tossiche. Nell’attesa delle cure specifiche si deve somministrare acqua, se la persona è cosciente, allo scopo di diluire la sostanza velenosa ingerita. Rimanendo sconosciuta la sostanza ingerita o respirata, raccogliere più informazioni possibili o eventualmente il materiale vomitato.

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bagassosi: malattia dei polmoni, causata da inalazione di residui di canna da zucchero dopo l’estrazione dello stesso.

 

balanite: infiammazione superficiale del glande che coinvolge spesso anche il prepuzio. Dal punto di vista sintomatologico da semplice eritema può passare a lesioni papulo-pustolose, causate da batteri, candidosi, traumi, tricomoniasi, favorite da anomalie anatomiche (fimosi) e/o da igiene incompleta. La terapia, sotto controllo medico, combatte l’agente causale e, come in tutte le malattie ai genitali, è importante un controllo del partner per evitare recidivanti.

 

barotite: affezione dovuta ad una lesione della membrana timpanica, causata dall’aumento della pressione (immersione subacquea, decollo/atterraggio di un aereo, alta montagna). L’aria penetra sia nell’orecchio esterno, attraverso il meato uditivo sia nell’orecchio medio, attraverso le tube di eustachio che si aprono nella faringe; pertanto l’aumento di pressione che si provoca da un solo lato della membrana timpanica, causa il danneggiamento. Un dolore intenso ed inaspettato è il sintomo che porta ad una momentanea sordità ma potrebbe provocare vertigini e, con l’aggravamento, anche emorragie e, talvolta una parziale sordità permanente. Pertanto prima di assumere qualsiasi tipo di medicinale, ogni sintomo va sottoposto alla valutazione specialistica.

 

bartolinite: infiammazione delle ghiandole del bartolini, ai lati dell’orifizio vaginale; la sintomatologia dolorosa evidenzia una tumefazione a livello dello spessore delle grandi labbra dovuta a chiusura del dotto escretore della ghiandola o a penetrazione di germi; se la terapia basata su antibiotici ed applicazioni locali, non riduce la tumefazione, è necessario un piccolo intervento per aprire l’ascesso e permettere la fuoriuscita purulenta.

 

basedow: v. Morbo di b.

 

bipolare (disturbo bipolare): disturbo dell’umore caratterizzato dall’alternanza di periodi malinconici e depressivi a periodi in cui emerge ipomaniacalità. Si differenzia dalla ciclotimia per la presenza di intervalli di tempo più lunghi tra le due fasi.

 

biopsia: prelievo ed esame microscopico di tessuto vivo o di materiale liquido o solido, allo scopo di fornire una diagnosi precisa.

 

blefarite: infiammazione delle palpebre con possibile estensione alla congiuntiva e perdita delle ciglia; l’origine può essere molto varia: da fattori allergici, come polveri, fumi, acidi, a fattori endocrini, alimentari e batterici. Bruciori, prurito ed arrossamento caratterizzano la sintomatologia. La terapia deve essere instaurata in rapporto alla causa, quanto prima, per evitare sovrapposizioni batteriche, provocate dallo strofinio indotto manualmente.

 

blenorragia: (o gonorrea): infezione batterica da neisseria gonorrhoeae a trasmissione sessuale. I sintomi che si manifestano in pochi giorni, sono più evidenti nel maschio per l’emissione di secreto muco-purulento dall’uretra, dolore e bruciore sono associati allo stimolo frequente della minzione. Può coinvolgere altri organi dell’apparato genitale (testicolo e prostata). Nella femmina si sviluppa in modo asintomatico e può estendersi agli organi vicini con conseguente sterilità. La sintomatologia di questa infezione diventa evidente con la comparsa di dolori addominali più o meno localizzati e febbre. Dopo analisi specifiche, la terapia si basa su somministrazione di antibiotici, sebbene oggi si riscontrino ceppi che offrono elevate resistenze. E’ facile trovare soggetti affetti da b. Che presentino sovrapposizioni di clamidia (una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse) la cui infezione è asintomatica ma responsabile di cerviciti, salpingiti, uretriti e epididimiti. Pertanto i rapporti sessuali si devono affrontare con responsabilità.

 

blocco di branca: v. Pace-maker

 

borderline: termine usato impropriamente per descrivere tutte le situazioni cliniche al limite tra normalità e patologia. Nello specifico il disturbo borderline di personalità è un disturbo caratterizzato da una diffusa instabilità delle relazioni, dell’immagine di sé stessi, dell’affettività, dell’umore e da una notevole impulsività del comportamento. Si può già manifestare nella seconda infanzia, nell’adolescenza oppure in età giovanile; è molto diffuso ed in aumento negli ultimi anni. Rientra nei disturbi di personalità.

 

borsite: infiammazione della “borsa” sierosa (il tessuto che avvolge i capi ossei che si articolano) di un’ar-ticolazione: si manifesta con dolore, gonfiore e ridu-zione della motilità. Dal punto di vista terapeutico si somministrano antinfiammatori e si prescrive so-prattutto riposo, per superare la fase acuta.

 

botulismo: intossicazione causata da clostridium botulinum che produce una neurotossina (letale per l’uomo), sensibile al calore, che può contaminare carni avariate, pesce, alimenti in scatola ingeriti senza cottura. Negli inscatolati l’unico segno caratteristico è il rigonfiamento del barattolo con produzione di gas. Con un’incubazione che va da poche ore a qualche giorno, insorgono i sintomi a carico del tessuto nervoso cui la tossina si fissa: visione sdoppiata, perdita della parola, secchezza delle fauci e indebolimento muscolare. L’intossicazione richiede immediato ricovero e terapia a livello ospedaliero.

bradicardia: rallentamento del ritmo cardiaco al di sotto dei 60 battiti; per alcuni soggetti può essere fisiologico o manifestarsi in conseguenza di altre patologie. Quando la frequenza è inferiore ai 30 battiti, può essere necessario un pace-maker. Terapia specialistica.

 

brividi: risposta fisiologica del corpo, con un’involontaria contrazione muscolare che si accompagna all’erezione dei peli (pelle d’oca) in risposta a stati febbrili, paura, stati emotivi o freddo.

 

bronchite: infiammazione acuta o cronica della mucosa dei bronchi: nelle forme acute, le cause più frequenti sono rappresentate da infezioni virali o batteriche. Nelle forme croniche, il fumo, l’inquinamento, l’umidità ambientale, la temperatura esterna, possono peggiorare l’andamento della patologia con asma, enfisema e dispnea. La terapia, costituita anche da mucolitici e broncodilatatori, deve essere, nelle forme gravi, di esclusiva pertinenza medica.

 

broncopolmonite: infiammazione acuta su base infettiva costituita da molteplici focolai infiammatori nel tessuto polmo- nare.generalmente è l’aggravamento di una bronchi-te,di un’influenza o di un’infezione ospedaliera. Il sintomo più evidente è la febbre elevata seguita da tosse, espettorato e dispnea. La terapia, basata su antibiotici e antipiretici, deve essere instaurata quanto prima da personale specializzato.

 

brucellosi: la brucellosi è una malattia infettiva a decorso acuto o cronico, comune all’uomo e a certi animali che sono la fonte del contagio. Negli animali l’infezione da brucelle, provoca l’aborto, che è la principale manifestazione, ma sono infetti anche il latte, le urine, le feci. Fortemente patogene per l’uomo, le brucelle sono distrutte dal calore, dai raggi solari e dai comuni antisettici ma resistono per settimane, al fresco, nei terreni ombrosi, nel letame, nel latte e nei latticini freschi e nell’acqua. Le brucelle, raramente infettano cani e gatti. Nell’uomo, il contagio avviene direttamente da animale ad uomo o attraverso ferite o più spesso, indirettamente, attraverso l’ingestione di latte crudo, proveniente da animali infetti (capre, pecore, raramente vacche), e soprattutto dai formaggi freschi, contaminati durante la manipolazione in ambienti infetti o igienicamente non idonei. Dopo un periodo di incubazione anche di 20 giorni, la febbre, detta anche maltese, che con la sua caratteristica ondulante e comunque irregolare, può prolungarsi per molti mesi, è accompagnata da algie sotto forma di dolori artrosici, muscolari ed ossei; nei maschi si può avere orchite. Effettuata la diagnosi, la terapia medica, in ambiente specialistico, riserva una favorevole guarigione.

 

bruciore di stomaco: v. Acidità di stomaco

 

BSE: v. Encefalopatia spongiforme bovina

 

bupropione: molecola di recente invenzione che agisce come antidepressivo ed utile nella disintossicazione (fase di astinenza) da nicotina e cocaina.

 

bulimia: legata a disturbi psichici, questa malattia è caratterizzata da eccessiva sensazione di fame. Consiste in un violento incontrollabile bisogno di ingerire notevoli quantità di cibo in breve tempo con un conseguente senso di colpa, per paura di ingrassare, che viene alleviato dal vomito autoprovocato. La psicoterapia e i farmaci antidepressivi possono riportare questi pazienti alla normalità, sotto controllo specialistico.

 

Burger: v. Morbo di – v. Fumo

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cachessia: stato di graduale decadimento fisico e psichico con dimagrimento progressivo, lterazioni del metabolismo, abbassamento delle barriere immunitarie. E’ riscontrabile in molte gravi malattie, soprattutto tumorali, dove la neoplasia libera sostanze di natura tossica che accelerano i processi di necrosi dei tessuti.

 

calazio: infiammazione cronica di una ghiandola sebacea a livello palpebrale, che determina una tumefazione arrossata della palpebra stessa. Si differenzia dall’orzaiolo, perché non dà sintomatologia dolorosa. La terapia, per una definitiva risoluzione, è spesso chirurgica con asportazione del calazio.

 

calcolo: concrezione di sali minerali e acidi organici che si può formare in vari organi o in canali escretori a causa di processi infiammatori, di alterato metabolismo o per predisposizione costituzionale. Ghiandole salivari, colecisti, reni, vescica e raramente anche i polmoni, sono gli organi nei quali, per un processo reattivo anche di rigetto e di difesa, verso un corpo estraneo (che sarà il nucleo di origine del c.), si deposita la matrice che produrrà il c. Il nucleo può avere origine batterica, proteica e salina. Una volta formato, il c., con pareti più o meno lisce, si può impegnare in dotti o rimanere ancorato alle pareti dell’organo senza alterarne la funzione. Quando le ulteriori deposizioni ingrandiscono la formazione calcolosa, l’interferenza sulla normale fisiologia dell’organo, si manifesta con improvviso, acuto dolore a colica che è il sintomo caratteristico della malattia o litiasi. Le sostanze più frequente- mente responsabili della formazione di queste concrezioni, sono i sali di calcio, di acido urico, di ferro, gli ossalati, i fosfati di ammonio e di ma- gnesio, i pigmenti biliari, i derivati del colesterolo ecc. Dopo i sintomi (le coliche), la diagnosi deve essere confermata da indagini ecografiche, radiologiche, urografiche, che accertano la presenza e localizzano il calcolo. Oggi se possibile, si procede a frantumarlo con il litotritore o con mezzi endo-scopici. Qualora fosse necessario il rimedio risolutivo è di competenza chirurgica. Una volta fuoriuscito, il c. Deve essere esaminato nelle sue componenti, per escludere dalla dieta le sostanze che potrebbero agevolarne una nuova deposizione.

 

calcolosi: stato patologico dovuto alla presenza di calcoli.

 

calvizie: perdita di capelli, spesso a carattere ereditario, che può iniziare anche in età giovanile; una volta stabilizzata, può avere localizzazione temporale o fronto-occipitale. Frequente nell’uomo, rara nella donna, può essere dovuta ad alopecia, se accompagnata da seborrea e da desquamazione furfurea.

 

cancrena: (o gangrena): morte dei tessuti causata da insufficiente apporto di sangue e da sovrapposizioni batteriche. La gravità del caso richiede intervento specialistico.

 

candidosi: infezione causata da funghi di genere candida. Luoghi preferenziali di aggressione sono le mucose del cavo orale, della vagina e del tratto gastro-intestinale, ma anche le pieghe cutanee, gli spazi in-terdigitali, il tessuto periungueale. Un’infezione frequente nel bambino è il “mughetto” che si presenta con piccole chiazze bianche sparse su tutta la mucosa della bocca. Le c. Si manifestano con intenso eritema nella sede interessata, con prurito, bruciori e dolore. E’ una micosi che tende a cronicizzare e spesso è recidivante. La terapia consiste nell’eliminazione delle cause e un adeguato trattamento antimicotico locale e generale.

 

carbonchio: (o antrace): e’ una malattia contagiosa, provocata da “bacillus anthracis” che produce spore resistenti all’ambiente; colpisce molte specie animali e occasionalmente l’uomo, provocando eruzioni cuta-nee, forme viscerali, polmonari, intestinali. La malattia colpisce quasi esclusivamente soggetti che per motivi di lavoro entrano in contatto con carne, pellame e residui di animali infetti. Le spore penetrano attraverso piccole lesioni cutanee, per via respiratoria o digerente. Dopo un’incubazione di uno/cinque giorni, compare una papula intensamente dolente ed eritematosa, che si trasforma in una pustola vescicolosa a contenuto emorragico, che se non si instaura una terapia specifica (penicilline e tetracicline), si estende compromettendo lo stato generale del paziente (edema maligno) conducendolo a morte. La profilassi consiste nella vaccinazione e nelle misure igienico-ambientali.

 

cardiopatia ischemica: e’ l’insieme dei quadri clinici dovuti ad insufficienza coronaria: cl’angina pectoris e l’infarto. Le coronarie sono le arterie che nutrono il cuore.

 

carie: processo distruttivo a carico di un osso o di un dente; in caso di c. Dentale si tratta di un processo che, inducendo decalcificazione, apre una breccia nello smalto da cui possono penetrare agenti patogeni e distruggere il dente. L’igiene dentale e il controllo periodico da parte dello specialista prevengono l’instaurarsi di questa patologia.

 

catalessi: condizione che si verifica sotto ipnosi o in malattie organiche come il m. Di parkinson e in stati tossici acuti o in disturbi psichici.

 

cataratta: patologia dell’occhio causata da un’opacizzazione, di varia entità, del cristallino: lente biconvessa a potere diottrico variabile, posta all’interno del bulbo oculare. Questo disturbo visivo può avere un’evoluzione più o meno rapida ed essere più o meno invalidante (riduzione visiva) secondo i diversi tipi e stadi di avanzamento della c. Si interviene chirurgicamente in ambiente ambulatoriale.

 

catatonia: stato patologico caratterizzato da totale mancanza o riduzione dell’attività motoria. Si manifesta con stupore, immobilità, ed atteggiamenti strani, mantenuti fissi a lungo. Tipica di molte psicosi e di una forma di schizofrenia.

 

cefalea: v. Emicrania

 

celiachia: sindrome da malassorbimento, provocata dall’assunzione di alimenti contenenti glutine, una proteina che si trova nei cereali (avena, grano, orzo, segale). L’intolleranza al glutine provoca diarrea, perdita di peso, anemia, carenze vitaminiche, fragilità e dolori ossei. L’intolleranza è irreversibile e può comparire a qualsiasi età.

 

cellule staminali: sono cellule che hanno la caratteristica di riprodursi a lungo senza differenziarsi, ed hanno la capacità di dare origine a cellule progenitrici da cui possono differenziare cellule nervose, muscolari, del sangue, della pelle, ecc. Si trovano a livello dei primi stadi embrionali o in vari tessuti quali il midollo osseo, il sangue ecc., vengono coltivate in vitro dove possono essere indotte a differenziarsi secondo linee specifiche.

 

cellulite: infiammazione del tessuto connettivo sottocutaneo, con deposito eccessivo di adipe, infiltrato da essudato tra gli spazi interstiziali del tessuto.

 

cervicite: infiammazione acuta del collo dell’utero generalmente provocata da un’infezione da neisseria gonorrhoeae, chlamydia, thricomonas e herpes. Si manifesta con secrezioni purulente accompagnate da forte prurito e arrossamento. La terapia si avvale di farmaci specifici su consiglio specialistico.

 

check up: con questo termine inglese si indica una serie di controlli clinici, di laboratorio e strumentali per inquadrare le condizioni di salute di una persona, anche in assenza di particolari sintomi clinici.

 

cheloidi: tessuto cicatriziale ispessito che, anche dopo l’asportazione, tende a riformarsi.

 

chemioterapia: terapia basata sulla somministrazione di farmaci antineoplastici per arrestare l’evoluzione di eventuali cellule tumorali o di metastasi. Di pertinenza strettamente oncologica.

 

cheratosi: alterazioni cutanee eritematose dovute ad ispessimento dello strato corneo della pelle che si presentano sotto forma di piccole placchette brune ricoperte di squame biancastre. Le forme più comuni sono: la cheratosi senile da prolungata esposizione ai raggi solari e la cheratosi seborroica la cui origine è sconosciuta. Queste lesioni devono essere asportate e risolutivo oggi risulta l’impiego del laser.

 

chetosi: v. Acetonemia

 

chinetosi: ovvero: mal d’auto, di mare, d’aereo: disturbo provocato dal movimento passivo, imposto al corpo, che si manifesta come malessere generale accompagnato da vertigini, scialorrea, sudorazione, pallore, nausea e vomito. Il disturbo si risolve nel momento in cui cessa la sollecitazione che lo ha provocato. Evitare i liquidi.

 

cianosi: colorazione anomala bluastra della pelle e delle mucose causata da insufficiente ossigenazione del sangue o da concentrazione eccessiva di emoglobina ridotta (ricca di anidride carbonica).

 

cibi transgenici: alimenti provenienti da un’organismo geneticamente modificato, tutt’oggi molto discusso, al fine di sviluppare, bloccare o creare caratteristiche particolari che ne permettano una migliore utilizzazione, conservazione e commercializzazione. Le modifiche di organismi animali e vegetali, tramite l’alterazione genetica è irreversibile ed introduce nell’ambiente nuovi esseri che non esistevano in natura.

 

ciclotimia: disturbo caratterizzato da continue oscillazioni dell’umore, che vanno dalla depressione all’euforia alternate a rare fasi di normalità. Accertata la patologia, responsabilizzando i familiari, si può intervenire farmacologicamente. Si differenzia dal disturbo bipolare per una alternanza più breve tra queste due fasi.

 

cifosi: convessità fisiologica, a livello dorsale, della colonna vertebrale che se troppo accentuata diventa patologica ed esige una correzione, normalmente fisioterapica.

 

circoncisione: e’ l’intervento che consiste nell’asportazione della pelle in eccesso del prepuzio e dell’allargamento dell’anello prepuziale: è indicato in tutti i casi di restringimento congenito o di anomalie della sua struttura. La terapia è chirurgica ambulatoriale e il recupero è rapidissimo.

 

cirrosi epatica: affezione del fegato caratterizzata da una alterazione della struttura epatica, dovuta a fenomeni diffusi di fibrosi e a formazioni nodulari, da cui deriva un danno cronico irreversibile delle cellule del fegato, gli epatociti. Questo danno può avere insorgenza subdola e manifestarsi molto tempo dopo l’inizio delle alterazioni strutturali. Esistono vari tipi di cirrosi: alcolica, biliare, virale, cardiaca, da farmaci, metabolica, autoimmune ed idiopatica; la c. Alcolica è legata all’alcolismo cronico che può indurre degenerazione grassa (steatosi) nel tessuto epatico o l’epatite. La c. Biliare è causata da stenosi (restringimenti) delle vie biliari. La c. Virale deriva dal virus dell’epatite b, c e d. La cardiaca è una complicazione dello scompenso cardiaco. L’epatotossicità di molti farmaci causa la c. Da farmaci. Le c. Metaboliche sono legate ad alterazioni di aminoacidi, di zuccheri o a malattie genetiche. Molte c. Non hanno una causa definita e pertanto sono dette idiopatiche. In tutti i cirrotici alle terapie mediche sotto continuo controllo, si affianca una sana ed opportuna dieta.

 

ciste: formazione patologica a pareti fibrose (capsulata) contenente sostanze liquide (pus, siero) o solide (sebo, peli), talvolta purulente. La gravità di queste formazioni dipende dalla loro localizzazione e dal rapporto che contraggono con gli organi vicini. La terapia è spesso chirurgica.

 

cistite: e’ forse il più comune e frequente disturbo delle vie urinarie: è un’infezione acuta o cronica che causa l’infiammazione della vescica provocata da agenti batterici per via ascendente (uretra-vescica) o discendente (rene-vescica). E’ più frequente nelle femmine per la maggior brevità dell’uretra (che dall’esterno giunge alla vescica). Può anche essere provocata da ristagno di urina, incontinenza, ipertrofia prostatica, calcoli, prolasso o dalla presenza di cateteri. La forma acuta insorge all’improvviso ed è caratterizzata da continuo stimolo urinario (tenesmo) e dolore alla parte bassa del ventre, con intenso bruciore all’orifizio uretrale esterno, con possibile ematuria (sangue nelle urine) anche intensa, febbre, brividi, malessere generale, urina con caratteristico odore di ammoniaca dovuta a reazione di alcuni batteri come il proteus. La forma cronica presenta gli stessi sintomi dell’acuta, meno intensi, più prolungati e con tendenza a ripetersi; può associarsi ad altre patologie delle vie urinarie. La diagnosi si basa su esame delle urine, urinocoltura e cistoscopia. Antibiotici, antidolorifici, disinfettanti e antispastici prescritti dal medico, costituiscono la terapia.

 

cistoscopia: mediante un piccolo strumento introdotto attraverso l’uretra si esamina la superficie interna della vescica effettuando eventuali prelievi di tessuto (biopsie) o piccoli interventi chirurgici. Con questo strumento si può anche evidenziare la presenza di calcoli e favorirne la rimozione.

clonazione: la parola clone deriva dal greco klon che significa germoglio o ramoscello. In biologia, con questo termine, si indica la possibilità di duplicare il patrimonio genetico di qualsiasi essere vivente per crearne uno identico.

 

colera: e’ una malattia infettiva altamente contagiosa, causata dal vibrione di koch che si trova nelle feci, nelle urine e nelle acque inquinate; le mosche sono un pericoloso veicolo passivo. L’incubazione, da poche ore a due giorni, precede l’esordio segnato da vomito e diarrea caratterizzata da scariche frequentissime; a questi sintomi segue intensa disidratazione. La terapia mira soprattutto a combattere la perdita di acqua, coadiuvata da farmaci specifici.

 

colesterolo: e’ una sostanza fondamentale degli esseri viventi. Prodotto in gran parte dal fegato, è il precursore degli acidi biliari e di importanti ormoni quali, ad esempio, quelli sessuali. Per essere trasportato nel sangue, ha bisogno di due proteine specifiche (lipoproteine): HDL e l’LDL. L’HDL è il colesterolo trasportato dalle proteine ad alta densità (viene chiamato “buono”): raccoglie il colesterolo libero e lo riporta al fegato dove viene metabolizzato; la sua alta presenza viene correlata ad un minor rischio di malattie cardiovascolari; l’LDLè invece il colesterolo trasportato dalle lipoproteine abassa densità (viene chiamato “cattivo”); ha molta affinità con l’endotelio (parete interna) dei vasi favorendo i depositi (placche ateromasiche, indurimento delle pareti, ecc.). Se ne deduce che un alto livello di colesterolo hdl nel sangue non è preoccupante mentre lo è un alto livello di ldl pertanto, oltre al colesterolo totale, è interessante sapere in che rapporto stanno tra loro l’ hdl e l’ldl nel sangue circolante (normalmente 1a3).nelle diete e nelle terapie instaurate in caso di colesterolemia, si deve tener presente che l’80% del colesterolo è endogeno (prodotto dall’organismo), solo il 20% è esogeno, quindi proveniente dall’alimentazione e controllabile con la dieta. Dieta e terapia farmacologica sono severamente necessarie per equilibrare il tasso di questo importante componente del nostro organismo sensibile anche all’ereditarietà.

 

colica: accesso acuto di dolore localizzato (fegato, reni), dovuto a brusche e ricorrenti contrazioni delle vie biliari o urinarie. Nausea e vomito possono accompagnare la crisi dolorosa. Occorre sempre un’approfondita indagine ed elencare tutti i punti di dolorabilità perché potrebbero essere d’aiuto nell’orientare una diagnosi differenziale (es. Dolore al testicolo durante una colica orienta l’indagine anche verso il rene).

 

collasso: per collasso cardiaco, si intende un cedimento caratterizzato da un calo improvviso della pressione sanguigna per cui bisogna porre il paziente con la testa bassa e le gambe alzate per favorire l’afflusso di sangue al cervello (posizione da evitare in caso di trauma cranico). Invece per collasso nervoso, si indica uno strato di stress, transitorio e risolvibile con un sonno ristoratore eventualmente indotto. Potrebbe simulare una crisi isterica. Il c. È sempre la manifestazione di un malore di una certa gravità, pertanto richiede un’accurato esame medico per determinarne le cause.

 

colite: patologia infiammatoria acuta o cronica del colon, causata da batteri, virus, agenti tossici o errata alimentazione. I sintomi che caratterizzano le due forme sono diarrea, sangue e muco nelle feci, nausea, vomito e febbre. Nelle forme croniche anche di origine sconosciuta, la terapia si basa su riposo, reidratazione, abbattendo, possibilmente, il fattore scatenante.

 

colpo della strega: v. Ernia del disco

 

colpo di calore: conseguenza dell’esposizione prolungata al calore (normalmente al sole) che porta ad una disidratazione con secchezza della cute, sete, vertigini, nausea, cefalea accompagnata da febbre anche molto alta. Porre ghiaccio sulla testa e se il soggetto è cosciente, somministrare bevande saline, in attesa di competenze specifiche.

 

colpo di frusta: termine comune per indicare uno strappo muscolare a livello cervicale (ad esempio come conseguenza di un tamponamento). Sono necessarie approfondite indagini per escludere compromissioni vertebrali.

 

colposcopia: esame che con mezzi di ingrandimento ispeziona la vagina e la cervice uterina per vederne lo stato e l’integrità.

 

coma: stato di incoscienza prodotto da una lesione cerebrale causata da traumi, lesioni vascolari, tumori, encefaliti, da intossicazioni da ossido di carbonio, gas di varia natura, da farmaci compreso alcol e droghe, ma anche da stati tossici derivati dalla presenza in circolo di bile, acido urico, glucosio in eccesso o in difetto dovuti a squilibri metabolici. Secondo la classificazione clinica, si distinguono quatto livelli di coma: leggero o stato di incoscienza che può essere interrotto dagli stimoli; moderato se non può essere interrotto dagli stimoli, ma c’è una risposta di difesa (retrazione della mano pizzicata); profondo se non c’è risposta agli stimoli, gli arti sono stesi ed abbandonati, il pugno è chiuso; depassè, è un coma profondo con abolizione di tutti i riflessi con apnea persistente ed inattività elettrica cerebrale.

 

commozione cerebrale: e’ causata da un trauma cranico la cui gravità è valutata in base alla durata dello stato di incoscienza; infatti, si può avere perdita di coscienza immediata e transitoria senza fenomeni apparenti, degni di rilievo. Al risveglio il paziente presenta amnesia, talvolta cefalea, vertigini, nausea e vomito. Nei traumi di gravità maggiore, il quadro clinico è dominato dalla sonnolenza che può passare a coma.

 

computer: v. Disturbi

 

condiloma: lesione rilevata della cute che si presenta come un’escrescenza, localizzata ai genitali e alle aree limitrofe, di origine virale, contagiosa, dovuta al virus papilloma (hpv). Il contagio avviene per via sessuale. La terapia si avvale di farmaci specifici e della piccola chirurgia.

 

congelamento: l’esposizione prolungata del corpo a basse temperature procura necrosi dei tessuti ovvero congelamento. I distretti più colpiti sono normalmente quelli periferici, come dita, lobi auricolari e naso. Inizialmente la parte colpita presenta dolore intenso che man mano scompare assieme alla sensibilità. Se l’esposizione al freddo prosegue, inizia la necrosi. Se la temperatura corporea si abbassa a 30° c, il soggetto entra in coma e tutti gli interventi in attesa dei soccorsi devono essere rivolti a ripristinare la normale temperatura. E’ vietato somministrare alcolici che favorirebbero ulteriore perdita di calore.

 

congiuntivite: infiammazione della congiuntiva, caratterizzata da arrossamento, prurito, fotofobia, secrezione anche purulenta; può essere provocata da batteri, virus, funghi, fattori allergici, sostanze irritanti, raggi ultravioletti ed infrarossi. Terapia con colliri idonei alla diagnosi.

 

contraccezione:misure precauzionali che comprendono vari metodi per impedire la fecondazione durante il coito: possono comprendere sia dispositivi utilizzati dall’uomo o dalla donna, sia farmaci.

 

convulsioni: contrazioni involontarie e incontrollate che possono coinvolgere i muscoli di tutto il corpo, dette generalizzate, o interessare pochi muscoli, definite focali o localizzate; possono differenziarsi rispetto al carattere della contrazione in toniche, se perdurano nel tempo provocando irrigidimento, e in cloniche, quando si succedono rapide contrazioni a brevi rilassamenti. Possono essere determinate da vari fattori: tossici (veleni), infettivi (tetano), metabolici(ipocalcemia), psichici (attacchi isterici), da attacchi febbrili, da anossia, da lesioni del sistema nervoso (epilessia).

 

coriza: v. Raffreddore

 

coronarografia: radiografia con mezzo di contrasto delle arterie coronarie (i vasi che vascolarizzato il cuore), effettuata a scopo diagnostico per verificare la pervietà, la presenza di eventuali ostruzioni, anomalie o lesioni.

 

corpi chetonici: l’alterazione del metabolismo lipidico porta alla formazione nell’organismo di un eccesso di “corpi chetonici” (acido acetacetico, betaossibutirrico, e acetone) che non potendo essere metabolizzati vengono eliminati, attraverso i reni, con l’urina (chetonuria). La presenza di corpi chetonici in notevole quantità nell’urina è sempre associata ad uno stato di acetonemia.

 

coxartrosi: artrosi dell’anca.

 

crampi: fenomeno muscolare molto comune che consiste in una contrazione involontaria, intensa, dolorosa, transitoria, circoscritta ad uno o più muscoli, che rende di consistenza lignea il muscolo ed impedisce il movimento volontario. Le circostanze scatenanti sono l’affaticamento, i traumi, le carenze di sali di magnesio e di potassio e tutte quelle forme in cui si verifica uno squilibrio idro-salino.

 

craving: ricerca spasmodica di una sostanza psicoattiva. Tipico è quello dei soggetti tossicodipendenti nei confronti delle droghe durante i periodi caratterizzati dalle crisi di astinenza.

 

criptorchidismo: malformazione dovuta alla mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nello scroto, risolvibile con un semplicissimo intervento chirurgico. Nell’età fertile almeno un testicolo deve trovarsi nella sacca scrotale affinché lo spermatozoo acquisisca le caratteristiche che lo rendono fecondante.

 

crisi isterica: ostentazione di un comportamento plateale al solo scopo di attrarre l’attenzione qualche volta accompagnata da un falso svenimento o da contratture spastiche volontarie. Bisogna studiare il motivo che ha indotto questo tipo di comportamento.

 

crisi d’astinenza: v. Astinenza

 

Crohn: morbo di. Malattia infiammatoria cronica di origine sconosciuta con predisposizione famigliare, lentamente evolutiva e con crisi alterne. Colpisce un segmento dell’apparato digerente con ulcerazioni e cicatrici che induriscono la parete intestinale causando possibili occlusioni. La sintomatologia presenta dolori, diarrea, emorragie con conseguente anemia e febbre. Terapia medica con riposo, dieta (priva di latte, farinacei ecc.) Antibiotici, cortisonici. Terapia chirurgica per i casi più gravi. Deve essere seguita nel suo decorso dallo specialista.

 

cromosomi: i cromosomi sono i portatori del patrimonio ereditario; si possono immaginare come tanti bastoncini a forma di x più o meno allungata, presenti in ogni cellula del corpo umano. Tutte le cellule del corpo umano hanno 46 cromosomi: 22 coppie uguali tra loro, e una coppia che determina il sesso, maschile xy, o femminile xx.

 

Cushing: morbo di. Sindrome legata all’iperproduzione di ormoni cortico-steroidi. Si manifesta con obesità disarmonica, osteoporosi, ipotrofia delle masse muscolari. E’ necessario un continuo controllo specialistico dell’endocrinologo per instaurare e mantenere la giusta terapia ed evitare le gravi complicanze.

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daltonismo: difetto della percezione visiva dei colori rosso e verde, dovuta o ad un’alterazione dei pigmenti retinici o ad una carenza genetica.

 

demenza: forma di deterioramento delle funzioni intellettive, che può insorgere in età matura (demenza presenile), o in età avanzata (demenza senile).la d. Presenile è piuttosto rara, insorge tra i 45 e i 65 anni con tutte quelle manifestazioni proprie della malattia di alzheimer.

 

depressione: stato morboso di tristezza, scoramento e malinconia, che coinvolge la sfera affettiva, caratterizzato da un evidente abbassamento del tono dell’umore, con caduta di ogni interesse vitale. L’elevata frequenza del disturbo, oltre che ad una certa familiarità, è certamente in relazione a cause sociali, ambientali e culturali ma è anche un sintomo di numerose patologie. Dall’insieme dei sintomi, ne deriva una condizione di sofferenza e di profondo dolore,di disperazione con pianto, di svalutazione dell’io. Di gravità variabile, ha quasi sempre un fattore occa-sionale scatenante. La d. Si presenta sotto varie forme che deve individuare lo psichiatra.

 

dermatite: malattia del derma, quindi cutanea, caratterizzata da processi infiammatori, scatenati da svariati fattori: batterici, virali, fisici chimici, da radiazioni ecc.

 

desquamazione della pelle: fenomeno che è il sintomo di varie malattie della pelle come l’eritrodermia e l’ittiosi.

 

diabete insipido: malattia cronica, caratterizzata da poliuria intensa e conseguente polidipsia, sovente secondaria o a lesioni della regione diencefalo-ipofisaria o a complicanze di processi infettivi. E’ causato da un’insufficiente o soppressa funzione dei centri regolatori dell’equilibrio idrico. La terapia è affidata a centri specializzati che seguono il caso.

 

diabete mellito: malattia caratterizzata da alterazioni del metabolismo dei carboidrati (zuccheri) per insufficiente apporto di ormone insulinico. Pertanto gli zuccheri non vengono utilizzati e restano nel circolo sanguigno determinando l’aumento della glicemia, spesso accompagnata da polidipsia, poliuria, polifagia e astenia, fino ad arrivare ai casi più gravi con acidosi, dispnea e coma. Può aver esordio in età giovanile, dopo una malattia esantematica o insorgere in età matura, molte volte per familiarità. Se compare in gravidanza è da tenere sotto controllo per evitare danni gravi al nascituro. Può provocare danni alla retina, ai reni, ai nervi periferici e a tutto l’apparato cardiocircolatorio. Molte volte controllato solo con la dieta, il d.m. Spesso esige somministrazione di ipoglicemizzanti orali ma nei casi più gravi si deve ricorrere alla terapia insulinica. E’ una patologia con la quale si può convivere a lungo, solo sotto controllo specialistico continuato.

 

diarrea: (o dissenteria): disturbo che si manifesta con l’evacuazione di feci di consistenza ridotta, con defecazione anche incontrollata e ripetuta. Ad un ridotto assorbimento intestinale, si accompagna abbondante emissione di muco, talvolta sangue e pus. Spesso si tratta di affezioni acute, dovute ad infezioni batteriche, virali o a tossine (tossinfezioni). Può anche essere la manifestazione di malattie infiammatorie, (morbo di crohn, colite ulcerosa), tumorali, da intolleranza alimentare (morbo celiaco) e metaboliche (ipertiroidismo). All’eccessiva perdita di acqua, consegue una forte disidratazione cui si deve ovviare con somministrazione di acqua e sali e terapie contro il microrganismo responsabile.

 

difterite: malattia infettiva acuta dovuta al corynebacterium diphtheriae, strettamente umana, oggi abbastanza rara perché è obbligatoria la vaccinazione. Il contagio avviene per via diretta: per via respiratoria o indiretta: attraverso oggetti. Si localizza a livello della faringe, producendo disfagia, febbre e soprattutto la comparsa di membrane biancastre, aderenti e recidivanti che permettono la diagnosi immediata che verrà confermata in laboratorio. Il trattamento terapeutico tempestivo, evita l’aggravamento che può condurre a crisi di soffocamento (croup), ed eventuale tracheotomia. Obbligo di denuncia.

 

dipendenza da computer e dipendenza da internet: esistono varie fasi di dipendenza da internet: le più comuni, legate a troppo tempo libero, che cessano con il sopraggiungere di un interesse maggiore, altre, invece possono provocare nel tempo un malessere generale, causato da collegamenti estremamente prolungati al punto da compromettere la vita socio–affettiva, relazionale e di studio-lavoro. La personalità predisposta a sviluppare tale disturbo è spesso un soggetto inibito socialmente per il quale internet rappresenta un modo per sfuggire la realtà. L’abuso di i. Sarebbe determinato da un senso di vuoto e di solitudine arrivando alla negazione della vita quotidiana avvertita come minacciosa. La dinamica è simile a quella che si verifica nel caso della dipendenza da sostanze, ma in realtà la rete offre gratificazioni in maniera immediata e continuata. La comunicazione nelle chat è dominata dalla sensazione illusoria di essere capiti condividendo le emozioni proprie ed altrui, e l’illusione si traduce tristemente in realtà quando si abbandona l’ambiente virtuale.

 

dipendenza da fumo: v. Fumo

 

dipendenza da sostanze: v. Tossicodipendenza

 

diplopia: disturbo che dà la percezione di una doppia immagine di un singolo oggetto, dovuta a deviazione dell’asse ottico di un occhio. Le cause possono essere varie: disturbi endocrini (esoftalmo trascurato); strutturali, come lesioni alla cornea, alla retina, strabismo; nervosi, soprattutto lungo il decorso delle vie ottiche o all’area visiva occipitale. Controllo immediato dall’oculista.

 

disartria: disturbo dell’articolazione della parola che diventa lenta e scandita. E’ provocata da lesioni delle vie nervose.

 

disfagia: disturbo della deglutizione che si manifesta con la difficoltà a deglutire, avvertendo come un’ostruzione o un nodo in gola. Può essere di natura nervosa o causato da traumi, malformazioni, infiammazioni, neoformazioni o da patologie di organi vicini. Si orienta la terapia, dopo aver individuato la causa.

 

disfonia: deficit motorio delle corde vocali che interferisce sull’emissione dei suoni; le cause possono essere molteplici.

 

disidratazione: perdita di acqua da parte del corpo; la d. Può essere dovuta a mancato apporto idrico, a perdita eccessiva di acqua da esposizione a fonti di calore o per patologie in atto.

 

dislessia: compromissione della capacità di comprendere la scrittura dovuta ad una lesione nervosa.

 

dismenorrea: mestruazioni con dolore che si manifesta a livello pelvico o lombo-sacrale sovente accompagnato da cefalea e nausea. E’ transitoria se compare in pubertà, nella donna adulta diventa una patologia legata ad affezioni dell’apparato genitale. (annessiti, endometriosi, ecc.).

 

dispepsia: digestione difficoltosa soprattutto dopo il pasto per il senso di ripienezza secondaria a patologie dell’apparato digerente come ernia iatale, malattie epatiche, pancreatiti, ma anche malattie vascolari, nefropatie e diabete. Per instaurare una corretta terapia bisogna esaminare il fattore che la provoca.

 

dispnea: difficoltà nel respiro o dopo prolungato sforzo fisico o in condizioni patologiche legate ad affezioni cardiovascolari, respiratorie, neuropsichiche. Possono soffrirne anche gli anemici.

 

dissenteria: v. Diarrea

 

distorsione: trauma a livello di un’articolazione sollecitata da una torsione che ha provocato lesioni ai legamenti. Necessita un controllo radiologico per escludere eventuali fratture e un bendaggio che fissi l’articolazione ponendola a riposo per il tempo necessario al ripristino. Farmaci antinfiammatori, antidolorifici, riposo e controllo specialistico.

 

distrofia muscolare: e’ un gruppo di malattie muscolari di origine genetica, sostenute da una degenerazione del tessuto muscolare, ad evoluzione progressiva. Evidente nella prima infanzia con cadute e difficoltà nella corsa, si giunge all’aggravamento con l’impossibilità di alzarsi, nel tempo seguono retrazioni tendinee, deformità scheletriche e cardiopatie. La forma più grave è la d.m. Di duchenne, legata al sesso, in cui le femmine sono portatrici sane ed i maschi sono colpiti.

 

disturbi della personalita’: dal punto di vista psico-patologico i disturbi della personalità si possono inquadrare in una categoria intermedia situata tra le patologie di tipo psicotico e quelle di natura nevrotica. Comprendono numerose forme che classificano i disturbi in: paranoie, schizoide, schizotipico, antisociale, borderline, istrionico, narcisistico, evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo.

 

disuria: disturbo rappresentato dalla difficoltà nell’urinare: può interessare solo la fase iniziale della minzione. Può essere sintomo di calcolosi o cistiti, restringimenti uretrali e uretriti, o prostatiti. E’ una patologia che richiede diagnosi e terapia esclusivamente specialistica.

 

diterpeni: molecole antiossidanti contenute nel caffè.

 

diverticolo: estroflessione a forma di sacca, che si forma spontaneamente (congenita) o indotta da processi infiammatori, per erniazione della mucosa interna di un organo cavo attraverso un difetto o un cedimento della sua parete muscolare. Tutti gli organi canalizzati possono, per cedimento delle pareti, originare diverticoli. Diverticolite: il quadro clinico prevede un dolore addominale diffuso, accentuato alla defecazione e pericolo di emorragie da perforazione. La fase acuta prevede riposo, alimenti privi di scorie e terapia antibiotica: una corretta ed opportuna dieta evita l’intervento.

 

DNA: acronimo dell’acido desossiribo-nucleico: costituisce i cromosomi ed è portatore dei geni (caratteri ereditari).

 

dolore: stato di sofferenza di origine fisica, ma sovente psichica. Se di natura fisica è la manifestazione di una lesione organica o funzionale transitoria o permanente, cutanea o viscerale, superficiale o profonda. Parlando di dolore si deve introdurre il concetto di “soglia” ovvero sensibilità al dolore che non è uguale per tutti e rientra nella valutazione psichica del singolo soggetto. Per abbattere o alleviare il dolore di qualsiasi origine, si instaura terapia antalgica che è costituita da un’insieme di terapie farmacologiche, chirurgiche, psicoterapiche e l’ipnosi. “la terapia del dolore” cronico si instaura soprattutto nei malati terminali e in strutture altamente specializzate allo scopo, dove si ricorre all’impiego di stupefacenti maggiori, antidepressivi, cortisonici e fans in endovena.

 

doping: e’ l’assunzione di sostanze da parte di atleti, finalizzate a ridurre la fatica, migliorare i riflessi, aumentare la resistenza, ridurre il dolore, controllare la frequenza cardiaca o respiratoria, ridurre il peso corporeo, aumentare la massa muscolare, sedare l’ansia, cercando di mascherarne la presenza nelle urine. Sostanze che possono essere dannose.

 

down: v. Sindrome di d.

 

droghe: sostanze psicotrope che inducono forte assuefazione e dipendenza, usate a scopo voluttuario e/o autoterapeutico. Il loro utilizzo cronico si manifesta col fenomeno della tossicodipendenza (v: tossicodipendenza). V. Anche: stupefacenti.

 

dupuytren: v. Malattia di d.

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ebola: fa parte della famiglia dei virus (in questo caso è letale), isolato nel 1976 nella repubblica democratica del congo, sul fiume ebola. Causa febbri emorragiche, vomito, ematomi; compaiono dopo qualche giorno emicrania, febbre, dolori muscolari, diarrea cui segue un’eruzione cutanea sotto forma di macchie rosse stelliformi tendenti alla confluenza che assumono lentamente un colore nero-bluastro, seguono dolori addominali e toracici. Essendo i reni, il fegato e la milza gli organi interni preferiti dal virus, vengono questi coinvolti con emorragie interne.ad oggi non è ancora stata iden-tificata alcuna tecnica di immunizzazione efficace anche se nel paese di origine sono stati evidenziati anticorpi all’ebola (nei pigmei).

 

ecografia: tecnica diagnostica basata sull’impiego di ultrasuoni che, da una sonda appoggiata sulla pelle, sotto forma di fascio giungono alle strutture da esaminare; in relazione alla densità dei tessuti attraversati, il fascio di ultrasuoni ritorna indietro, raccolto dalla sonda emettitrice ed elaborato per essere visualizzato sul monitor, per cui possono essere messe in evidenza oltre agli organi, strutture solide, raccolte gassose o di natura anomala.

 

eczema: dermatite pruriginosa: può essere costituzionale, ereditaria o allergica ; l’e. Da contatto, insorge invece a causa del contatto con sostanze irritanti (es. Detersivi) che creano lesioni sia nella sede del contatto sia, sensibilizzando l’organismo, anche in altra sede. Esistono altre forme di eczema tipiche sia dell’età pediatrica sia dell’adulto.

 

edema: aumento patologico di liquidi interstiziali nei tessuti.

 

ECG o elettrocardiografia: tecnica mediante la quale è possibile registrare graficamente le variazioni elettriche che si sviluppano durante la contrazione del cuore.

 

EEG o elettroencefalografia: tecnica mediante la quale è possibile registrare graficamente l’attività e le variazioni elettriche cerebrali.

 

ematemesi: sangue presente nel materiale vomitato. Può essere provocato da ulcerazioni (o altre patologie) dell’esofago o dello stomaco.

 

ematoma: versamento ematico all’interno di un tessuto con formazione di coagulo, a causa di traumi, malattie emorragiche (emofilia) o fragilità vasale. Dal punto di vista terapeutico si risolvono spontaneamente se la grandezza del coagulo non interferisce sulla funzionalità e integrità delle strutture vicine, altrimenti devono essere rimossi chirurgicamente.

 

ematuria: presenza di sangue nelle urine. Pur non rimanendo un criterio sempre valido, se rosso vivo proviene da vie basse, se ossidato e quindi rosso bruno, da vie alte.

 

embolia: ostruzione parziale o totale di un vaso sanguigno per opera di un embolo solido, liquido o gassoso. Ne conseguono disturbi circolatori, arteriosi o venosi, producendo un quadro patologico molto grave. Il sintomo consiste, comunque, in un forte dolore acuto nel punto in cui si manifesta l’occlusione. In caso di microembolia i sintomi sono modesti.

 

embolo: corpo di consistenza varia, che si trova libero e vagante nel circolo sanguigno. Gli emboli, possono essere solidi, liquidi o gassosi. Se l’embolo è arterioso, produce ischemia, ostruendo; se è venoso, giunge rapidamente ai polmoni e determina l’embolia polmonare. Terapia specialistica.

 

emicrania: l’emicrania o mal di testa è una malattia spesso famigliare, caratterizzata da attacchi ricorrenti di cefalea unilaterali e pulsanti, localizzati in una regione della testa, accompagnati da disturbi secondari, neurovegetativi, quali nausea e vomito. E’ uno dei disturbi più comuni che affligge l’umanità tale da provocare interruzioni nel lavoro e nello studio. E’, nella maggior parte dei casi, un fenomeno benigno e solo raramente è l’espressione di una lesione delle strutture cranio-facciali quali i grossi vasi, le meningi e soprattutto i nervi cranici, ma anche il contenuto dell’orbita, le fosse nasali o i seni paranasali. Fattori endocrini, psicologici, alimentari, possono svolgere un ruolo predisponente o scatenante. La terapia, dopo aver studiato il caso, normalmente si avvale di antidolorifici e dei fans, e la sua efficacia è legata alla precocità della somministrazione.

 

emiparesi: diminuzione della motilità della muscolatura volontaria che interessa una metà laterale del corpo. Accertamenti immediati per evitare la progressione della patologia e provvedere, se possibile, al ricupero delle funzioni.

 

emiplegia: perdita della motilità o paralisi della muscolatura volontaria che interessa una metà laterale del corpo, di origine organica o funzionale. Occorrono accertamenti immediati in ambiente specializzato.

 

emofilia: malattia emorragica a trasmissione ereditaria caratterizzata dalla mancanza di alcuni fattori che permettono la coagulazione. La coagulazione è un processo fisiologico che porta alla formazione del coagulo, in caso di rottura della parete vasale arresta o limita un’emorragia. Colpisce esclusivamente i soggetti maschi trasmettendosi come carattere ereditario legato al cromosoma del sesso x che contiene il gene responsabile della sintesi dei fattori.

 

emoftoe: presenza di sangue proveniente dalle vie respiratorie, emesso con catarro dopo un colpo di tosse. Le cause di questo disturbo possono essere molteplici, dalla semplice infiammazione a patologie polmonari. La sintomatologia, solo se perdura nel tempo o se ripetuta frequentemente, induce ad eseguire esami per una precisa diagnosi.

 

emoglobina: una cromoproteina contenuta nei globuli rossi che conferisce al sangue il caratteristico colore rosso, è ricca di ferro (v.sali) e svolge nell’organismo funzioni vitali, la più importante delle quali consiste nel trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti periferici.

 

emorragia: fuoriuscita di sangue dovuta alla rottura di un vaso sanguigno. Può anche essere interna, quando il sangue si versa in una cavità o in uno spazio all’interno del corpo: coagulando può creare disturbi e danni compressivi per cui il coagulo deve essere rimosso. Nel processo di coagulazione intervengono le piastrine: elementi figurati del sangue.

 

emorroidi: dilatazione dei vasi emorroidari che si sviluppano nella rete vasale del retto e attorno all’ano. Possono essere interne, se si manifestano all’interno del canale anale e quindi non visibili, o esterne, e quindi palpabili e visibili. Se s’infiammano, perdono sangue e possono prolassarsi. Terapia alimentare, farmacologia e, nei casi più intrattabili, chirurgica.

 

emottisi: fuoriuscita di sangue con la tosse proveniente dalle vie respiratorie. Le cause più frequenti sono: rotture di vasi della cavità orale, ma soprattutto emorragie in atto, da tubercolosi, da carcinoma e da infarto polmonare. Il caso prevede un’accertamento diagnostico, basato su esami di laboratorio e radiografie o esami più complessi broncoscopici e prelievi bioptici per intraprendere una terapia sintomatica e generale.

 

empatia: fenomeno per il quale un soggetto comprende in modo immediato i pensieri e le emozioni di un’altra persona.

 

encefalopatia spongiforme bovina: conosciuta anche con il termine di BSE o malattia della mucca pazza. E’ una malattia neurologica di tipo degenerativo dei bovini, ad esito fatale, rinvenuta per la prima volta in inghilterra nel 1985 dove si è manifestata in forma epidemica a seguito del consumo da parte dei bovini, di farine preparate da animali contaminati. Questa malattia rientra nel gruppo delle “encefalopatie spongiformi trasmissibili” (tse) provocate da agenti di natura proteica definiti “prioni” e non classificabili tra gli agenti di natura batterica o virale. In questo gruppo di malattie rientrano anche la “scrapie” degli ovini e la malattia di “creutzfeld-jacob” dell’uomo. Nel 1995, in inghilterra, è stata individuata una variante della malattia :“vcj”, che ha rivelato un legame tra la bse e la creutzfeld-jacob. Da qui è nato un severo controllo sulle carni. I primi sintomi della vcj sono legati a disturbi del comportamento, della vista e dell’equilibrio, seguiti in breve tempo da una grave demenza rapidamente progressiva, tremori, incapacità di controllare i movimenti fino al coma e alla morte. Non esiste alcun trattamento terapeutico per questa malattia.

 

endocardite: infiammazione dell’endocardio che può dipendere da cause infettive (streptococco, stafilococco, ecc.), immunologiche o da altri fattori. Le lesioni più gravi si riscontrano a livello delle valvole cardiache. Senza intervento terapeutico, la malattia evolve con la distruzione e alterazione del tessuto e dei lembi valvolari. La sintomatologia comprende febbre, ma soprattutto tachicardia, embolie e altre lesioni miocardiche e all’ascolto, un evidente vizio valvolare. La terapia, data la gravità del caso, deve essere esclusivamente specialistica.

 

endometriosi: crescita e sviluppo di tessuto endometriale (tipico dell’utero), localizzato in altri organi della cavità pelvica, come le ovaie, le tube, la vescica o il retto. Il sintomo principale è il dolore ed il sanguinamento durante la fase mestruale. La terapia è di competenza chirurgica.

 

endometrite: processo infiammatorio della mucosa uterina causata da microrganismi patogeni o da sollecitazioni meccaniche (iud, spirale). Il dolore in regione soprapubica, la febbre e le perdite ematiche, sono i sintomi che impongono una terapia antibiotica cui si accompagnano applicazioni locali e riposo.

 

endoscopia: e’ un esame eseguito mediante fibre ottiche, introdotte tramite una sonda, all’interno degli organi canalizzati (esofago, stomaco, colon, laringe, trachea, bronchi, vescica, ecc.) O delle cavità articolari (artroscopia), per verificarne lo stato ed eventualmente prelevare un campione di tessuto da esaminare (biopsia). Con questa importante tecnica diagnostica si possono eseguire piccoli interventi come ad esempio una cauterizzazione o l’asportazione di tessuto.

 

enfisema: condizione morbosa del polmone caratterizzata da un aumento del contenuto d’aria con conseguente dilatazione delle vie aeree intrapolmonari. Il quadro clinico è rappresentato da dispnea, tosse con espettorato, insufficienza respiratoria e cianosi. Le varie forme in cui si manifesta consigliano terapia secondo il caso. La patologia è strettamente associata al fumo delle sigarette e all’inquinamento atmosferico.

 

enterite: infiammazione della mucosa dell’intestino tenue causata da batteri, virus, parassiti o stati tossici, allergie ed endocrinopatie. Rientrano in questa patologia il colera, il tifo, la salmonellosi, le forme da intolleranza alimentare (morbo celiaco) e forme come il morbo di crohn di cui non si conosce ancora l’origine. I sintomi comuni sono costituiti da diarrea, febbre, dolori addominali; la terapia adeguata, ad ogni singolo caso, si basa sulla somministrazione di antibiotici, cortisonici e riposo.

 

enuresi: perdita involontaria di urina durante il sonno notturno; considerato fatto normale nei bambini, non ancora in grado di controllarla, diventa una condizione preoccupante nell’adulto, se ripetuta, perché può essere legata o a forme nervose o a patologie in atto.

 

epatite: processo infiammatorio acuto o cronico che colpisce il fegato. Può essere provocata da virus (epatite virale), dall’alcool (steatosi e cirrosi), da farmaci (es. Paracetamolo, isoniazide, metildopa ecc.) E da sostanze tossiche (come ad es. L’amanitina del fungo amanita phalloides). Tutte le sostanze che assorbite entrano nel circolo sanguigno, passano nel fegato, essendo lo stesso un filtro del sangue; è evidente il danno indotto dalle sopraddette sostanze. Le alterazioni cui va incontro il fegato con l’abuso prolungato di alcool variano dal semplice accumulo di grassi negli epatociti (le cellule del fegato), alla cirrosi e al tumore del fegato. I sintomi di un’epatite, molte volte aspecifici, sono la febbre, l’ittero, dolore diffuso alla destra dell’addome.

epatite virale: processo infiammatorio del fegato causato da numerosi virus che infettano l’organo. Sono noti i virus a, b, c, d, e che contraddistinguono i vari tipi di e.v. L’e.v. A d’origine alimentare, a trasmissione oro-fecale, è diffusa per cattiva igiene. Si contrae attraverso cibi contaminati: acqua, latte, verdure e frutti di mare crudi (il virus viene inattivato dalla temperatura di 100°per 10 minuti). Una volta contratta, la malattia conferisce immunità per tutta la vita. L’e.v. B è trasmessa quasi esclusivamente per via parenterale, attraverso trasfusioni, siringhe infette, aghi, strumenti sanitari (agopuntura, tatuaggi, cure dentarie, ma anche parrucchiere e manicure) e per contatto sessuale. Superata l’infezione, che può passare anche inosservata, lascia i segni anticorpali; in alcuni soggetti il virus non viene eliminato creando il “portatore sano”. L’e.v. C, molto simile all’epatite b e contratta nella stessa maniera, presenta un’evoluzione in forma cronica molto frequente con esito in cirrosi e con maggior incidenza a degenerazione neoplastica. L’e.v. D colpisce soggetti in cui è presente il virus b, individuata spesso nei tossicodipendenti, nei politrasfusi, causa un’infezione particolarmente aggressiva. L’e.v. E è simile alla a con un’elevatissima contagiosità.

 

epicondilite: o gomito del tennista. Infiammazione dei tendini e dei muscoli dell’avambraccio a livello del gomito, provocata da una sollecitazione eccessiva o da microtraumi ripetuti. La terapia necessita di riposo e di antinfiammatori.

 

epididimite: infiammazione dell’epididimo: struttura anatomica posta sopra il testicolo, costituito da dotti nei quali si accumulano, transitano, e maturano gli spermatozoi.

 

epilessia: e’ una sindrome cerebrale caratterizzata da crisi convulsive dovute alla scarica eccessiva di un gruppo di cellule nervose che successivamente può estendersi ad altre aree cerebrali (crisi focali o diffuse) cui seguono manifestazioni di vario tipo secondo l’area interessata: irrigidimento, scosse, allucinazioni, perdita di coscienza e scosse ripetute. Le cause dell’epilessia possono dipendere da fattori genetici, da lesioni cerebrali, da esiti cicatriziali da neoformazioni o molto spesso rimangono senza causa; esistono fattori scatenanti come l’alcol, le forti emozioni, gli stress e stati tossici, che favoriscono l’insorgere delle crisi epilettiche. Possono essere precedute da una sensazione strana detta “aura”, avvertita dal soggetto che subito dopo, perdendo talvolta coscienza, viene scosso dalle convulsioni. Le forme cliniche sono molteplici. Fra le più frequenti quelle denominate comunemente grande male e piccolo male. La terapia si avvale di antiepilettici che devono essere assunti sotto controllo continuato e su indicazione specialistica.

 

epispadia: malformazione congenita di varia estensione, dovuta all’apertura del meato uretrale esterno, nella parte superiore del pene (a differenza dell’ipospadia), pertanto si può distinguere una e. Penieno-pubica e una e. Peniena. A questa malformazione si possono associare altre di origine congenita. La terapia è chirurgica.

 

epistassi: emorragia nasale, solitamente causata dalla rottura di piccoli vasi situati sulla parete anteriore del setto nasale. Nei bambini è un disturbo transitorio; negli adulti può essere il segno di una crisi ipertensiva. Non sempre la cauterizzazione può essere opportuna e risolvere il problema.

 

E.R.C.P.: endoscopia retrograda coledoco-pancreatica che dà la possibilità di esplorare, mediante l’endoscopio, le vie biliari e i dotti pancreatici.

 

eritema: lesione cutanea con arrossamento dovuto a iperemia del tessuto, che scompare con la pressione del dito.

 

ernia: fuoriuscita di un viscere attraverso una breccia per debolezza congenita. La terapia è quasi sempre chirurgica.

 

ernia del disco: consiste nella fuoriuscita (ernia) del nucleo polposo che è presente nella parte centrale del disco intervertebrale, dovuta a traumi, ad usura, all’età. La fuoriuscita provoca un dolore acuto (colpo della strega) e contrattura muscolare. La diagnosi si basa sui sintomi e su esami quali la tomografia assiale computerizzata (tac) e la risonanza magnetica nucleare (rmn). La terapia medica si avvale di farmaci antinfiammatori, antidolorifici e miorilassanti; per i casi più gravi, può essere consigliato l’intervento chirurgico, che oggi viene attuato secondo varie tecniche più o meno invasive.

 

ernia iatale: e’ una forma, non rara, di ernia diaframmatica: è costituita nella sua forma più frequente, dalla dislocazione di parte dello stomaco nel torace attraverso il foro (iato) diaframmatico, dovuta a molteplici cause, congenite od acquisite, quali l’esofago corto, l’obesità, la debolezza dei legamenti; spesso associata a reflusso gastrico, può anche provocare dolore simile all’angina con fastidiose palpitazioni. Gli esami radiologici e endoscopici a cui si deve accedere ai primi sintomi, possono confermare con chiarezza questa patologia che può essere trattata, per alleviare i disturbi, solo con la terapia farmacologica, lasciando alla chirurgia i casi più gravi.

 

esantema: eruzione, con evidente arrossamento della cute, che si manifesta con caratteristiche peculiari nelle varie malattie infettive dell’infanzia. E’anche sintomo di numerose reazioni allergiche.

 

escherichia coli: (E.C.) bacillo ospite abituale dell’intestino, è responsabile di infezioni delle vie urinarie, delle vie biliari e del sistema nervoso. La terapia antibiotica si deve instaurare dopo l’identificazione del bacillo.

 

esofagoscopia: indagine strumentale che permette di esplorare l’esofago mediante l’endoscopia.

 

esofago-gastro-duodenoscopia: esplorazione con l’endoscopia dell’esofago, dello stomaco e del duodeno.

 

esoftalmo: protrusione patologica del bulbo oculare mono o bilaterale, causata soprattutto da patologie endocrine (ipertiroidismo). Si riduce, con l’eliminazione delle cause.

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faringite: e’ un’infiammazione della mucosa della faringe causata sia da fattori irritativi sia batterici sia virali; è spesso la dimostrazione iniziale dell’aggressione delle vie respiratorie da parte di sindromi influenzali o di altre numerose malattie. I sintomi sono otalgia(dolore all’orecchio), difficoltà a deglutire, febbre e malessere generale. Se di origine streptococcica, sono presenti placche biancastre (visibili). Fumo e alcool acutizzano la patologia. La terapia si basa sull’eliminazione delle cause e farmaci appropriati.

 

FANS: farmaci antinfiammatori non steroidei, ovvero non cortisonici. Farmaci dotati di attività antinfiammatoria, antidolorifica e antiaggregante piastrinica, spesso usati nei dolori artrosici e reumatici e in particolari patologie vascolari. Per via orale devono essere assunti a stomaco pieno.

 

favismo: malattia ereditaria nella quale le crisi emolitiche (fuoriuscita di emoglobina dai globuli rossi), l’ittero e i dolori addominali sono i sintomi che compaiono quando il soggetto si espone ai pollini e alle piante di fave o di piselli o all’ingestione di questi.

 

febbre: aumento della temperatura corporea al di sopra della norma (37°) che interviene come meccanismo di difesa: è sintomo comune di molte condizioni patologiche. Il centro termoregolatore del corpo, a livello ipotalamico (parte del sistema nervoso), si innalza per azione di particolari sostanze chimiche, chiamate pirogeni, che si liberano nell’organismo in condizioni patologiche. La presenza nel circolo sanguigno di una sostanza pirogena, è seguita dall’insorgere di tutte quelle reazioni che il corpo subirebbe se fosse esposto al freddo: brividi e vasocostrizione cutanea; ne consegue la riduzione della dispersione di calore e la produzione di calore responsabile dell’innalzamento della temperatura. Abbattuto con la terapia il pirogeno, il centro termoregolatore ritorna al suo normale livello funzionale producendo sudorazione. Brividi e sudorazione, sono eventi prognostici dell’inizio e della fine dell’attacco febbrile. La febbre elevata, a tutte le età, può generare convulsioni, per cui è consigliabile, per evitare danni, porre del ghiaccio sul capo in attesa del medico. Gli antipiretici sono i farmaci che agiscono sui centri termoregolatori. Dall’andamento febbrile, si possono trarre importanti indicazioni per una corretta diagnosi, soprattutto se il rilevamento viene fatto ad orari costanti.

 

fecaloma: ammasso di feci indurite che si forma nel colon o nel retto, in soggetti generalmente anziani, affetti da stipsi ostinata. Necessita di intervento manuale o comunque di frammentazione con clisteri oleosi o della chirurgia.

 

fibrillazione: alterazione del ritmo cardiaco caratterizzata da rapide contrazioni irregolari, che possono compromettere la distribuzione del sangue. L’elettrocardiogramma mette in evidenza l’area cardiaca interessata. Per ripristinare adeguatamente il ritmo, sotto controllo specialistico, una scrupolosa terapia può evitare il rischio di emboli o di trombi.

 

Fibroma: neoformazione benigna costituita da tessuto connettivo differenziato e normalmente capsulato, a lento accrescimento. La terapia, qualora la formazione interferisse sulle normali funzioni dell’organismo, è chirurgica.

 

fibrosi: aumento della densità nella struttura di un organo o di un tessuto.

 

filariosi: malattie tropicali causate da vermi della famiglia delle filarie. Le f. Vengono trasmesse da uomo a uomo o da animale a uomo mediante la puntura di zanzare, tafani, ecc. E’ la femmina del parassita che immette nel circolo sanguigno, con la puntura, migliaia di larve che aveva aspirato da un individuo infetto e che, dopo un periodo di maturazione nel suo intestino, sono pronte a diffondere l’infezione con un’altra puntura. La sintomatologia è rappresentata da infiammazione ed ostruzione delle vie linfatiche degli arti inferiori (elefantiasi) per edemi diffusi. Possono infestare il volto, le articolazioni e dare origine ad eruzioni cutanee ed elefantiasi (ingrossamento enorme) dei genitali. La prevenzione è basata sulla lotta alle punture degli insetti vettori. Il farmaco di elezione usato anche nella chemioprofilassi da coloro che si recano nelle zone endemiche è la dietilcabamazina da prendere sotto controllo perché può portare disturbi collaterali.

 

fimosi: restringimento congenito della cute prepuziale (piega cutanea mobile attorno al glande) per cui viene impedito lo scorrimento del prepuzio sul glande. A questa anomalia spesso si associa la presenza di un frenulo corto, che trattiene il prepuzio. Terapia chirurgica.

 

fisioterapia: terapia eseguita da un tecnico, il fisioterapista, specializzato nella correzione di traumi o patologie osteomioarticolari, e nella riabilitazione del portamento, quando è interessato il movimento e la deambulazione: tramite azioni sui muscoli o mediante l’uso di apparecchi, il fisioterapista riduce deformità acquisite nel tempo o alterazioni da traumi dell’apparato locomotore, permettendo,per quanto possibile, il recupero dei movimenti. Collabora l’ortopedico.

 

fisioterapista: e’ il tecnico esecutore della fisioterapia che segue le indicazioni dell’ortopedico.

 

fistola: comunicazione anomala congenita o acquisita, tra due organi interni o tra un organo o una cavità interna e la superficie cutanea.

 

fitoterapia: terapia basata sull’uso di parti di piante (fresche o secche), per infusi, decotti e impacchi o dei loro principi attivi estratti con alcol o olio.

 

flebite: processo infiammatorio di una vena. Sono maggiormente interessati gli arti inferiori; in presenza anche di stasi (circolazione rallentata) e quindi con rischio di trombi, si parla di tromboflebite, caratterizzata da dolore urente e inabilità dell’arto colpito. Si deve intervenire prontamente.

 

fobia: paura eccessiva di qualche situazione (fobia sociale, parlare, mangiare o scrivere in pubblico), o di qualche animale (aracnofobia, paura dei ragni) o degli spazi (agorafobia). La psicoterapia è molto spesso migliore dei farmaci.

 

formicolio: sensazione caratteristica di piccolissime punture agli arti, che rivela un deficit nervoso (ad esempio per compressione delle radici dei nervi spinali) o vascolare; se di piccola estensione e di breve durata, può dipendere da una posizione del corpo, sbagliata o costretta, se di durata maggiore necessita indagine approfondita.

 

foruncolosi: forma di dermatite caratterizzata dalla presenza di foruncoli: noduli dolorosi, al centro purulenti, che si formano a livello cutaneo con evidente infiammazione circoscritta, per infiltrazione di stafilococchi attraverso i follicoli piliferi. Le zone privilegiate dalla f. Sono il collo, il dorso, il petto, i glutei e le regioni perianali. La f. Spesso è la manifestazione di un disturbo primario non evidenziato.

 

fosfeni: lampi di luce con i colori dell’arcobaleno o sovente color oro, percepiti anche ad occhi chiusi, che si manifestano in caso di distacco di retina o altre patologie oculari. Controllo immediato dall’oculista.

 

fotofobia: intolleranza ed avversione alla luce, provocata da varie forme morbose sia oculari, come ad esempio nella uveite o nel glaucoma, sia nervose, come nelle nevralgie trigeminali o in malattie infettive, o degenerative. Può essere accompagnata da dolore intenso e lacrimazione.

 

frattura ossea: lesione di un osso, in seguito a trauma o spontanea, con o senza spostamento dei capi ossei. Per f. Esposta si intende una lesione di entità tale da esporre all’esterno i capi ossei fratturati. Le f. Spontanee dipendono da una serie di fattori, tra cui l’osteoporosi, carenze vitaminiche, ormonali, saline, la cui carenza rende fragile il tessuto osseo. Ricovero immediato per evitare complicazioni vascolari (trombi).

 

fumo: vizio del fumo o tabagismo da tabacco: pianta le cui foglie essiccate vengono preparate, macinate e fiutate, masticate o fumate. L’effetto farmacologico del tabacco, conosciuto da secoli, è esercitato dall’alcaloide nicotina che è responsabile di complicanze vascolari e della dipendenza da fumo. La dipendenza è di tipo psicologico- comportamentale, ma l’effetto psicoattivo è quello più ricercato. Agli effetti definiti piacevoli da coloro che ne sono ormai dipendenti, si contrappongono i danni che provoca la combustione di questo alcaloide: effetti sui vasi (lesioni degenerative delle arterie, delle vene e dei nervi nel morbo di burger) sul sangue, sulle vie respiratorie (tumore ai polmoni, alla laringe). Oggi la legge, dopo aver riconosciuto le ”sigarette” e quindi il fumo, altamente nocivi, ha confinato i fumatori, in maniera che anche il fumo passivo non danneggi la società.

 

fuoco di S. Antonio: v. Varicella

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galattorrea: fuoriuscita di secrezione lattea dal capezzolo. Può avvenire nel periodo che segue l’allattamento per alterazioni ormonali, per tumori ipofisari, per stress o a conseguenza di somministrazioni di farmaci neurolettici e antidepressivi. Si devono effettuare dosaggi ormonali consigliati dal ginecologo o dall’endocrinologo per poter instaurare un’opportuna terapia.

 

gastrite: infiammazione dello stomaco, spesso dovuta a cattive abitudini alimentari (alcol, farmaci, fumo), a situazioni che neurologicamente alterano la normale secrezione (stress) o legate alla presenza dell’helicobacter pilori. La sintomatologia è caratterizzata da nausea spesso accompagnata da vomito, dolore epigastrico e diarrea. Se il disturbo cronicizza potrebbe evolvere ad ulcera peptica. La diagnosi si basa anche sull’ esame endoscopico e la terapia, oggi molto avanzata in questo campo, unita ad una corretta dieta (evitare alcolici), sotto controllo medico, può risolvere bene questa patologia.

 

gastroenterite: tipica patologia estiva, caratterizzata da vomito, dolori addominali violenti e diarrea, dovuta quasi sempre a disordini alimentari con sovrapposizione batterica (gelati, verdure crude, frutta non lavata, acque inquinate). Si risolve in breve tempo con la terapia del quasi digiuno, spremute di frutta, acqua ed antibiotici specifici.

 

gerontoxon: anello bianco, a contenuto lipidico, che circonda la cornea degli anziani.

 

ginecomastia: sviluppo eccessivo delle ghiandole mammarie maschili, indotto da spinte ormonali associate a patologie endocrine o da farmaci.

 

glaucoma: grave malattia dell’occhio caratterizzata dall’ostacolato deflusso dei liquidi interni con conseguente aumento della pressione endoculare. Nelle forme più lievi, da non trascurare, i sintomi possono ridursi a leggera fotofobia. Purtroppo, manifestandosi in molteplici forme, questa patologia richiede un precoce, accurato intervento specialistico e talvolta chirurgico.

 

glomerulonefrite: v. Nefrite

 

gomito del tennista: v. Epicondilite

 

gonartrosi: artrosi del ginocchio

 

gonorrea: v. Blenorragia

 

gotta: complesso di alterazioni, sovente su predisposizione famigliare, che contribuisce ad accumulare acido urico nei tessuti. Si manifesta con tumefazioni dolorose, soprattutto all’alluce, e comparsa di nodosità (tofi) nel sottocute e nelle articolazioni. La sintomatologia impone una dieta priva di proteine e la somministrazione di un farmaco specifico.

 

gozzo: o struma: aumento di volume della tiroide che determina un rigonfiamento nella regione anteriore o antero-laterale del collo, dovuto ad ipertrofia del tessuto ghiandolare. Il gozzo endemico è caratteristico di particolari popolazioni che per la dieta o per particolari condizioni geografiche, hanno carenza di apporto di iodio. Il gozzo basedowiano e quello di hashimoto dipendono da iperproduzione di ormone tiroideo (ipertiroidismo).

 

graffio di gatto: la malattia da graffio di gatto, o linforeticulosi benigna, è una patologia che guarisce facilmente. E’ caratterizzata da un’infezione locale, seguita da ingrossamento di uno o più linfonodi dei distretti vicini alla ferita. Dopo pochi giorni, il graffio si presenta arrossato, dolente e si ricopre di una vescicola, può comparire una lieve febbre ed un malessere generale durante l’ingrossamento linfonodale: può suppurare lasciando infine esiti cicatriziali evidenti. La terapia, è rivolta a migliorare lo stato generale con azioni locali. Non si conosce l’agente, è diffusa in tutto il mondo, ed il gatto è sano.

 

grande male: v. Epilessia

 

granuloma:neoformazione di natura infiammatoria dovuta a svariate cause. Se cutaneo, si manifesta come un rilievo infiammato, secondario all’irritazione di un comedone o ad una lesione traumatica. Se dentale, interessa l’apice di una radice dentale, con polpa necrotica infetta, di un dente da tempo cariato. Questa patologia prevede terapia antibiotica ma soprattutto intervento odontoiatrico.

 

gravidanza: condizione caratterizzata da una amenorrea fisiologica che dura dal giorno del concepimento sino al parto (9 mesi in caso di normalità). La g. Prevede l’annidamento dell’embrione che come tale, arriva al terzo mese di gestazione, per passare a feto che prosegue lo sviluppo fino al termine. I prematuri, oggi sempre più assistiti, completano il loro sviluppo in strutture altamente specialistiche.

 

gravidanza extrauterina: gravidanza ectopica, ovvero in altra sede, quando l’embrione si annida al di fuori dell’utero. L’annidamento, nella gravidanza extrauterina, avviene o nelle tube uterine, (luogo dove avviene sempre la fecondazione), la cui struttura non può reggere e sostenere l’accrescimento dell’embrione o in altra sede della cavità addominale. Dolori addominali, perdite emorragiche, shock ed aborto, sono i sintomi e la conclusione di una gravidanza di questo tipo.

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Hansen: v. Lebbra

 

Hashimoto: tiroidine di H.: v. Gozzo

 

helicobacter pylori: (H.P.) bacillo a forma elicoidale, isolato nello stomaco di pazienti con ulcera gastrica; rientra negli agenti che normalmente la causano. ( v.ulcera peptica).

 

herpes zoster:v. Varicella.

 

herpes simplex: infezione virale acuta, contagiosa, caratterizzata dall’eruzione di gruppi di vescicole cutanee, localizzate sovente ai bordi delle labbra, delle narici o sui genitali, spesso accompagnata da febbre. Il virus ama annidarsi nelle radici nervose sensitive dei nervi, dove può rimanere silente a lungo e attivarsi durante un periodo di deficit immunitario dell’organismo ospite, (traumi, febbre, stress, esposizione solare), presentando la sua virulenza con la modalità prima detta. La terapia, pur non eliminando il virus, temporaneamente, con applicazioni locali e farmaci opportuni, allevia il notevole fastidio e il disagio estetico.

 

HIV: v. Aids.

 

Hodgkin: v. Morbo di H.

 

holter: elettrocardiogramma dinamico. Tecnica di registrazione continuata, dell’elettrocardiogramma: viene indossato un piccolo apparecchio che registra ogni variazione elettrica del cuore (aritmie o fibrillazioni, ecc.), durante lo svolgimento abituale delle attività della vita quotidiana e dopo 24 ore, i dati vengono letti e valutati dallo specialista.

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ictus (o apoplessia): sindrome cerebrale acuta che può determinare morte o deficit permanenti, causata da rottura di un vaso, emorragia cerebrale o da ostruzione di un vaso e conseguente necrosi del tessuto (infarto cerebrale) per mancata ossigenazione. L’ipertensione arteriosa, il diabete, le cardiopatie, il fumo e l’alimentazione ricca di grassi, l’obesità, i precedenti tia, sono i fattori che aumentano il rischio di questa patologia.

 

idrocefalo: aumento patologico di liquido cefalorachidiano nelle cavità cerebrali dovuto ad un’ostruzione, congenita o acquisita, delle sue vie di drenaggio (idrocefalo occluso), ovvero da iperproduzione o da ipoassorbimento (idrocefalo comunicante). Nella vita prenatale, l’ipertensione provocata dall’aumento del volume del liquido, danneggia sia l’encefalo sia la teca cranica che ingrandisce, sollecitata dalla pressione. Solo l’intervento chirurgico riduce le conseguenze di questa grave patologia che esita sovente in ritardo psicomotorio, spasticità e demenza.

 

idrocele: versamento patologico, a livello del testicolo, di liquido sieroso, espressione secondaria, anche di altre malattie (tubercolosi, tumori, sifilide): pertanto è considerato un sintomo. Può essere un’anomalia congenita associata spesso all’ernia inguinale. La terapia può aggredire farmacologicamente la malattia causante o, presentare risoluzione chirurgica, se la patologia è congenita.

 

idrofobia: v. Morso di cane

 

impetigine: infezione cutanea streptococcica o stafilococcica che colpisce soprattutto i bambini, caratterizzata dalla presenza di vescicole pustolose che aprendosi liberano un secreto purulento. La terapia si avvale di soluzioni antisettiche e antibiotiche ma soprattutto sono importanti le norme igieniche per evitare il contagio.

 

impotenza: l’i. È l’incapacità di avviare, sostenere e concludere con soddisfazione un rapporto sessuale. E’ una patologia molto frequente che può avere varie cause che devono essere esaminate, per evitare lo stato di insoddisfazione e di depressione che può alterare la vita dell’individuo. Va affrontata e studiata per formulare una diagnosi esatta e per poter utilizzare lo strumento terapeutico più appropriato per avere una riabilitazione completa. Dopo un’anamnesi ed un esame obbiettivo sono necessarie analisi cliniche (glicemia e dosaggi ormonali) cui seguiranno eventuali terapie ormonali, eventuali terapie chirurgiche e soprattutto psicoterapia cognitiva e comportamentale. Questa patologia è di pertinenza specialistica.

 

incontinenza: riduzione parziale o totale della possibilità di contrarsi, delle fibre muscolari degli sfinteri, ovvero delle strutture deputate alla chiusura ed apertura dell’orifizio anale e vescicale. Possono essere dovute a disturbi del sistema nervoso centrale e periferico, a malformazioni anatomiche ad azione di farmaci e all’età (cedimento delle strutture).

 

infarto: mancata ossigenazione di un distretto: pertanto si può parlare di infarto cerebrale, polmonare, cardiaco, gastrico e renale.

 

infarto cardiaco: necrosi, ovvero morte, del tessuto di un’area più o meno estesa del cuore, provocata dall’ostruzione delle arterie coronarie o di un loro ramo collaterale. Le arterie coronarie sono i vasi che, portando il sangue al muscolo cardiaco e vascolarizzando tutto l’organo, gli permettono di “lavorare” ininterrottamente. Fattori di rischio sono i disturbi della coagulazione, l’aterosclerosi, l’ipertensione arteriosa, il diabete, l’ipercolesterolemia ed il fumo di sigaretta. La gravità del caso impone un’accurata terapia specialistica.

 

infarto cerebrale: mancata ossigenazione, e quindi necrosi ovvero morte, di un’area cerebrale causata dall’interruzione superiore a tre minuti, della vascolarizzazione, da parte di un vaso che si è occluso per trombosi o per embolia.

 

infiammazione: le infiammazioni in generale, sono reazioni di difesa dei tessuti: presentano dolorabilità, calore, arrossamento e gonfiore; da ciò ne deriva una funzione lesa nella sua normalità.

 

influenza: malattia infettiva, contagiosa, epidemica, dovuta ad un virus continuamente in modificazione. L’immunità acquisita è limitata. Si manifesta con rinite, cefalea, disturbi gastroenterici. Il quadro clinico ha gravità variabile secondo la virulenza del ceppo.

 

insonnia: e’ un disturbo che interferisce sulla durata e sul benessere ristoratore che dovrebbe conferire il riposo morfeico (morfeo è il dio del sonno) donando efficienza all’organismo. L’i. Può essere provocata da cause transitorie quali stress, eccessiva stanchezza, forti emozioni, fuso orario, dolori, uso di droghe, abuso di alcool e cattive abitudini alimentari. Se è persistente nel tempo, un’indagine accurata potrebbe evidenziare una depressione o altri disturbi psichici. La durata del sonno è soggettiva. A disturbare il sonno possono intervenire l’apnea notturna, il russamento e le mioclonie (contrazioni muscolari involontarie). Eliminando in prima istanza sostanze eccitanti (caffè) ed alcoliche e seguendo una dieta opportuna, si può, in seguito, iniziare una terapia con farmaci specifici dopo aver inquadrato il tipo di i. E sotto controllo medico.

 

insufficienza cardiaca: incapacità del cuore a mantenere un ritmo costante, sufficiente alle necessità dell’organismo. Normalmente è riscontrata in fase di accertamenti ambulatoriali, pertanto prevede un’accurata terapia e controlli approfonditi.

 

interferone: glicoproteina solubile di origine naturale, che si somministra a scopo terapeutico come “farmaco” immunoregolatore, antivirale ed antitumorale. Esistono vari tipi di i. Destinati a terapie specifiche neoplastiche.

 

internet: v. Dipendenza da i.

 

interruzione di gravidanza: o aborto: viene definita tale l’interruzione della gravidanza prima del 180° giorno di amenorrea. L’aborto può essere spontaneo o provocato: spontaneo, se causato da malformazioni degli organi dell’apparato genitale, da malattie infettive o da alterazioni ormonali; provocato, quando viene praticato su richiesta motivata dell’interessata e in struttura ospedaliera, entro i 90 giorni di gestazione secondo le condizioni di legge. L’aborto terapeutico è ammesso dalla legge, dopo i 90 giorni, quando la prosecuzione della gravidanza comporta rischi tali da consigliarlo.

 

ipercolesterolemia: e’ l’eccesso di colesterolo nel sangue (oltre 200mg.), proveniente in parte dalla dieta ed in parte dai tessuti che ne operano la sintesi come il fegato ed il surrene. Nel sangue circola sotto forma di hdl e ldl: l’hdl ha la funzione di smuovere il colesterolo stesso, ldl invece favorisce il deposito di colesterolo e quindi facilita la formazione delle placche ateromasiche e quindi dell’aterosclerosi.

 

iperglicemia: v. Diabete mellito

 

ipermetropia: difetto della vista per cui i raggi della luce che giungono all’occhio sono messi a fuoco dietro la retina, ne consegue che si ha una migliore visione da lontano che da vicino. Attualmente si può correggere con la chirurgia laser.

 

iperprolattinemia: aumentata concentrazione dell’ormone prolattina nel sangue. Concentrazioni molto elevate portano infertilità e amenorrea; concentrazioni meno elevate sono spesso dovute a associate a stress, ovaio policistico, assunzione di narcotici ed antidepressivi, ma anche a adenoma benigno dell’ipofisi o ad ipotiroidismo. La terapia farmacologia prevede farmaci altamente specifici.

 

ipertensione: aumento della pressione del sangue arterioso determinata da numerosi fattori. Esistono forme legate a predisposizione ereditaria o a diminuita capacità del rene ad eliminare sodio, altre sensibili allo stress o a patologie di ghiandole endocrine. Da non sottovalutare diete ricche di liquirizia, che in forma di caramelle o polveri sono assunte abitualmente in grande quantità. La terapia, sotto controllo, deve essere instaurata quando è stata accertata una reale condizione di ipertensione. Insieme al sodio (nel sale da cucina), si devono eliminare caffè, fumo ed alcolici, mentre sport e vita tranquilla, riducono i fattori di rischio. E’ consigliato controllo periodico.

 

ipertiroidismo: malattia causata da eccessiva attività della tiroide, e quindi ad eccessiva produzione di ormone tiroideo da parte della ghiandola che si può presentare ipertrofica, con noduli singoli (m. Di plummer) o diffusi (m. Di basedow). Possono condurre a questa condizione morbosa anche tiroiditi, neoformazioni ipofisarie e farmaci dimagranti a contenuto ormonale. I sintomi dell’ipertiroidismo sono legati all’aumento dei processi metabolici ed al conseguente dimagrimento, alla presenza o meno di gozzo, all’esoftalmo, alla presenza di tachicardia, di ipertensione, di tremori, nervosismo ed insonnia. In questi soggetti rimane costante la presenza di mani calde e sudate, frequenti evacuazioni ed anemorrea. La specificità del caso rimanda la terapia e qualsiasi altro trattamento, all’endocrinologo.

 

ipertricosi: presenza in eccesso di peli, soprattutto nella donna, sulle superfici cutanee ascellari, pubiche e degli arti, a carattere famigliare, più evidente nelle donne brune. Assume significato patologico nell’irsutismo.

 

ipertrofia prostatica: aumento di volume della prostata per la presenza di un adenoma di varie dimensioni (può anche ostruire il canale uretrale), in conseguenza del quale si manifestano i tipici sintomi: urinare spesso (pollachiuria), emissione delle urine ritardata e getto deviato per la stenosi provocata dall’adenoma sull’uretra. Infezioni urinarie possono originare dalla ritenzione in vescica, di urina, provocando bruciori durante la minzione (stranguria). Con l’aggravarsi della patologia si giunge all’incontinenza urinaria essendo compromesse altre strutture. La diagnosi si basa anche sull’esplorazione rettale, essendo la prostata in rapporto con il retto, e su altri esami mirati (psa). La terapia farmacologica dà ottimi risultati quanto prima è instaurata, unita al monitoraggio della patologia mediante periodiche visite di controllo, soprattutto per differenziare l’ ipertrofia dal tumore della prostata.

 

ipoacusia:indebolimento di vario grado dell’udito di uno o di entrambe le orecchie. Si distinguono in congenite ed acquisite. Possono dipendere, come la sordità, da alterazioni a carico di tutte le strutture deputate alla trasmissione dei suoni o all’interpretazione di questi a livello dei centri nervosi. Fattori causali, possono essere particolari farmaci assunti in gravidanza e infezioni prenatali virali (es. Rosolia), o postnatali (complicanze di parotite e morbillo). Forme transitorie possono accompagnare il decorso di malattie esantematiche e vascolari. Vedi sordità.

 

ipocondriaco: soggetto affetto costantemente da ansietà patologica circa il proprio stato di salute, con numerosi sintomi non attribuibili a nessuna patologia; rappresenta l’aspetto di una nevrosi nella quale l’ansia è legata all’insicurezza.

 

ipoglicemia: diminuita concentrazione di glucosio nel sangue, che può indurre irrequietezza, ipotermia, stato confusionale e raggiungere il coma (ipoglicemico). La causa può essere secondaria ad una malattia metabolica ma può anche dipendere da un errore nel dosaggio di insulina: somministrare immediatamente zucchero e chiamare competenti centri specializzati al trattamento.

 

ipospadia: malformazione congenita di varia estensione dovuta alla mancata saldatura della parte inferiore del pene (fessurato per tutta la lunghezza), che costringe l’uretra ad aprirsi in un area compresa tra la radice del pene ed il glande, pertanto si possono presentare casi di ipospadia scrotale e peniena, secondo il punto di sbocco dell’uretra. Il trattamento è chirurgico.

 

ipotensione: per i. S’intende quella condizione caratterizzata da valori della pressione inferiori alla norma, come conseguenza di altre patologie (cardiache, renali, denutrizione) o semplicemente di natura costituzionale. I sintomi si manifestano con una persistente stanchezza, sporadiche vertigini, scotomi. Dal punto di vista terapeutico non esiste cura risolutiva, ma è possibile instaurare terapie specifiche con buon successo, per alleviare i disturbi che ne conseguono.

 

ipotermia: abbassamento della temperatura corporea, per esposizione al freddo. Può essere clinicamente indotto per ridurre sia il fabbisogno di ossigeno, sia il metabolismo: si applica quando necessita, in chirurgia.

 

ipotiroidismo: l’i. È una condizione clinica determinata da carenza di ormoni tiroidei con conseguente rallentamento dei processi metabolici, che coinvolge tutti gli organi e gli apparati; se insorge dalla nascita dà origine al “cretinismo”, se si manifesta nell’adulto dà il quadro del “mixedema”. Il deficit di ormone tiroideo può essere causato da tiroiditi, malattie degenerative, difetti enzimatici congeniti o da lesioni ipofisarie. I sintomi si evidenziano con turbe digestive, mestruali, pelle secca, edemi, alopecia, mialgie, alterazioni cardiache. Al “cretinismo” si aggiungono turbe sull’accrescimento, oggi seguito da istituti specializzati. La terapia si basa fondamentalmente su assunzione di ormoni compensatori.

 

iridologia: tecnica diagnostica applicata da studiosi che nell’iride, mappato come un corpo, individuano alterazioni o fragilità organiche, provvedendo con terapie alternative, quando possibile, al ripristino.

 

irsutismo: eccessiva presenza di peli nella donna, con localizzazione di tipo maschile. Si differenzia dalla semplice ipertricosi, che generalmente è su base congenita e/o etnica. In alcuni casi, l’irsutismo può dipendere da ovaio policistico, da disturbi del surrene e da altri disordini ormonali, e da farmaci. E’ una patologia che necessita l’esame dell’endocrinologo, per individuarne le cause e instaurare una terapia di successo.

 

ischemia: deficit di apporto di sangue ad un determinato distretto, che crea uno stato di sofferenza nei tessuti e che, secondo la durata, può comprometterne la funzionalità. Lo stato di sofferenza, protratto, produce una necrosi ovvero la morte delle cellule di quel distretto (per esempio nell’infarto). Le crisi ischemiche a livello cardiaco e cerebrale risultano le più gravi.

 

isterectomia: asportazione dell’utero.

 

ittero: colorazione giallastra della cute, delle mucose e delle sclere, dovuta ad un aumento nel sangue della bilirubina, provocata da una patologia epatica virale o ostruttiva. Può essere, nel neonato, fisiologico e di breve durata.

 

ittiosi: malattie cutanee genetiche, caratterizzate da secchezza, rugosità e desquamazione della cute, causate da ipertrofia dello strato corneo, dovuto a difetti nella genesi della cheratina. La terapia si avvale di prodotti emollienti e cheratolitici.

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labbro leporino: malformazione congenita, durante lo sviluppo embrionale, di vario grado: da una piccola incisura del labbro superiore, si può passare alla mancata saldatura delle ossa palatine (palatoschisi) con associate altre deformazioni a carico delle arcate dentali. Non solo per un fattore estetico, ma soprattutto per problemi sia legati alla funzionalità degli organi interessati sia per una corretta articolazione della parola, è d’obbligo un precoce intervento correttore.

 

labirintite: processo infiammatorio acuto o cronico a carico dell’orecchio interno (labirinto). Le forme acute che solitamente guariscono in breve tempo senza lasciare esiti invalidanti si manifestano con turbe dell’equilibrio, vertigini, vomito e nistagmo. Le forme croniche presentano sintomatologia analoga ma possono lasciare dei deficit, uditivi e dell’equilibrio, permanenti. Terapia adeguata legata ad osservazioni strettamente specialistiche.

 

laringectomia: asportazione totale o parziale della laringe, organo della fonazione, effettuata per liberare l’organo o le corde vocali in esso contenute, da patologie proliferative. I pazienti laringectomizzati devono essere “ rieducati” per poter

riprodurre i suoni anche aiutati dalla tecnologia fonica.

 

laringite: e’ un’infiammazione della laringe generalmente di origine virale o batterica, ma può anche essere provocata dal fumo, da gas tossici, da umidità e da polvere. Si manifesta con raucedine, tosse secca e edema della mucosa. La terapia è legata alla sintomatologia che se perdura nel tempo esige accurata indagine diagnostica.

 

laser: apparecchio in grado di convogliare una grande quantità di energia sotto forma di raggio luminoso.

 

lebbra: o morbo di hansen. Malattia infettiva esclusivamente umana ad evoluzione lenta trasmessa prevalentemente per contagio diretto. Endemica in asia, africa e america centro meridionale.

 

leishmaniosi: malattie causate da protozoi del genere leishmania. Si presentano con sintomi molto vari secondo l’agente che le ha provocate: la l. Cutanea è caratterizzata da lesioni ulcerose sulla pelle. La l. Cutaneo-mucosa (bottone d’oriente) interessa le mucose della bocca, del naso. La l. Viscerale (kala-azar) è caratterizzata da accessi febbrili irregolari, diarrea, diminuzione di peso, anemia, epatosplenomegalia, linfoadenopatie e altissima mortalità se non farmacologicamente trattata. Le l. Vengono trasmesse all’uomo mediante la puntura di insetti (pappataci) infettati. Questo insetto vettore è presente nelle regioni intertropicali e temperate ma nel nostro continente le l. Interessano i roditori e i cani. La diagnosi richiede esami sierologici ed ematologici. La terapia si basa su farmaci specifici.

 

leptospirosi: colpisce l’uomo per via cutanea attraverso lesioni, o per via mucosa. La l. È sostenuta da spirochete le cui leptospire, presenti molto spesso nelle urine dei topi (morso di topo) e di altri animali, si localizzano nei reni, nel fegato, nei muscoli, dove si riproducono. Anche il cane può essere un importante serbatoio di infezione (non il gatto). Le leptospire, al di fuori dell’ospite, sopravvivono in ambienti umidi ma sono inattivate dal sole, dal calore, e dall’assenza di umidità. E’ difficile la diagnosi perché può simulare un’influenza od un’epatite con evidente ittero o presentare altri quadri clinici. Solo un’analisi specifica del sangue, può mettere in evidenza le leptospire. E’ un’infezione curabile: la terapia è soprattutto sintomatica e deve essere seguita da un reparto di malattie infettive.

 

LES: v. lupus eritematoso sistemico

 

leucemie: nelle leucemie sono comprese quelle malattie degli organi emopoietici caratterizzate da proliferazione e sviluppo disordinato di elementi figurati del sangue e del midollo osseo. Si classificano in base al tipo di cellule coinvolte e alla rapidità del loro sviluppo, in acute e croniche.

 

leucorrea: secrezione vaginale che nella normalità coincide con l’ovulazione, la gravidanza e la menopausa. Se troppo abbondante o colorata è indice di un processo infiammatorio.

 

linfodrenaggio: massaggio anticellulitico, antiedema (combatte la stasi) che si esercita principalmente sulla circolazione linfatica. Può essere manuale o coadiuvato da macchine.

 

linfoma: o linfadenoma, neoplasia che aggredisce i linfonodi: sono, infatti, evidenti tumefazioni dei distretti linfonodali con possibili metastasi agli altri linfonodi e agli organi vicini.

 

lipoma: neoformazione benigna costituita da tessuto adiposo. Se l’accrescimento non interferisce con la normale funzionalità degli organi, passano inosservati; se cutanei, possono creare problemi estetici.

 

litiasi: v. Calcolo

 

logopedista: tecnico che interviene sulle patologie del linguaggio e della comunicazione verbale instaurando una terapia fonologica per concludersi con la riabilitazione ed il reinserimento, per quanto possibile, del soggetto che era stato colpito in questa funzione.

 

logorrea: flusso eccessivo di parole, talvolta sconnesse, tipico di alcune malattie mentali, o indotte, sotto stimolo di sostanze tossiche, quali l’alcol, le droghe e certi farmaci.

 

lombalgie: dolore localizzato a livello delle vertebre lombari, spesso dovuto a contrattura muscolare, in seguito a ripetute sollecitazioni o all’assunzione di posizioni anomale o ad altre osteomiopatie della regione lombare. La terapia si avvale di farmaci antidolorifici, miorilassanti e antinfiammatori ma anche della fisioterapia, marconiterapia ed altri rimedi alternativi.

 

lordosi: curvature fisiologiche, quindi naturali, a concavità posteriore, a livello delle vertebre cervicali e a livello delle lombari che se accentuate, entrano nella patologia.

 

lue: v. Sifilide

 

lupus eritematoso sistemico: (LES) patologia cronica, caratterizzata da papule rosse ricoperte di scaglie con esiti cicatriziali, da artralgie, artrite, manifestazioni neurologiche con forme di gravità variabile, di origine sconosciuta, ma certamente con una componente autoimmune.

 

lussazione: spostamento dei capi ossei di un’articolazione dalla normale posizione che consente il movimento ad una posizione in cui è totalmente impedito. Può essere congenita o traumatica: talvolta è necessario un bendaggio adeguato o un ripristino chirurgico.

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mal da immersione: o malattia dei cassoni, per ricordare i palombari. Comunemente definita embolia gassosa.

 

mal di testa: v. Emicrania

 

mal di mare – d’auto: v. Chinetosi

 

mal di montagna: patologia da carenza di ossigeno dovuta al suo minor contenuto nell’aria inspirata che causa, in determinati individui che raggiungono elevate altitudini disturbi vasomotori: epistassi, cefalee, sudorazioni, svenimenti, giramenti di testa e vomito. La terapia consiste nella discesa a quote inferiori.

 

malaria: la m. È una malattia infettiva febbrile causata da protozoi (plasmodium) e trasmessa da zanzare (anopheles). I sintomi e la gravità della malattia sono molto variabili e dipendono dal plasmodio responsabile; la forma più grave è la malaria da p. Falciparum: è presente febbre, brividi, emicrania, dolori muscolari, incostante l’ittero. Caratteristica degli episodi febbrili è quella di ripetersi a vari intervalli. Il rischio di contrarre la malaria dipende dalle precauzioni dell’uomo e dalle condizioni igienico-ambientali del paese; se contratta, la gravità della malattia è in relazione, alla resistenza del plasmodio alla clorochina, al chinino o ad altri antimalarici, ma soprattutto alla precocità della diagnosi e del trattamento. Per coloro che dovessero intraprendere un viaggio a rischio, è vivamente consigliata, l’indicazione da parte dello specialista in igiene e profilassi, sul tipo di chemioprofilassi da iniziare prima della partenza e continuare dopo il rientro, secondo le indicazioni del farmaco anti-malarico assunto (è necessaria comunque, una consulenza medica per valutare le controindicazioni e gli effetti indesiderati di questi farmaci).

 

malattia da morso di pidocchi: i pidocchi possono veicolare le rickettsie pro-wazeki, presenti nel loro intestino e con il morso provocare il tifo esantematico. Dopo un’incuba- zione di 5-10 giorni si ha un esordio improvviso con febbre, vomito, esantema diffuso: occorre fare un’immediata diagnosi ed instaurare una rapida quanto opportuna terapia. La lotta agli insetti e buone condizioni igieniche riducono la possibilità di epidemie.

 

malattia da morso di pulce: questa malattia è provocata dal morso delle pulci che infestano topi infettati da rickettsie mooseri. Sono presenti i sintomi della malattia da morso di pidocchi. Si instaura analoga terapia e si raccomandano buone condizioni igieniche.

 

malattia da morso di zecca: o” febbre bottonosa”: è data dalla rickettsia conori, l’ospite vettore è una zecca, serbatoio è il cane che presenta un‘infezione latente. In questo caso l’esantema è dato da papule rosse che di-ventano viola. La caratteristica di questa pericolosa ed ormai diffusa malattia, è la “macchia nera” (bottone), piccola crosta circolare nella sede di puntura della zecca; diagnosticata rapidamente e con tempestiva terapia, prevede un decorso benigno.

 

malattia di dupuytren: disturbo che coinvolge la mano impedendo l’estensione delle dita che progressivamente si flet-tono. E’ dovuta alla retrazione dell’aponeurosi pal-mare,ovvero del complesso di tendini e lamine fi-brose che dal polso si portano verso le dita, attra-versando il palmo della mano. Sono percentual-mente colpiti più gli uomini. Microtraumi ripetuti non sono i soli responsabili. La terapia, è solo chirurgica.

 

malattia reumatica: o reumatismo articolare acuto. Malattia infiam-matoria provocata dallo streptococco beta-emo-litico, che coinvolge le articolazioni, i vasi, il sistema nervoso e il cuore. Sono presenti febbre e dolore migrante, la cute presenta noduli rossastri: questi sintomi, con le analisi, confermano la malattia. Farmaco elettivo è la penicillina.

 

mania / stato maniacale: caratteristica di tutti gli stati maniacali è l’umore esaltato accompagnato da euforia, spesso con tematiche megalomaniche di varia intensità, accelerazione del pensiero, attività motoria esagerata, spesso non finalizzata, affaccendamento, frequenti mutamenti di scopo ed insonnia.

 

malattie esantematiche: sono tutte caratterizzate dalla comparsa di eruzioni cutanee, l’esantema. Possono essere di origine virale, come ad esempio il morbillo, la rosolia, la varicella, o batteriche, come la scarlattina.

 

marconiterapia: utilizzata in fisioterapia per artropatie, miositi, nevralgie e ripristini di osteoartromiopatie in genere. La parte da trattare viene introdotta in un campo elettromagnetico, che, producendo un rialzo termico può giovare alla patologia.

 

massoterapia: tecnica manuale eseguita a livello cutaneo che coinvolge, rilassandoli, i muscoli: si esegue con olii essenziali o creme attivanti la circolazione con sicuro effetto antistress.

 

mastectomia: intervento chirurgico che comporta l’asportazione di una parte di mammella (m. Parziale), o di tutta (m. Totale). Oggi questo intervento è sempre più conservativo e la chirurgia plastica ripristina la parte con ormai grande esperienza

 

mastite: infiammazione della ghiandola mammaria a livello dei dotti. Esige diagnosi e cure specialistiche per risolversi rapidamente

 

mastoidite: infiammazione delle cellule mastoidee, piccole cavità all’interno del processo mastoideo dell’osso temporale (dietro all’orecchio)

 

melanomi: neoformazione maligna che si instaura, sovente, su un neo congenito. Quindi bisogna porre attenzione al cambiamento di colore di un neo preesistente qualora questo si circondasse di un alone emor-ragico o sanguinasse spontaneamente. La sua malignità evolutiva si manifesta con metastasi nei linfonodi regionali e con la progressiva diffusione a tutto l’organismo. Non sempre le lesioni di un neo appaiono evidenti, nascondendo la loro malignità. Pertanto già in fase iniziale e dubbia, oggi, la diagnosi può essere confermata da nuove tecniche non invasive che consentono di approfondire le indagini con l’esame bioptico. La terapia è di pertinenza della chirurgia oncologica con il supporto di farmaci opportuni.

 

melena: emissione di feci nerastre, per la presenza di sangue ossidato, proveniente dal canale digerente (spesso esofago, stomaco, duodeno, ma anche dalla restante parte del tratto gastrointestinale). Non confondere melena, con emissione di feci nere dopo ingestione terapeutica di sali di ferro (terapia marziale), bismuto o di vegetali (spinaci, mirtilli, ecc.).

 

meniere: v. Sindrome di.

 

meningite: la m. È un’infiammazione di natura infettiva delle meningi: tre membrane protettive che avvolgono tutto l’encefalo e che prendono il nome di dura madre, aracnoide e pia madre. I microrganismi patogeni (batteri, virus, spirochete, funghi, protozoi) possono raggiungere le meningi per via ematica, in seguito a traumi o per processi suppurativi dell’orecchio; l’infezione può progredire rapidamente e richiede l’intervento medico immediato per una diagnosi urgente onde evitare gravi lesioni; può anche essere fulminante. La diagnosi è soprattutto affidata alla puntura lombare (rachicentesi): in questa patologia, il liquor prelevato è precocemente alterato e mostra quadri caratteristici. La terapia deve essere condotta in condizioni di rigoroso isolamento in ambiente specializzato.

 

menisco: dispositivi giunzionali interposti tra la parte distale del femore di forma rotondeggiante, e la parte prossimale della tibia, piatta. Per facilitare l’articolazione, tra i due capi ossei sono interposti due formazioni a semicerchio chiamati menischi. Le forti sollecitazioni o i traumi possono lesionarli, fessurarli e frammentarli coinvolgendo i legamenti : il loro stato viene valutato con mezzi diagnostici raffinati tra i quali la risonanza magnetica e l’artroscopia.

 

menopausa: cessazione delle mestruazioni, fisiologicamente irreversibile con conseguente perdita della facoltà di procreare per esaurimento funzionale dell’ovaio: segna il climaterio, che dipende normalmente da fattori genetici, nutrizionali, comportamentali. Può essere preceduto da irregolarità mestruali o manifestarsi in modo brusco. Durante questo periodo possono comparire fenomeni vasomotori, come le caldane, sudorazioni notturne o fenomeni neuropsichici come depressione, irritabilità, cefalee, o problemi vescicali, ma anche osteoporosi e cardiopatie. La terapia ormonale sostitutiva è obbligatoria per alcuni soggetti particolarmente sensibili a questo periodo, comunque, ogni singolo caso, deve essere valutato dal ginecologo.

 

mesoterapia: consiste nell’esecuzione di numerose microiniezioni di farmaci, nel derma dell’area da trattare; viene consigliata nelle patologie dell’apparato locomotore e per sciogliere ammassi adiposi, praticata in istituti specializzati. Si raccomanda un controllo medico.

 

metadone: oppiaceo di sintesi in soluzione da somministrare per via orale, utilizzato nella terapia delle tossicodipendenze da oppiacei (eroina); il suo uso può essere “a scalare” o “a mantenimento” secondo somministrazioni giornaliere e a dosaggi programmati. Il suo utilizzo è stato negli ultimi anni integrato dalla buprenorfina (subutex ®).

 

metaplasia: trasformazione di un tessuto che può rappresentare la fase iniziale di una neoplasia.

 

metereopatia: complesso di malesseri psichici e neurovegetativi provocati da particolari condizioni e cambiamenti metereologici.

 

metrorragia: emorragia dell’utero non sempre legata al periodo mestruale, che rivela un’irregolarità ormonale o una particolare patologia dell’utero.

 

mezzo di contrasto: (m.d.c.) sostanza radioopaca utilizzata in radiologia per visualizzare l’integrità, la pervietà, la presenza di corpi estranei, la vascolarizzazione, degli organi.

 

mialgia: dolore muscolare provocato da molteplici fattori, sia funzionali (affaticamento), sia organico-patologici (miositi, crampi, necrosi)

 

micosi: qualsiasi malattia causata da funghi. Per stabilire il tipo di micosi occorre lo specialista dermatologo.

 

midriasi: dilatazione della pupilla dovuta all’adattamento alla poca luce o a lesioni nervose; può essere indotta da farmaci a scopo diagnostico

 

minzione: atto fisiologico che libera la vescica, sotto controllo volontario degli sfinteri, del contenuto urinario che, stendendo per pressione le pareti, evoca lo stimolo. La minzione nel neonato non è controllata per immaturità delle strutture nervose che la regolano. L’impossibilità del governo volontario degli sfinteri rientra nelle patologie traumatiche (lesione del midollo spinale) o nelle patologie legate agli organi vicini (vescica, utero, prostata).

 

miocardite: processo infiammatorio a carico del muscolo cardiaco. Può essere secondario a malattia reumatica, a tonsilliti e a forme virali. Dai sintomi di febbricola e aritmie si può passare a ipotensione e segni di scompenso cardiaco. La terapia dipende soprattutto dall’individuare l’agente causante ed eliminarne i focolai, sotto stretto controllo medico.

 

mioclonie: contrazioni spastiche e involontarie di un muscolo o di un complesso di muscoli; l’effetto motorio esprime una sofferenza nervosa di vario livello.

 

miopia: difetto della vista per cui i raggi luminosi provenienti da oggetti distanti cadono su di un piano posto davanti alla retina per poi divergere e raggiungerla, formando un’immagine sfuocata a livello retinico. La miopia ha carattere ereditario, e può associarsi a patologie della retina. Si corregge con lenti divergenti: oggi la correzione è possibile chirurgicamente con elevate percentuali di successo.

 

miosi: diminuzione del diametro della pupilla per contrazione del muscolo sfintere dell’iride: fisiologica con luce intensa, può essere provocata da farmaci a scopo terapeutico; è patologica quando è provocata da lesioni neurologiche o da sostanze tossiche come nelle overdose da eroina.

 

miosite: infiammazione del tessuto muscolare spesso di natura autoimmune o per un fattore predisponente. E’ spesso scatenata da esposizione al freddo umido, da sforzi muscolari e da affaticamento prolungato. La sintomatologia dolorosa è attenuata da terapie anche cortisoniche.

 

mobbing: forma di violenza psicologica che viene esercitata sul posto di lavoro attraverso attacchi da parte dei datori di lavoro e dei colleghi, in modo da creare un disturbo tale, da indurre il soggetto ad andarsene per evitare la sofferenza.

 

MOC: mineralometria ossea computerizzata: è una tecnica diagnostica che permette l’accertamento del grado di mineralizzazione delle ossa, e quindi costituisce la metodica principale per la diagnosi di osteoporosi.

 

mola vescicolare: neoformazione nell’utero che deriva dallo sviluppo parziale di una cellula uovo. E’ caratterizzata da un anomalia dello sviluppo della placenta in cui i villi coriali si rigonfiano per la presenza di liquido, assumendo l’aspetto di moltissime vescicole. Questa patologia può essere anche associata ad anomalie cromosomiche o ad anomalie dello spermatozoo o della cellula uovo. Fatta la diagnosi, il forte rischio di emorragie impone la revisione chirurgica della cavità uterina.

 

mongolismo: v. Sindrome di Down

 

mononucleosi: malattia infettiva causata dal virus epstein-barr della famiglia degli herpes virus detta anche “malattia del bacio” in quanto il contagio avviene di solito tramite la saliva. Dopo un periodo d’incubazione di 30-50 giorni, la sintomatologia (può essere del tutto asintomatica) è caratterizzata da malessere generale, febbre e soprattutto ingrossamento dei linfonodi cervicali, occipitali, sottomascellari, ascellari e inguinali (linfoadenomegalia), ingrossamento del fegato e della milza (epatosplenomegalia). E’ possibile la comparsa di un’esantema scarlattiforme. La diagnosi si basa su analisi specifiche. Non esiste terapia specifica è consigliato riposo, antipiretici e analgesici per evitare complicazioni.

 

morbillo: il m. È una malattia infettiva esantematica di origine virale, altamente contagiosa, che colpisce i bambini tra gli 1 e i 6 anni, tra la primavera e l’autunno. Non presenta sintomi gravi, ma provoca principalmente un’eruzione cutanea simile a quella della rosolia e della scarlattina. Inizia con sintomi simili a quelli di un raffreddore con leggera febbre che diventa sempre più alta. Dopo 4 giorni all’interno della bocca compaiono puntini bianchi seguiti da un’eruzione cutanea caratterizzata da piccoli punti rosso vivo dietro le orecchie e sul viso e poi su tutto il corpo.dopo 7 giorni l’esantema scompare e rimane la tipica desquamazione della pelle. Le complicazioni sono molto rare se la malattia è diagnostica dopo un’accurata osservazione clinica. La terapia è sintomatica.

 

morbo celiaco: v. Celiachia

 

morbo di Basedow: o gozzo tossico diffuso. E’ una forma di ipertiroidismo che costituisce una delle malattie endocrine più diffuse dopo il diabete. Esiste una predisposizione familiare; il fattore immunitario è una delle cause che scatena, nel soggetto, una reazione anticorpale contro la propria tiroide e gli ormoni che produce. Per i sintomi e la terapia v. Ipertiroidismo.

 

morbo di Crohn: v. Crohn

 

morbo di Cushing: v. Cushing

 

morbo di Hansen: v. Lebbra

 

morbo di Hodgkin: il linfoma di hodgkin è una patologia che colpisce i linfonodi; ha una possibile origine virale e può colpire in tutte le età. Gli organi che vengono interessati, oltre ai linfonodi, sono il fegato, la cute, il cervello, le ossa e i polmoni. I sintomi sono dati da febbre, sudorazione notturna, calo ponderale e prurito. L’indagine diagnostica si effettua mediante esami di laboratorio, radiografie e anche biopsie per valutare lo stadio e formulare una diagnosi. La terapia si basa sul trapianto di midollo osseo, su radioterapia e chemioterapia. Quanto più rapidamente si fa la diagnosi, tanto migliore è la terapia e la prognosi.

 

morbo di Parkinson: malattia neurologica di origine ignota, caratterizzata da degenerazione di strutture del sistema nervoso e da perdita della dopamina (neurotrasmettitore). L’evoluzione della malattia, pur variando grandemente da soggetto a soggetto, induce tremore (non sempre), rigidità, lentezza dei movimenti volontari facendo assumere al soggetto facies inespressiva e sguardo fisso; l’andatura è a piccoli passi, la scrittura da minuta diventa illeggibile, nei casi più gravi scialorrea e decadimento intellettivo. L’unico rimedio, per ora, è l’assunzione di farmaci simili alla dopamina, che correggono i sintomi ma non arrestano il progressivo aggravamento naturale. La patologia esige un controllo medico accurato. I farmaci neurolettici producono una sindrome simile ma che cessa con la loro sospensione.

 

morbo di Paget: o osteite deformante. Patologia degenerativa cronica delle ossa, di origine sconosciuta, caratterizzata dalla riduzione della massa ossea dovuta ad una acquisita porosità e mancata precipitazione di sali che rendono l’osso più fragile e flessibile e dalla formazione di tessuto osseo anomalo, causata dalla scarsa calcificazione. Possono essere colpite quasi tutte le ossa. Si manifesta con dolore alle ossa interessate e durante la flessione delle stesse con conseguenti frequenti fratture. La terapia consiste in farmaci antinfiammatori, antidolorifici, ma soprattutto è necessario l’apporto di calcio, calcitonina, fosforo e vitamina d calciofissatrice.

 

morso di cane: con il morso, il cane può trasmettere all’uomo molte malattie, ma la più pericolosa è la rabbia o idrofobia, il cui virus si trova nella saliva dell’animale malato; è una malattia che colpisce il sistema nervoso con sintomi di idrofobia, aerofobia e violenti dolori muscolari con paralisi generalizzata e morte. La terapia consiste nella vaccinoprofilassi che impedirebbe al virus l’aggressione al sistema nervoso. Risulta determinante trattenere in osservazione il cane per confermare o meno la patologia.

 

morso di topo: il morso, può causare febbre, provocando linfoadenopatie facilmente suppurabili (come quelle da graffio di gatto). Potrebbe veicolare la leptospirosi presente molto spesso nelle sue urine infette. E’ consigliabile instaurare una terapia solo sotto controllo medico.

 

morso di vipera: e’ un evento indubbiamente grave che, quasi sempre non risulta mortale se si tratta di un adulto; gli effetti più gravi, si manifestano dopo alcune ore, e ciò consente di raggiungere un centro specializzato, prima di usare il siero che potrebbe procurare danni maggiori se non usato sotto controllo medico. La fuoriuscita di abbondante sangue, la suzione (se la bocca è integra), l’apposizione di un laccio a monte del morso, il lavaggio continuo della ferita, dovrebbero permettere di raggiungere i soccorsi. Tutto questo rimane difficile se il paziente è un bambino e se il morso è su parti non bloccabili da lacci emostatici.

 

mucca pazza: v. Encefalopatia spongiforme bovina

 

mucoviscidosi: malattia genetica che colpisce diffusamente le ghiandole esocrine rendendo il secreto denso. La progressione della malattia danneggia il pancreas (insufficienza pancreatica), l’intestino, i polmoni, le ghiandole sudoripare, provocando a questi organi crisi dolorose per malfunzionamento. La terapia cerca di andare contro la viscosità dei secreti.

 

mughetto: v. Candidosi

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Narcan ®: nome commerciale del naloxone, farmaco salvavita in caso di overdose da oppiacei (eroina); antagonista degli oppiacei utilizzato endovena e/o intramuscolo in caso di overdose.

 

nausea: provocata da uno squilibrio temporaneo del sistema nervoso vegetativo indotto da fattori irritativi o tossici, legati all’assunzione di sostanze alimentari o a malattie dell’apparato digerente, o a particolari condizioni coinvolgenti il movimento (chinetosi). Alla nausea può seguire il vomito.

 

nefropatie: insieme di patologie che comprendono la nefrite, di natura infiammatoria; le nefrosi, di natura degenerativa; le nefroangiosclerosi, di natura vascolare. Poiché la funzione renale è quella di filtrare il sangue, riassorbire determinate sostanze ed espellerne delle altre per formare l’urina, le patologie sopradette interferiscono, in maniera diversa, su questi processi o sulle strutture che li permettono.

 

nei o nevi: malformazioni cutanee, congenite od acquisite, spesso scure per la presenza di melanina, stabili e circoscritte, che si devono tenere sotto controllo, per vederne eventuali variazioni, ed in seguito esaminare la maturità, l’ immaturità e l’evoluzione degli elementi che le compongono, e per seguirne l’eventuale cambiamento di colore o l’aumento di volume.

 

neoplasia:qualsiasi neoformazione o tumore, a struttura anomala, in cui la moltiplicazione cellulare è incontrollata e progressiva; di natura benigna o maligna, è di competenza oncologica. Centri altamente specializzati studiano la possibilità di intervenire per eliminarla chirurgicamente o trattarla con metodi chemioterapici.

 

neuropatie: stato di sofferenza di una o più fibre nervose. Nel primo caso, la n. Può essere di natura traumatica, da contusione o da schiacciamento. Si manifesta con disturbi motori, anestesia nei territori innervati, paralisi. Dopo accertamenti clinici la terapia si basa su riposo, antinfiammatori. Nel secondo caso, c’è la sofferenza simultanea di molti nervi o spinali o cranici che può essere dovuta o a cause infettive o metaboliche o tossiche da farmaci e da alcol (negli etilisti cronici). Una delle più frequenti è la neuropatia diabetica la cui terapia consiste nel riequilibrio del tasso glicemico.

 

nevralgie: forte dolore causato dall’irritazione improvvisa di uno o più nervi sensitivi scatenato da fattori non definiti ed incostanti. La terapia è mirata ad alleviare soprattutto il dolore con antidolorifici e antinfiammatori; alcuni casi possono essere trattati chirurgicamente.

 

nevriti: infiammazione di un nervo, dovuto a trauma, compressione o a cause metaboliche, tossiche, infettive. La sintomatologia è dolorosa e spesso inabilitante; la terapia basata su antinfiammatori, è sostenuta anche dal cortisone e dall’apporto di vitamine neurotrofiche del gruppo b.

 

nevrosi: psicopatologia causata da conflitti irrisolti, la cui natura è rappresentata da uno stato psichico, senza distorsione dalla realtà e senza perdita della personalità. Le forme più comuni sono le sindromi ansiosa, fobica, ossessiva, isterica, che si possono associare a quadri depressivi. La terapia si basa sugli ansiolitici.

 

nistagmo: rapidi movimenti involontari del globo oculare.

 

nodulo: formazione circoscritta di consistenza dura che si evidenzia a livello cutaneo o del parenchima di organi. Se esaminato istologicamente, rivela la natura di molte patologie o le esclude.

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obesita’: condizione data dall’aumento di peso in conseguenza ad accumulo eccessivo di grasso corporeo. La più comune forma di obesità, è determinata da uno squilibrio tra introduzione calorica e consumo energetico, in questo caso la terapia deve riguardare la dieta accompagnata da attività fisica. Solo negli adulti, se necessario, possono essere somministrati farmaci. Forme di obesità secondarie derivano da lesioni ipotalamiche, da ipotiroidismo, da policistosi ovarica, da diabete mellito, da assunzione di farmaci (antidepressivi e cortisonici). La terapia è legata alle cause che devono essere tenute sotto controllo specialistico.

 

omeopatia: terapia basata sulla somministrazione di minime dosi di farmaci.

 

onicomicosi: v. Tigna.

 

orchite: processo infiammatorio del testicolo caratterizzato da aumento di volume dell’organo e dolore localizzato, può avere origini batteriche o virali (come da parotite) e nei soggetti adulti può provocare sterilità. Determinata la causa, la terapia si basa sulla somministrazione di farmaci specifici che devono essere prescritti dallo specialista e deve essere quanto prima instaurata per evitare evoluzioni purulente ed interventi chirurgici.

 

orecchioni: v. Parotite

 

organi di senso: il mondo esterno entra in noi, e pertanto viene conosciuto, attraverso gli organi di senso che sono: la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto.

 

orticaria: dermatosi caratterizzata dall’improvvisa comparsa di ponfi pruriginosi, provocati da fattori scatenanti allergici o tossici per il soggetto. La terapia consiste nell’eliminazione dei fattori che l’hanno provocata e nella somministrazione di farmaci sintomatici (antistaminici e cortisonici sotto prescrizione).

 

orzaiolo: infiammazione acuta, dolorosa del bulbo pilifero delle ciglia o suppurazione di una ghiandola sebacea interna o esterna. Estremamente fastidioso e doloroso, necessita di una terapia inizialmente con applicazioni locali, spesso seguita da una piccola incisione chirurgica per risolvere definitivamente il caso.

 

ossiuriasi: infezione intestinale provocata dall’enterobius vermicularis, od ossiuro. Il contagio avviene, facilmente nei bambini, per ingestione di uova provenienti da oggetti contaminati: i vermi che ne derivano si sviluppano nell’intestino, solo le femmine, nella notte migrano sino al canale anale e vi depongono le uova, per poi finire il loro ciclo vitale. Un intenso prurito anale o vulvare, sintomo principale dell’infezione, permette quello che viene definito autocontagio. La diagnosi, confermata da analisi delle feci, permette una terapia mirata che risolve il disturbo in pochi giorni.

 

osteoporosi: e’ una malattia caratterizzata dalla riduzione della matrice ossea per cui le ossa diventano più fragili. Alterazioni ormonali, carenze vitaminiche, il periodo menopausale, la senescenza, sono le condizioni che determinano la malattia. Si manifesta con sintomi dolorosi a livello osseo cui seguono microfratture e schiacciamenti e/o fratture dei distretti più sollecitati. Mediante un’indagine radiologica, la moc, si può valutare il grado di questa patologia. La terapia si basa, dopo accertamento diagnostico, sulla somministrazione di calcio e di vitamina d, ma soprattutto dell’ormone calcitonina e sulla somministrazione degli ormoni carenti in menopausa. Un adeguata attività fisica può frenare l’evoluzione della malattia.

 

otite: processo infiammatorio acuto o cronico a carico dell’orecchio, caratterizzato da forte dolore. Si distinguono otiti: esterne, medie, interne che per le loro caratteristiche differenziali richiedono indagini e terapie specialistiche. L’o. Può diventare purulenta o catarrale con versamento siero-ematico con presenza di liquido nella tuba di eustachio (canale che comunica con la gola) e determinare sordità temporanea.

 

otosclerosi: forma di sclerosi che impedisce la trasmissione delle onde sonore, per indurimento e mancata articolazione degli elementi che la permettono.

 

ovaio policistico: e una condizione patologica in cui si trova l’ovaio quando i follicoli oofori sono ingranditi e ripieni di liquido sieroso od ematico. La terapia può essere ormonale e/o chirurgica secondo i casi.

 

overdose: dose di stupefacenti eccessiva rispetto alla capacità di assunzione dell’organismo e quindi, spesso, causa di morte. Termine che viene anche usato per indicare lo stato di arresto cardiorespiratorio in cui il soggetto a volte viene a trovarsi dopo iniezione di sostanze. Più genericamente si intende il malore, talvolta letale, derivante dall’assunzione di una sostanza psicoattiva, il cui effetto può derivare non solamente da un iper-dosaggio ma anche dalla tossicità specifica di alcune sostanze “da taglio” contenute nella dose.

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pace-maker: generatore elettronico d’impulsi, che serve a stimolare o a regolare il ritmo cardiaco, quando per un processo patologico, ma spesso solo per usura in età avanzata, la contrazione non è sufficientemente assicurata dal tessuto specifico per la conduzione cardiaca. Si applica sotto pelle, in anestesia locale.

 

palatoschisi: malformazione congenita del palato, di gravità differente, che si presenta come una fenditura della parte anteriore del palato duro, associata o meno a labbro leporino. Trattamento chirurgico.

 

palpitazioni: consiste nel percepire in modo forte e accelerato le pulsazioni del proprio battito cardiaco. Questo fenomeno raramente è collegato ad una reale cardiopatia; le cause possono essere nervose, emotive, da disturbi digestivi, endocrini o altro.

 

pancreatite: sono patologie che possono arrivare al pancreas per via ematica in corso di diverse infezioni; la forma più nota e meglio identificabile è la pancreatite acuta da parotite. Esistono pancreatiti da patologie di organi vicini e da malattie virali.

 

pap test: o test di papanicolau. Consiste nel prelievo di secreto vaginale, contenente le cellule dei tessuti vicini, strisciato su un vetrino, fissato e colorato per poterlo leggere al microscopio e giudicare l’integrità dei tessuti da cui provengono. Lo stato delle cellule in esame viene classificato secondo cinque classi di quadri citologici: dalla classe i normale, a quella patologica classe v.

 

paralisi: perdita completa della capacità di contrazione e di movimento di un complesso muscolare per lesione delle vie di moto, causata da un deficit corticale o delle vie motrici. La sintomatologia è simile a quella delle paraplegie e la terapia deve essere immediatamente instaurata in sede specialistica, soprattutto dopo averne individuato le cause (vascolari, tossiche, metaboliche).

 

paranoia: modalità disturbata del pensiero, contrastante con la realtà, lontana sia dalla logica sia dall’esperienza. Sorge su un substrato di particolari tratti della personalità come la diffidenza, l’orgoglio, il pregiudizio, l’insicurezza. Si manifesta, in genere verso la terza decade, con una forma graduale di psicosi, sotto forma di delirio cronico (ad esempio di persecuzione, di gelosia, di grandezza, erotomane), ma lucido e intimamente coerente, non allucinatorio e non accompagnato da alterazioni delle restanti funzioni psichiche.

 

paraplegia: immobilità completa degli arti inferiori, può essere di origine centrale, per una lesione all’encefalo o al midollo spinale, o periferica per lesione alle radici dei nervi spinali. Si può presentare associata a ipertono muscolare o con diminuzione dello stesso con perdita dei riflessi.

 

parassitosi: qualunque malattia caratterizzata da infestazione di parassiti.

 

paresi e emiparesi: la patologia coinvolge una parte o una metà laterale del corpo con un rallentamento (debolezza) della motilità volontaria. Si differenziano dalla paralisi in quanto queste sono caratterizzate dalla perdita completa della funzione.

 

parestesia: disturbo della sensibilità caratterizzato da alterazioni della percezione degli stimoli; la sintomatologia si manifesta con formicolii, crampi, punture di spillo e torpore. Può dipendere sia da un processo irritativo o dalla lesione di un nervo periferico, sia da cause da stabilire secondo il caso. Terapia adeguata soprattutto alla durata del disturbo.

 

parotite o orecchioni: la p. È una malattia infettiva virale acuta, molto contagiosa, causata da un virus della famiglia dei paramyxovirus. Colpisce generalmente i bambini o gli adolescenti, ma non è rara negli adulti che non l’hanno contratta precedentemente. Conferisce immunità permanente. Dopo un’incubazione dai 5 ai 30 giorni la p. Colpisce le ghiandole parotidi provocando un’ingrossamento doloroso accompagnato da febbre, tosse, cefalea e vomito, sintomi non costantemente presenti. La terapia, sotto controllo specialistico, è sintomatica e si basa su antipiretici e analgesici. Le complicazioni, come in tutte le malattie esantematiche, possono essere gravi specie se la p. Colpisce nell’adulto il pancreas o i testicoli.

 

pediculosi: infestazioni da pidocchi, che si manifesta con intenso prurito. A livello del capo i pidocchi depongono le uova (lendini), che si sviluppano, infestando il corpo. A livello dei genitali, i pidocchi tipici dell’area sono detti piattole. L’infestazione avviene per contatto. La terapia a base di polveri e soluzioni a base di zolfo, mercurio e da piretro, deve essere protratta per almeno dieci giorni dopo l’accurata rasatura delle parti infestate. V. Malattia da morso di pidocchio.

 

pedofilia: tendenza comportamentale sessuale deviante psichica e fisica caratterizzata da attrazione erotica verso i bambini.

 

periartrite: infiammazione che coinvolge i tessuti che circondano un’articolazione. Se trascurata, può, a livello articolare, formare delle aderenze fibrose che calcificando, possono portare il blocco o l’impedimento al movimento. La terapia, per ricuperare la mobilità, è basata su antinfiammatori e su farmaci di nuova generazione; trova un validissimo sostegno nella fisioterapia.

 

pericardite: processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico del pericardio (la membrana sierosa che avvolge il cuore), dovuto a molteplici cause spesso di natura infettiva o irritativa. (malattia reumatica, tubercolosi, malattie virali, polmonite). La sintomatologia consiste nel dolore retrosternale, febbre, tosse, dispnea e sovente il singhiozzo. L’evoluzione della malattia, richiede l’instaurarsi di una rapida terapia.

 

peritonite: processo infiammatorio, acuto o cronico, di solito di origine batterica, che interessa il peritoneo (la membrana sierosa che riveste i visceri e le pareti della cavità pelvica e addominale); le cause possono essere legate ad un’infezione batterica, o alla perforazione di qualche organo. La sintomatologia presenta febbre elevata, sete dolore e gonfiore addominale, vomito, ipotensione. Per quanto il quadro clinico sia evidente, la diagnosi, confermata da esami radiologici e ecografici, permette allo specialista, di orientarsi verso una terapia o medica o chirurgica.

 

pertosse: malattia causata da batteri bordetella pertussis, parapertussis e bronchiseptica; si può contrarre più volte perché non esiste immunità crociata verso questi tre batteri. Il contagio è diretto, attraverso la saliva e la secrezione nasale. Dopo un’incubazione di 5-15 giorni, segue la fase catarrale, seguita dalla fase della tosse secca con il caratteristico urlo a ”raglio” d’asino. La malattia dopo due settimane dalla fase catarrale e con l’attenuazione della tosse, agevolata dai farmaci, è in via di risoluzione. La profilassi si basa sulla vaccinazione antipertosse.

 

peste: e’ una malattia infettiva che viene trasmessa all’uomo attraverso le pulci dei roditori infetti dal batterio ersinia pestis. Le famose pesti storiche oggi sono un ricordo nei quadri e nei romanzi, in quanto l’avvento degli antibiotici ha ridotto il rischio della malattia, che è confinata solo in alcune regioni orientali le cui condizione igieniche sono molto precarie. Clinicamente si manifesta in tre forme: bubbonica, in cui la febbre elevata e un linfonodo ingrossato doloroso ne è la manifestazione; polmonare, dove la febbre, la polmonite e tosse sono i sintomi; setticemia, con diffusioni dei batteri nel sangue i cui sintomi sono febbre elevatissima, emorragie diffuse, diarrea. Se non si interviene subito con antibiotici e sulfamidici ad alte dosi queste tre forme di peste portano in genere rapidamente a morte.

 

PET: sigla di positron emission tomography, tomografia a emissione di positroni. E’ un metodo radiologico che ottiene immagini nitide utilizzando radioisotopi ad emissione di positroni. Si usa nello studio del metabolismo neuronale, in cardiologia e in oncologia.

 

petecchie: piccola macchia rossa causata da una microemorragia, a livello cutaneo. Possono essere sintomo di particolari disfunzioni.

 

piccolo male: v. Epilessia

 

piede d’atleta: v. Tigna

 

piogeni: microbi che danno luogo ad un’infiammazione a carattere purulento. I più comuni sono gli stafilococchi e gli streptococchi.

 

piorrea: patologia infiammatoria progressiva e degenerativa del complesso di tessuti nei quali il dente è ancorato (paradentium), causata da proliferazioni batteriche, presenza di tartaro, turbe metaboliche e/o altri motivi legati a cure dentarie. Sovente è preceduta da una gengivite che, trascurata, si diffonde ai tessuti circostanti creando una sacca purulenta. La terapia consiste nel restituire integrità e igiene alle strutture interessate con antibiotici ed interventi accurati del dentista.

 

pirosi gastrica: v. Acidità di stomaco, v. Ulcera.

 

pitiriasi o pityriasis versicolor/rosea: micosi che si evidenzia con macchie chiare, rotondeggianti, che compaiono evidenti soprattutto sulle pelli abbronzate: infatti, il miceto impedisce la sintesi della melanina, per cui originano le macchie bianche. Dermatosi di origine sconosciuta che si manifesta con eruzioni eritematose-desquamative, con modesto prurito. Regredisce senza trattamenti.

 

pleurite: infiammazione delle pleure (le lamine che avvolgono i polmoni) d’origine virale, batterica, conseguente ad una polmonite, a tbc, e a tumori. Insorge come dolore mono o bilaterale acuto, durante l’inspirazione cui segue un versamento che talvolta riduce il dolore. Secondo l’origine della manifestazione clinica, dopo accertamenti radiologici, si deve instaurare una severa terapia esclusivamente sotto controllo medico.

 

pneumoconiosi: qualsiasi malattia cronica polmonare, ad es. Silicosi, asbestosi, secondaria alla prolungata inalazione di notevoli quantità di polveri dannose quali la silice o l’amianto.

 

polidipsia: e’ una profonda, intensissima e continua sensazione di sete, per controbilanciare la perdita di liquidi nella poliuria, disturbi, entrambi, causati da una disfunzione dei centri nervosi, regolatori del ricambio idrico (diabete insipido).

 

poliomielite: malattia virale acuta da poliovirus hominis; il virus eliminato con le feci, può contaminare l’ambiente resistendo attivo nel tempo, colpendo soprattutto i bambini delle zone non raggiunte dalle campagne di vaccinazioni. Clinicamente è caratterizzata da febbre, faringite, cefalea, vomito, ed in seguito da rigidità nucale e dorsale. Nelle forme più gravi vi è un coinvolgimento del sistema nervoso centrale, con rigidità nucale e talvolta paralisi di gruppi muscolari con retrazione e deformità muscolari permanenti. Nei paesi nei quali è stato usato il vaccino sabin, il virus è scomparso. Bisognerebbe che tutto il mondo attuasse la vaccinazione.

 

poliposi nasale: e’ una malattia cronica della mucosa nasale infiammata, che si trasforma in tessuto in eccesso; spesso questa patologia è associata a malattie allergiche e/o ad intolleranza farmacologica (penicillina, acido acetilsalicilico). La difficoltà respiratoria che ne deriva, secondo la gravità, può essere trattata chirurgicamente.

 

poliuria: perdita abbondante di liquidi. V. Polidipsia.

 

pollachiuria: urinare sovente.

 

pollinosi: affezione allergica stagionale causata da ipersensibilità in soggetti sensibilizzati a una o più varietà di pollini, durante il periodo della fioritura. Si manifesta con sintomi a carico delle mucose congiuntivali, con lacrimazione, fotofobia e iperemia, e nasali con prurito, ostruzione, secrezione e muco. A questi sintomi si può accompagnare bronchite e asma. La terapia si basa su antistaminici e antiallergici ed è mirata soprattutto se si viene a conoscere il tipo di polline scatenante (allergene).

 

polmonite: infiammazione del parenchima polmonare causata da agenti inalati patogeni (virus, batteri) o irritativi (acidi, alcali, fumi, pulviscoli). Il quadro clinico inizia con malessere, febbre, brividi, tosse con espettorato. La terapia, sotto stretto controllo medivo, prevede antibiotici, antipiretici ed eventuali altre terapie dopo aver eseguito l’esame dell’espettorato.

 

polmonite atipica: o sars : sindrome respiratoria acuta severa. Proveniente dalla cina, oggi, si ritiene provocata da un coronavirus, famiglia di virus, che provocano malattie negli animali; nell’uomo sono responsabili di raffreddori virali e gastroenteriti. Si tratterebbe di un nuovo virus o di una mutazione o/e forse di una associazione tra virus comunque non particolarmente resistenti, e pertanto sensibili ai comuni disinfettanti. I sintomi si manifestano con febbre elevata, difficoltà respiratorie che aumentando, impongono un accurato esame radiologico dei polmoni. In attesa di test che la inquadrino rapidamente, la terapia, per ora, si avvale di farmaci antivitali e cortisonici. L’uso di antibiotici è riservato a sospette sovrapposizioni batteriche.

 

presbiopia: difetto in età matura della vista, consistente nella difficoltà di vedere distintamente da vicino a causa della diminuita elasticità del cristallino e all’indebolimento del muscolo che regola l’accomodazione.

 

prolasso: fuoriuscita di un organo, parziale o totale, dalla propria sede naturale.

 

prostata: v. Ipertrofia prostatica

 

 

protesi (sensoriali, ortopediche, dentarie): sostituzione di un organo mancante o parte di esso mediante impianto chirurgico o posizionamento esterno di un”organo” artificiale. Si è indotti a questa sostituzione per cause terapeutiche, funzionali ed estetiche (endoprotesi per il femore, per l’occhio, apparecchio acustico, dentiere, seno ecc.).

 

prurito: particolare percezione cutanea che provoca una fastidiosa sensazione di irrequietezza, sedata temporaneamente dallo strofinamento; può presentarsi senza causa apparente o motivato da patologie organiche come diabete mellito, nefrite, intossicazioni da farmaci o alimenti, linfomi, dermatiti ma anche da ossiuri, pidocchi, pulci, acari o essere una manifestazione esclusivamente psicogena. In tutti i casi l’indagine deve essere estesa per determinarne le cause. Esistono in commercio farmaci specifici per tutti i casi.

 

PSA: antigene prostatico specifico: glicoproteina presente nel sangue, che tende ad aumentare in presenza di malattie della prostata. Il valore di questo antigene è l’elemento necessario, nelle analisi del sangue, per valutare lo stato della prostata (v. Ipertrofia prostatica).

 

psicosi: psicopatologia che ha origine prevalentemente somatica in cui vi è una frattura con la realtà, senza consapevolezza di malattia, con problematico adattamento sociale.

 

psoriasi: manifestazione cutanea non contagiosa, di origine sconosciuta, che si presenta con chiazze irregolari rosso-grigiastre, a decorso cronico. La terapia si avvale di emollienti salicilici, di sole e di bagni marini.

 

ptosi: abbassamento di un organo in un piano sottostante causato dal rilassamento del tessuto di sostegno o della muscolatura dovuta (es. Rene) a forte dimagrimento o lesione (es. Palpebra) di un nervo o patologie del tessuto muscolare.

 

puntato sternale: esame che attraverso l’aspirazione di midollo osseo dello sterno analizza la maturità o l’immaturità, il numero e eventuali anomalie di forma degli elementi che compongono il sangue per eliminare o confermare determinate patologie ematiche (leucemie).

 

puntura lombare: o rachicentesi. Al di sotto della iii vertebra lombare si può prelevare liquor dalle strutture interne al canale vertebrale per esaminarlo (v. Meningite).

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rabbia: o idrofobia: v. Morso di cane

 

rachialgie: dolori alla colonna vertebrale.

 

rachicentesi: v. Puntura lombare.

 

rachide: colonna vertebrale o rachide.

 

rachitismo: malattia tipica dei bambini in fase di crescita dovuta alla carenza di vitamina d e di calcio che impedisce una normale ossificazione. Le ossa possono deformarsi rallentando le crescita e l’eruzione dentale. La terapia si basa sulla somministrazione delle sostanze carenti (vitamina d e calcio), una sana alimentazione e soprattutto l’esposizione ai raggi solari. E’ una malattia, oggi rara, per le condizioni socio-economico- culturali delle nostre nazioni.

 

radicali liberi: sono molecole o parti di molecole che tendono a legarsi ad altre molecole determinando reazioni chimiche dannose. La loro azione negativa si esplica, soprattutto, sulle membrane cellulari e sulle proteine del nucleo causando un precoce e veloce invecchiamento delle cellule. Ad esempio, il fumo di sigaretta, l’inquinamento e le radiazioni sono fonti di radicali liberi, pertanto si combattono con sostanze antiossidanti quali le vitamine c, e, betacarotene,selenio e i pigmenti colorati delle verdure.

 

radicolite: infiammazione delle radici dei nervi spinali, che, costituiti da una radice motoria ed una sensitiva, possono venire lesi in una o entrambe le componenti e creare un deficit motorio e/o sensitivo. L’infiammazione può essere dovuta a compressioni da neoformazioni, ernia del disco, artrosi. Il dolore urente viene controllato da antinfiammatori e antidolorifici, cercando di abbattere la causa scatenante.

 

raffreddore: o coriza: infiammazione della mucosa nasale caratterizzata da ipersecrezione mucosa indotta o da malattia da raffreddamento o più frequentemente da quelle virali, batteriche e allergiche. Oltre ai predetti sintomi, il raffreddore comporta lacrimazione, perdita dell’olfatto del gusto, febbre e talvolta vomito e diarrea. La terapia è basata su farmaci antinfiammatori, antipiretici e deve essere mantenuta fino alla risoluzione della patologia che non avviene prima di 5-6 giorni.

 

ragadi: causate da perdita di elasticità, le ragadi si formano come ulcerazioni che si affondano nel derma, sovente attorno agli orifizi naturali.

 

raschiamento: intervento chirurgico che libera l’utero dalla sua mucosa e/o dal suo contenuto spesso praticato a scopo diagnostico.

 

retinopatie: le malattie della retina, la parte nervosa dell’occhio, sono dette retinopatie. Si manifestano con sintomi differenti secondo quale parte della retina viene colpita e secondo quale tipo di malattia l’ha provocata: diabete, fattori tossici, alcolismo, vasculopatie. La terapia, è prettamente di natura specialistica.

 

reumatismo: v.malattia reumatica

 

riflessologia: plantare e palmare: tecnica orientale di massaggio che considera alcuni punti delle mani e dei piedi, corrispondenti a determinati organi: la dolorabilità di questi punti, induce ad attivarne con il massaggio, la funzione.

 

rimozione: meccanismo di difesa attribuito, in psicoanalisi, all’io, per il quale ricordi spiacevoli o ansiogeni, vengono relegati nell’inconscio di un individuo.

 

rinite: infiammazione acuta o cronica a carico delle cavità nasali cui segue secrezione mucosa, lacrimazione e cefalea. Può avere origine allergica da pollini, miceti, polveri ed essere associata ad asma o rappresentare la manifestazione di un raffreddore. Terapia adeguata.

 

rinorrea: fuoriuscita di secrezione sieromucosa o eventualmente purulenta dalle cavità nasali. La terapia la si deve instaurare sulla causa che l’ha provocata.

 

risonanza magnetica: rmn. (risonanza magnetica nucleare): indagine radiologica che permette di evidenziare, con radiazioni non ionizzanti, alterazioni di organi anche di dimensioni estremamente ridotte.

 

RMN: v. Risonanza magnetica

 

rosolia: malattia virale infettiva, acuta, contagiosa, che conferisce immunità permanente. Il contagio è diretto e l’incubazione dura da 5 a 20 giorni. La sintomatologia è caratterizzata da un esordio febbrile con malessere generale, con possibile risentimento dei linfatici sotto e retromascellari. L’esantema di tipo morbilloso di color rosa pallido inizia al tronco e agli arti. La prognosi è sempre benigna. L’infezione transplacentare del feto nel primo trimestre di gravidanza, può causare la morte del feto o gravi anomalie durante lo sviluppo. Va instaurata e seguita terapia su consiglio medico.

 

russamento: rumore prodotto durante il sonno dalla parziale ostruzione delle vie aeree superiori, causata dalla diminuzione del tono dei muscoli circostanti e dalla loro mancata attività dilatatoria. Se l’ostruzione diventa completa, interrompendosi per alcuni secondi la respirazione, si verifica un’apnea (arresto del respiro) notturna. Se le apnee notturne sono ripetute si deve monitorare il paziente durante il sonno ed instaurare una terapia adeguata alla patologia responsabile del problema.

 

Rx: esame radiologico.

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sali: il calcio (ca) si trova nei latticini, nelle carni, nel pesce, nelle uova, nei cereali e in molti vegetali: contribuisce alla formazione delle ossa e dei denti nella crescita, alla contrazione muscolare e alle funzione nervose cardiache. La carenza comporta tetania e ipereccitabilità. Il ferro, (fe) presente nella carni, nel fegato, nei legumi e nella frutta, contribuisce alla formazione dell’emoglobina e nel metabolismo cellulare. La sua carenza caratterizza alcuni tipi di anemie, la normale crescita infantile, compreso l’apprendimento. Il fosforo, (p) nel pesce, nei cereali, nei legumi, nelle carni e nel latte, contribuisce alla formazione delle ossa e dei denti, nell’accrescimento e al metabolismo cellulare. La sua carenza comporta disordini metabolici a livello delle ossa, dei denti e del sangue. Il magnesio, (mg) presente nelle verdure a foglia verde, nelle noci, nei cereali e nei frutti di mare, interviene nei processi di ossificazione e nella dentizione, nella conduzione nervosa, nei processi enzimatici. La sua carenza porta insonnia e irritabilità e deficit sull’accrescimento. Non meno importanti sono sali di altri elementi come lo iodio, il fluoro, lo zinco, il selenio o altri ancora che rientrano come componenti essenziali delle nostre cellule.

 

salmonellosi: malattie infettive causate da batteri (ne esistono vari tipi) del genere salmonella; il contagio avviene attraverso cibi contaminati o mediante oggetti inquinati. Non solo i portatori sani sono fonte di infezione continua, ma anche molte specie di animali quali uccelli, pollame (e relative uova), bovini e suini. La sintomatologia è simile ad una gastroenterite con febbre, dolori addominali, diarrea e vomito, con decorso grave per i neonati. Dopo aver individuato in laboratorio il tipo di salmonella, si deve instaurare e seguire terapia antibiotica specifica.

 

salpingite: infiammazione delle tube uterine (organi che sono in rapporto con l’ovaio e con l’utero). E’ caratterizzata da un senso di peso, irregolarità mestruale, leucorrea. Ovaio e utero possono essere coinvolti nella patologia. Dal punto di vista terapeutico, gli antibiotici sono i farmaci specifici, ma il trattamento elettivo lo stabilirà la visita ginecologica.

 

salpingografia: radiografia delle tube uterine dopo introduzione di mezzo di contrasto radioopaco per vederne la pervietà o anomalie.

 

SARS: v. Polmonite atipica.

 

scabbia: malattia della cute (detta anche rogna), contagiosa e parassitaria, causata da un acaro. I sintomi caratteristici sono il prurito notturno e la formazione dei “cunicoli “, gallerie scavate dall’acaro. Il contagio avviene attraverso la biancheria o per contatto diretto. L’acaro si annida negli spazi interdigitali, alle ascelle, al pube, nelle pieghe inguinali dove sono presenti anche vescicole e pustole. La terapia si avvale di farmaci per applicazioni locali, per la disinfestazione della biancheria e di antibiotici per le pustole infette.

 

scarlattina: malattia infettiva causata da uno streptococco beta-emolitico. Il contagio avviene attraverso le goccioline di saliva o per contatto di libri, giornalini, indumenti. Dopo una breve incubazione, in cui è presente dolore nel deglutire, insorge l’esantema scarlatto sul volto e sul tronco. Dopo qualche giorno inizia la desquamazione. E’ una malattia che necessita, come tutte le malattie infantili, di una diagnosi certa ed una terapia seguita con particolare cura, per non incorrere in com-plicazioni.

 

schizofrenia: forme di psicosi di vario livello, caratterizzate da turbe della personalità, dissociazione e deterioramento mentale, alterazione del pensiero, dell’affettività e del comportamento e nelle forme più gravi, dalle allucinazioni e dai deliri. Anche se è sovente determinata da un insieme di concause, ereditarie, socio-ambientali, psicologiche e biologiche, tuttavia la vera causa rimane sconosciuta. La terapia si avvale di farmaci specifici sostenuta dall’ambiente famigliare o dai sostegni socio-sanitari.

 

scialorrea: ipersalivazione nel mal di mare o d’auto, in malattie nervose, (morbo di parkinson), in gravidanza, in disturbi dell’apparato digerente.

 

sciatica: infiammazione del nervo sciatico spesso dovuta alla sua compressione, con conseguente dolore intenso all’arto inferiore e precisamente alla parte posteriore esterna della coscia e della gamba. Il n.s. Ha origine da radici nervose che fuoriescono dalla colonna vertebrale a livello lombare (l4-s3) per cui discopatie, ernia del disco e artrosi possono essere le cause scatenanti infiammazione e compressione. Non sono esclusi disturbi del sensorio, formicolii e insensibilità cutanea dell’arto interessato. Dopo indagine radiografica, risonanza magnetica, ecc. È necessaria terapia farmacologica (antidolorifici e miorilassanti) e riabilitazione fisioterapica.

 

sclerosi: indurimento (ad esempio di un vaso sanguigno).

 

sclerosi a placche: patologia che colpisce la sostanza bianca (fibre) del sistema nervoso centrale mediante una progressiva demielinizzazione; la mielina avvolge le fibre nervose dei nervi periferici che in questa patologia rimangono con placche prive di mielina. E’ una malattia neurologica che può instaurarsi in giovane età. Il quadro clinico, molto vario, acuto, lento e insidioso necessita un accurato continuo controllo in ambiente specialistico.

 

scogliosi: incurvatura laterale della colonna vertebrale. Può essere congenita od essere acquisita dopo patologie vertebrali artrosiche o reumatiche. Necessita comunque di riabilitazione. Non sono esclusi ripristini chirurgici.

 

scotomi: riduzione o perdita della vista in uno o più punti del campo visivo, nei quali la vista viene a mancare. La gravità con cui si possono presentare le varie forme di questa patologia richiedono diagnosi e terapie specialistiche. Un particolare tipo di scotoma, ovvero scintillii luminosi dorati, possono essere il sintomo che anticipa un’emicrania o denuncia uno stato di stanchezza fisica, mentale o metabolica.

 

scottature: v. Ustioni

 

seborrea: secrezione eccessiva di sebo prodotto dalle ghiandole sebacee che costituisce il sintomo caratteristico della seborrea. Se ne distinguono varie forme che si differenziano per il tipo di secreto: s. Furfurea, grassa ed eczematosa. Soprattutto negli adolescenti diventa un problema estetico che deve essere risolto per non preparare il substrato all’acne.

 

sesta malattia: caratterizzata da tre giorni di febbre cui segue l’esantema che dura più o meno un giorno. Diagnosi e terapia devono essere seguite scrupolosamente soprattutto se il paziente è in età scolare, per porre una corretta diagnosi differenziale con le altre malattie infettive.

 

setticemia: o sepsi. Infezione del sangue causata da germi patogeni che si sono diffusi, a partenza da un focolaio (otite, aborto trascurato, ferita ,ascesso), a tutto il circolo sanguigno, compromettendo le funzioni di tutti gli organi.

 

shock anafilattico: di natura allergica questa patologia è provocata dal contatto dell’organismo con una sostanza verso la quale il soggetto è sensibilizzato. Manifesta in breve tempo una sintomatologia che da pallore e sudorazioni può passare nelle forme più gravi a spasmo della glottide e coma.

 

sifilide o lue: malattia infettiva causata dal treponema pallidum, trasmessa per via sessuale o per via transplacentare. Il decorso comprende tre stadi nei quali si distingue: la sifilide primaria in cui dopo un periodo di incubazione asintomatico di poche settimane, la lesione primaria è rappresentata da un’ulcera infettiva e indolore con interessamento dei linfonodi circostanti; la sifilide secondaria, che segue alla primaria, se nel frattempo non è stata instaurata una terapia specifica, in cui alla febbre si uniscono eruzioni cutanee, alopecia, disturbi all’iride, forti dolori alle articolazioni ed alle ossa: in mancanza di cure, questo stadio può durare diversi anni; la sifilide terziaria coinvolge numerosi organi tra cui la cute, le ossa, le articolazioni, il sistema cardiovascolare e il sistema nervoso centrale (tabe dorsale). La terapia si basa sulla penicillina che permette una prognosi tanto più favorevole quanto più precoce è il trattamento.

 

silicosi: pneumoconiosi secondaria all’inalazione prolungata di polvere contenente silicio, con lesioni fibrotiche in entrambi i polmoni.

 

sincope: perdita di coscienza, improvvisa e transitoria, dovuta ad insufficiente apporto di sangue al cervello per deficit cardiocircolatorio.

 

sindrome delle apnee notturne: v. Russamento

 

sindrome del tunnel carpale: rappresenta lo stato di sofferenza, con urente dolore, del nervo mediano della mano, quando attraversando il tunnel carpale insieme ai tendini flessori, trova difficoltà allo scorrimento, per infiltrazioni fibrose, per patologie reumatiche o per ripetuti microtraumi. Ne consegue un dolore diffuso, parestesie (formicolii) alla mano, deficit sulla prensilità. Di solito i farmaci non hanno molto successo, per cui la risoluzione è di competenza chirurgica.

 

sindrome di Down: la sindrome di d. È una condizione congenita dovuta ad un’anomalia cromosomica chiamata anche mongolismo o trisomia 21. E’ dovuta alla presenza di un cromosoma in più nella coppia di cromosomi classificata col numero 21. La s. Di d. È caratterizzata alla nascita da un’insieme di lievi anomalie del cranio, del volto (taglio mongolico degli occhi, bocca aperta dalla quale spesso protrude la lingua) delle orecchie e delle mani (corte e tozze con indice, medio e anulare della stessa lunghezza e il palmo con un’unica piega di flessione), talvolta accompagnata da cardiopatia e malformazioni dell’intestino. Lo sviluppo cognitivo, motorio ed il linguaggio, possono presentare, durante la crescita, un deficit di vario livello. L’insieme di questi deficit, in molti casi, non impedisce l’acquisizione di una buona autonomia e lo svolgimento di limitate attività lavorative. I fattori di rischio dimostrati statisticamente per la s. Di d. Sono l’età materna al momento del concepimento e un precedente figlio affetto dalla stessa sindrome, ma potrebbero essere considerati tali anche l’età paterna. Questi casi sono seguiti dalle strutture pubbliche, che con l’aiuto degli assistenti sociali, collaborano allo sviluppo psico-fisico e all’inserimento sociale dei soggetti.

 

sindrome di Meniere: condizione patologica legata ai meccanismi che regolano produzione e riassorbimento dei liquidi (linfe) presenti nell’orecchio interno, che provoca ipoacusia, acufeni e vertigini. La sintomatologia, nelle fasi acute è caratterizzata dalla spiacevole sensazione di movimento rotatorio, (vertigini), tachicardia, pallore, sudorazione, nausea e vomito. La terapia è specialistica e richiede l’impiego di farmaci specifici. Il primo rimedio può consistere nel riposo assoluto in ambiente buio e insonorizzato. Evitare ansie e stress.

 

singhiozzo: contrazione improvvisa ed involontaria del diaframma causata da una sua irritazione dovuta a cattiva digestione, pericardite, infarto del miocardio, ernia iatale. Ma il singhiozzo comune che capita a tutti è solo dovuto o a stomaco troppo vuoto o troppo pieno.

 

sinusite: infiammazione acuta o cronica di uno o più seni paranasali. I seni paranasali sono delle cavità a livello delle ossa mascellari, frontali, etmoidali, sfenoidali (da cui prendono il nome); sono tutte cavità comunicanti con le cavità nasali. Si distinguono forme causate da riniti, da ascessi dentari, da malattie infettive e da fattori allergici. La sintomatologia è caratterizzata da dolore acuto esacerbato dalla pressione, cefalea, abbondante essudato nasale purulento ed ematico. Effettuata la diagnosi di pertinenza specialistica, la terapia è quasi sempre medica e basata su antibiotici e antinfiammatori; solo in casi particolari si interviene chirurgicamente.

 

sistema immunitario: sistema costituito da vari organi che mediante la produzione di anticorpi, produce le difese per il nostro corpo contro microrganismi patogeni o sostanze estranee.

 

sonnambulismo: caratterizzato da un’alterazione dello stato di coscienza, compare durante il sonno mantenendo vigili le attività della veglia, parlare, camminare ecc. Nell’incoscienza della realtà circostante. Seguito da amnesia, il s. Si manifesta con una certa frequenza nei bambini e negli adulti assume aspetti psicotici. E’ consigliata la psicoterapia e un’accurata anamnesi famigliare

 

sonno: v. Insonnia

 

sonnolenza: stato di torpore tra il sonno e la veglia che può essere l’espressione naturale di stanchezza, la manifestazione dell’effetto di un farmaco, dell’alcol o di una cattiva digestione, ma che può anche mettere in evidenza il sintomo di una patologia grave.

 

sordita’: riduzione parziale o totale dell’informazione acustica provocata da lesioni dell’organo dell’udito che, se congenita, comporta un’alterazione o un impedimento alla comunicazione verbale: sovente, il bambino è muto perché è sordo, ovvero non ha imparato ad articolare i suoni perché non uditi. La lesione può essere localizzata a livello dell’orecchio esterno/medio, causata da perforazione del timpano o processi infiammatori della catena degli ossicini, (otite media); qualora venisse interessato l’orecchio interno, la patologia diventa più severa non garantendo, la terapia farmacologica o chirurgica la guarigione. Nella senescenza vi può essere una perdita graduale dell’udito, causata da fattori vascolari, degenerativi, sclerotici, ostruttivi o semplicemente da tappi di cerume che si possono rimuovere. Si può ridurre il disturbo usufruendo della terapia protesica. (v. Ipoacusia).

 

spasticita’: aumento del tono muscolare con conseguente rigidità dei muscoli e difficoltà del controllo dei movimenti.

 

spina bifida: malformazione congenita a carico della colonna vertebrale e del midollo spinale. (le vertebre sono costituite da un corpo più o meno cilindrico unito ad un anello osseo all’interno del quale vi è il midollo spinale: l’insieme di queste formazioni ossee, le une sovrapposte alle altre, forma l’asse di sostegno e gli anelli danno origine al canale midollare che, essendo osseo, protegge il midollo spinale). Nella spina bifida il canale midollare non è chiuso e il midollo spinale è esposto; non sempre la cute nasconde il difetto osseo, ma si può presentare fessurata o presentare solo una fistola. Alle lesioni, così originate, corrisponde una sintomatologia grave, legata al livello del danno.

 

spondiloartrosi: patologia artrosica che colpisce la colonna vertebrale, provocando curvature che la allontanano dall’asse verticale (linea spondiloidea) provocando rachialgie.

 

starnuto: meccanismo riflesso che favorisce l’espulsione di sostanze irritanti (polveri, acari, pollini, ecc.) Rendendo libere le vie respiratorie; è provocato dalla stimolazione di fibre sensitive.

 

stasi: rallentamento della circolazione che può colpire tutti gli organi per vari fattori.

 

stato confusionale: condizione psicologica nella quale lo stato di coscienza subisce una parziale alterazione che crea nel soggetto un disorientamento spazio-temporale e cognitivo. Può accompagnare questo stato l’alterazione della memoria, dei sentimenti e del comportamento. La febbre, malattie infettive, disturbi del circolo, intossicazioni da abuso di sostanze, possono dare origine a questo stato che, se non originato da forme degenerative, può risolversi con appropriata terapia.

 

steatosi: situazione di criticità clinica del fegato, potenzialmente progressiva (in cirrosi) che equivale all’accumulo di grassi nel medesimo.

 

stenosi: restringimento di un orifizio, di un dotto, di un vaso o di un organo cavo, provocato da compressione, processi cicatriziali, cause congenite, interferenza con altri organi, tale da ostacolare il transito delle sostanze che fisiologicamente vi passano. La s. Evidenziata radiologicamente, dopo le manifestazioni di un’alterata funzione di un organo, va rimossa chirurgicamente.

 

sterilita’: incapacità alla riproduzione in età feconda, sia nell’uomo sia nella donna . Le cause possono essere dovute a malformazioni congenite, processi infiammatori, tossici, stress e alterazioni ormonali. L’aspetto psicologico gioca un ruolo fondamentale. Fatti gli accertamenti legati all’integrità delle strutture degli organi genitali, dopo un’accurata anamnesi per individuare malattie pregresse, la terapia, per risolvere il caso, è di competenza strettamente specialistica.

 

stitichezza o stipsi: difficoltà ad evacuare (emettere feci). E’ spesso causata da cattiva alimentazione, vita sedentaria e stress; può anche manifestarsi nel corso di patologie intestinali. Se non curata, cronicizza. Evitare l’abuso di lassativi e clisteri, assumere una dieta ricca di scorie (crusca, frutta, verdura) e di acqua. E’ importante il movimento.

 

strabismo: difetto di convergenza dei due assi visivi. Può dipendere da disturbi dei centri nervosi o da asimmetria della lunghezza dei muscoli estrinseci di uno o di entrambi gli occhi. La terapia correttiva è di pertinenza chirurgica.

 

stranguria: bruciori durante la minzione.

 

stupefacenti: tutte le sostanze psicotrope, usate a scopo voluttuario e/o autoterapeutico, in grado di provocare stati dispercettivi in chi li assume. Sono classicamente suddivisi in: sedativi o deprimenti il sistema nervoso centrale (morfina, oppiacei, eroina); stimolanti o eccitanti (cocaina, crack); allucinogeni o psichedelici (pastiglie da discoteca ecstasy e simili; “acidi” lsd; cannabinoidi se assunti ad alti dosaggi).

 

sudorazione: processo fisiologico di eliminazione, attraverso le ghiandole sudoripare della cute, di acqua e sali. Controllate dal sistema vegetativo, risentono dei fatti emozionali, e pertanto sono indotte ad ipersecernere sotto stress, ansia, emozioni. Esistono patologie (ipertiroidismo) in cui gli ormoni in circolo inducono un’ipersecrezione continua. Il cattivo odore della sudorazione è dato esclusivamente da sovrapposizioni batteriche a livello dei vari distretti dove sono principalmente abbondanti: ascelle, palmo della mano e pianta del piede.

 

svenimento: sindrome dovuta ad ipotensione arteriosa e ad instabilità vasomotoria indotta talvolta da emozioni, disturbi corporei, colpi di calore, dolori acuti o fatica. Si manifesta con pallore, sudorazione e disturbi visivi che possono considerarsi sintomi premonitori; a questi segue la perdita di coscienza che si dovrebbe risolvere in breve tempo lasciando il paziente in posizione supina con testa in basso, piedi in alto l’allentando tutti i lacci e le cinture. E’ prudente un controllo medico.

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tabagismo: v. Fumo

 

tabe dorsale: malattia caratterizzata da degenerazione di fibre nervose, nello stadio terziario della sifilide.

 

TAC: tomografia assiale computerizzata. Permette di ricostruire secondo piani successivi, immagini tridimensionali degli organi esaminati, nei quali le variazioni delle densità o le deformità delle loro strutture, rivelano il grado di patologia o confermano la normalità.

 

tachicardia: aumento della frequenza dei battiti cardiaci dovuta a cause organiche influenzate anche da fattori esterni quali l’emotività, l’ipertiroidismo, la febbre, l’anemia, ecc. Dopo accurata indagine, per verificarne la causa, la terapia deve essere strettamente specialistica.

 

talassemie: gruppo di malattie ereditarie molto diffuse nell’area geografica del bacino del mediterraneo, infatti, la t. Minor, viene chiamata, nella sua forma più lieve, ”anemia mediterranea”. Difetti di carattere genetico determinano la patologia e consistono in alterazioni quantitative dei componenti dell’emoglobina.

 

tampone: faringeo, rettale, vaginale: esami che vengono utilizzati per verificare batteri patogeni nelle cavità specifiche.

 

Tbc: v. Tubercolosi

 

tenesmo: e’ la sensazione dello stimolo di defecare senza, in effetti, averne la necessità. Frequente in patologie che interessano sia il retto sia la parte terminale dall’apparato digerente (coliti, ecc.). Il disturbo necessita di un controllo specialistico.

 

teniasi: o verme solitario. Patologia determinata dalla presenza di parassiti nell’apparato digerente, quali la taenia solium e la tenia saginata, sia nell’uomo sia negli animali domestici. La t. Solium, o verme solitario è lungo anche 3 metri, con un’esile testa (lo scolice) provvista di uncini, si attacca alle pareti intestinali; il corpo è formato da molti segmenti (proglottidi) alcuni dei quali, raggiunta la maturità, pieni di uova, si staccano e vengono emessi con le feci. Le uova ingerite dagli animali (ad es. Maiale) danno origine a larve che vanno ad annidarsi nei muscoli dell’animale ospite. Con l’ingestione di carni crude o poco cotte, si completa nell’uomo, il ciclo vitale della tenia che passando da larva a verme adulto, provoca la teniasi con manifestazioni tipiche: crampi addominali, dimagrimento e vomito: molte volte sono evidenti nelle feci, segmenti di verme (le proglottidi) che confermano la diagnosi, normalmente controllata in laboratorio. La terapia si basa su antielmintici, che agiscono sugli scolici impedendo loro di attaccarsi alle pareti intestinali, e sulla somministrazione di un purgante salino, per eliminarli.

 

tetano: malattia infettiva acuta causata dalla tossina prodotta dal clostridium tetani, che genera spore resistenti all’ambiente soprattutto terroso. Gli erbivori, soprattutto i cavalli, ospitando nel loro intestino questo batterio, eliminano le spore con le feci, infettando l’ambiente. La porta di ingresso nell’uomo, può essere una banale escoriazione non disinfettata (l’acqua ossigenata, a contatto con la ferita, con la sua effervescenza, porta in superficie le impurità che vi sono penetrate). Una volta penetrate nella ferita, le spore producono una potente tossina che inibisce quella parte di sistema nervoso, le sinapsi, bloccando la trasmissione degli impulsi nervosi ed il movimento: infatti, sintomo di tetano, sono le contrazioni muscolari sempre più estese sino a compromettere la respirazione (blocco dei muscoli respiratori). Oggi il tetano, nelle nostre regioni, è molto raro essendo obbligatoria la vaccinazione per i bambini e per tutti gli operatori di settori particolarmente esposti al rischio, ma anche per la disponibilità del siero antitetanico, come profilassi passiva. Rimane il rischio nei paesi in via di sviluppo.

 

TIA: attacco ischemico transitorio: stato transitorio di sofferenza focalizzata, a livello di una determinata area del sistema nervoso centrale, su base vascolare, che spesso causa un deficit nervoso transitorio, riscontrabile nell’irregolarità dell’esecuzione di qualche funzione. Regressione spontanea; necessitano indagini cliniche per verificarne la causa ed evitare possibili ricadute.

tic: movimenti improvvisi, rapidi e stereotipati, che si ripetono ad intervalli irregolari imitano movimenti coordinati determinando azioni gestuali o posture forzate con modalità compulsiva. Genesi organica per alterazione del sistema dopaminergico.

 

tifo addominale: malattia infettiva acuta, causata dal bacillo salmonella typhi. Il contagio avviene esclusivamente per via orale: per contatto diretto, con feci o urine del malato o indirettamente attraverso bevande (acqua, latte), o alimenti (frutti di mare, verdure crude), contaminati da materiale infetto in genere di origine fecale; anche mosche, vespe, formiche e scarafaggi possono essere il veicolo di questa malattia. Dopo un’incubazione di 10-12 giorni compare una febbre serale gradualmente in ascesa. Un sintomo costante è la diarrea, la lingua patinosa, le labbra screpolate, ma anche eruzioni cutanee rare ed isolate a livello dell’addome. L’importanza della malattia, impone da parte del medico, un controllo giornaliero dell’evoluzione dei sintomi, per evitare complicazioni e per impiegare la terapia con più rapide probabilità di successo. Esistono forme di paratifo a e b simili al tifo, che devono essere prese ugualmente in considerazione dallo specialista per la serietà della patologia, come tutte le forme di salmonellosi.

 

tifo esantematico: v. Malattia da morso di pidocchi

 

tigna: le t. Sono delle micosi cutanee, che si distinguono anche per la sede di insorgenza: la t. Del pelo, (capitis, del capo o della barba), le t. Delle parti glabre (corporis, cruris, pedis, del corpo, dell’inguine, del piede), e le t. Delle unghie o onicomicosi. Si contraggono per contatto, quasi sempre da animali infetti, cani e gatti, ma anche per promiscuità, nelle palestre dove è facile lo scambio di scarpe (piede d’atleta) o indumenti intimi, nelle docce e piscine dove il caldo umido favorisce l’attecchimento dei miceti. Si manifestano dapprima con chiazze rotondeggianti, eritematose che lasciano man mano integro e chiaro il centro per presentare netti contorni ben delimitati a cerchi semisovrapposti sempre più estesi. A livello del capo, i capelli diventano radi, opachi, pulverulenti, con cattivo odore, e facilmente lasciano chiazze cicatriziali prive di capelli: a livello del corpo, non rimangono cicatrici. La t. Pedis, molto comune, si manifesta con desquamazione e macerazione negli spazi interdigitali dei piedi. La terapia, dopo un’accurata, precisa e tempestiva diagnosi, anche per ridurre il forte prurito e l’estendersi della micosi, si avvale di farmaci antimicotici sia per applicazioni locali sia per via orale, sotto stretto controllo specialistico. Non usare mai indumenti o scarpe di estranei.

 

tiroidite: infiammazione della tiroide che può presentarsi in varie forme: acuta, subacuta e cronica. Nella t. Acuta il processo infiammatorio di origine batterica, determina tumefazione, disfagia, febbre e dolore nella parte anteriore del collo. Nella forma subacuta, quasi sempre di origine virale, si manifesta aumento della tiroide, dolorabilità alla palpazione con febbre e disfagia. La tiroidite cronica è causata da un processo autoimmune che determina riduzione del parenchima funzionale con conseguente formazione di gozzo; la diagnosi, oltre che dal quadro clinico obiettivo, deriva dall’analisi del sangue che rivela la presenza di anticorpi antitiroide che dimostrando la natura autoimmune della malattia. Non è da trascurare sebbene rara, la tiroidite lignea, caratterizzata da un’infiltrazione fibrosa che rende la tiroide dura e fissa. Come tutte le endocrinopatie, la terapia per tutte le tiroiditi è di competenza specialistica

 

tonsillite: infiammazione acuta o cronica delle tonsille (organi linfatici ai lati del palato) che può coinvolgere gran parte della faringe. Dal punto di vista sintomatico, la difficoltà a deglutire, la febbre alta e l’interessamento del distretto linfonodale sottomandibolare, orientano facilmente la diagnosi. La terapia, supportata da precise cure, è quasi sempre conservativa; solo nei casi di tonsille particolarmente infiltrate, è chirurgica.

 

torcicollo: contrazione dei muscoli cervicali dovuta a processi infiammatori di natura artrosica o a traumi della colonna vertebrale. Causa forte dolore nella rotazione del collo: si deve provvedere terapeuticamente con antinfiammatori, antidolorifici, miorilassanti e soprattutto vederne le cause determinanti.

 

tosse: e’ soprattutto un atto riflesso di difesa caratteristico di un sintomo, la tosse, legato a molte patologie cardiorespiratorie; il colpo di tosse (rapida espirazione forzata) tende ad allontanare secrezioni (catarro) e corpi estranei (polvere) dall’albero tracheobronchiale. La terapia normalmente si basa su mucolitici se c’è presenza di catarro; contrariamente la tosse secca, anche di origine nervosa, può essere sedata con farmaci dopo un accurato controllo medico.

 

tossicodipendenza: malattia cronica a carattere recidivante dovuta al consumo di sostanze psicotrope (droghe) a scopo voluttuario e/o autoterapeutico. Il fenomeno ha ripercussioni sia sul piano individuale (fisico, psicologico, familiare, relazionale, comportamentale, sociale, economico, lavorativo) sia sociale (fenomeno della criminalità diffusa, dei traffici e dello spaccio di sostanze e di stupefacenti). Sul piano personale porta ad un vero e proprio deterioramento delle capacità fisiche e psichiche dell’individuo con perdita delle funzioni cognitive e di quelle legate alla sfera dell’affettività e della socializzazione. Il fenomeno è vasto e sfaccettato, essendo caratterizzato, specialmente negli ultimi anni, da una serie di manifestazioni meno evidenti ed eclatanti rispetto al passato (es. Nuove droghe, droghe da discoteca, droghe sintetiche). Classicamente si caratterizza per essere accompagnata dal fenomeno della crisi di astinenza (v. Stupefacenti).

 

tossicosi: condizione patologica determinata da un avvelenamento da gas, da farmaci, da tossine endogene, vegetali o batteriche o da altre sostanze tossiche ovvero velenose.

 

tossinfezione: stato infettivo provocato dallo sviluppo di germi che producono sostanze tossiche per l’organismo umano.

 

toxoplasmosi: e’ una malattia infettiva causata da toxoplasma gondii e trasmessa da animali; è molto frequente, a volte asintomatica; può diventare estremamente pericolosa se contratta in gravidanza soprattutto per il feto in quanto potrebbe provocare lesioni agli occhi e al sistema nervoso o causare l’aborto. La diagnosi si basa su esami di laboratorio specifici che consentono di stabilire se la malattia è stata superata, se è in atto o se è stata contratta di recente. La terapia è a carico esclusivamente del medico che deve seguire il caso. Importante, è la prevenzione evitando consumo di verdure e carni crude contaminate. In presenza di animali domestici farli controllare periodicamente dal veterinario.

 

tracheite: infiammazione che colpisce la trachea, estendendosi facilmente alla laringe: provoca abbassamento di voce e ipersecrezione anche mucosa. La terapia si basa su antinfiammatori, mucolitici e copertura antibiotica per proteggersi da eventuali sovrapposizioni batteriche.

 

trapianto: trasferimento di un organo, o di una parte, da un corpo donatore ad un alto che lo riceve. Il problema del rigetto, se non esiste compatibilità, viene in parte ridotto ma non escluso, con farmaci particolari: gli immunosoppressori. Esistono autotrapianti di tessuto prelevato dallo stesso corpo in cui viene impiantato, per rimediare a difetti estetici, ad esiti di traumi anche cicatriziali e ad ustioni.

 

trasfusione: passaggio di sangue intero o di derivati ematici, direttamente nel circolo sanguigno, dopo aver controllato il gruppo sanguigno, per la compatibilità.

 

tremore: lievi, rapidi e ripetuti movimenti oscillatori del corpo o di un arto, dovuti a contrazioni muscolari provocate da cause esterne (freddo), o da forti emozioni (ansia), o da patologie in atto, sia organiche (m. Di parkinson), sia psichiche (t. Isterico).

 

tricomoniasi: malattia infettiva diffusa provocata dal protozoo trichomonas vaginalis. Il contagio, che avviene per via sessuale o per contaminazione (asciugamani), è estremamente diffuso. I sintomi sono caratterizzati da perdite vaginali di colore giallo/verdastro accompagnate da prurito e dolore durante la minzione. Può essere contratta anche dall’uomo: provoca prostatite o uretrite. La terapia con farmaci specifici deve essere attuata da entrambi i partners.

 

trigliceridi: fanno parte dei componenti organici presenti nel sangue: sono formati da tre catene di grassi legati ad una molecola di glicerolo. Aumentano quando la dieta contiene eccesso di grassi e di carboidrati (zuccheri).

 

trombosi e trombo: ostruzione di un distretto vascolare (cardiaco, cerebrale o di altri distretti), arterioso o venoso, da parte di un trombo; se è cardiaco può dar seguito all’infarto cardiaco, con conseguente necrosi di un distretto, per mancata ossigenazione delle cellule; se cerebrale, può provocare l’infarto cerebrale, morte di cellule nervose che, a seconda dell’area colpita possono interrompere l’esecuzione di importanti funzioni. Se sono interessati altri distretti, come nei precedenti casi, occorre l’immediato intervento di uno specialista vascolare, per rimuovere farmacologicamente o chirurgicamente, l’ostruzione e ripristinare l’ossigenazione dei tessuti.

 

tubercolosi: o tisi o tbc, malattia infettiva sostenuta dal mycobacterium tuberculosis (o di koch) che può colpire qualsiasi organo del corpo, ma le sedi elettive sono i polmoni, essendo il contagio più comune quello per via aerea; rimane tuttavia possibile la contaminazione alimentare. La malattia, nota oltre 3000 anni a.c., ha precise norme igieniche per evitarla, pur rimanendo altissima la diffusione dell’infezione in alcune parti del mondo:evitare la trasmissione per via diretta (saliva, urine); evitare contatti ravvicinati con volatili, spesso contaminati, nazionali ed esotici (t. Aviaria) e con bovini e loro prodotti (t. Bovina). La positività al test della tubercolina indica il precedente contatto con la malattia stessa senza averla manifestata. La tbc prevede fasi successive: un’infezione primaria silente o aspecifica, che evolve spesso in una calcificazione localizzata osservabile ai rx anche dopo anni. Una secondaria favorita da uno stato di immunodepressione che può colpire sia i polmoni dando origine a noduli sottoclavicolari, a caverne cui segue emottisi, sia altri organi. I sintomi si manifestano in calo ponderale, febbre, sudorazioni notturne, emottisi, dolori toracici o dolori diffusi in altri organi. La terapia è basata, su stretto controllo medico, sulla somministrazione di farmaci antitubercolari specifici.

 

tularemia: malattia infettiva batterica diffusa tra i cacciatori, escursionisti e tra coloro che frequentano la montagna, causata da contagio con animali selvatici che la diffondono: penetrato attraverso la cute, il batterio, causa una papula granulomatosa, e vengono così coinvolti tutti i linfonodi che diffondono la malattia a tutto l’organismo. La terapia si basa su somministrazioni di streptomicina, antibiotici ed applicazioni locali sulle papule.

 

tumori: neoformazione patologica causata dalla proliferazione incontrollata di cellule. Qualunque proliferazione deve essere messa sotto controllo per valutarne la velocità di accrescimento, l’invasività con pericolo occlusivo, la malignità e la conseguente gemmazione. Istituti oncologici, si interessano esclusivamente di questo, stabilendo e scegliendo il tipo di indagine e le terapie più idonee al caso.

 

tumore di Wilms: si tratta di un tumore a rapido sviluppo costituito da elementi embrionali, che, accresciuto nel rene del feto (mentre era nel grembo materno), si evidenzia subito dopo la nascita. Trattandosi di una patologia che si basa sull’invasività prenatale, ogni caso va valutato singolarmente.

 

tunnel carpale: v. Sindrome

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ulcera peptica: (dal greco peps = digestione). Lesione ed infezione a livello gastrico, prodotta dall’helicobacter pilori, che producendo un enzima, l’ureasi, priva la mucosa gastrica della protezione contro l’acidità, permettendo l’aggressione dell’acido cloridrico, provocando dolore urente. Questa patologia può colpire anche altri organi quali l’esofago e il duodeno.

 

uremia: accumulo nel sangue dei prodotti del metabolismo delle proteine e dell’urea, (eliminati normalmente dai reni), che crea uno stato tossico; si manifesta con pallore, debolezza, alitosi, sonnolenza e nei casi più gravi, il coma.

 

uretrite: infiammazione dell’uretra facilmente proveniente dall’esterno o dalla vescica, secondaria a cistiti; può essere presente nel decorso della blenorragia o in altre patologie. Prurito, dolore, bruciore sono i sintomi che si manifestano durante la minzione spesso accompagnata da sangue e pus. Per evitare l’estendersi della patologia alla prostata, ai testicoli, alle ovaie e all’utero è bene ricorrere, ai primi sintomi, ad un urologo per instaurare un’adeguata terapia.

 

urinocultura: cultura in laboratorio delle urine in modo da evidenziare determinati ceppi batterici contro i quali si potrà agire con un antibiotico specifico. Consigliata in caso di ripetute infezioni (es. Cistiti).

 

urografia: metodica usata per mettere in evidenza la pervietà, corpi estranei o neoformazioni ostruttive, nelle vie urinarie. Dopo iniezione di mezzo di contrasto radio-opaco si studiano radiologicamente, in tempi differenti, i vari tratti delle vie urinarie: reni, pelvi, ureteri, vescica, uretra.

 

ustioni: lesione dei tessuti per effetto di alte temperature, di sostanze caustiche o urticanti, di ghiaccio secco, di radiazioni, di scariche elettriche, che può essere di primo grado, se è interessato solo con arrossamento lo strato epidermico; di secondo grado se si forma una vescicola, con coinvolgimento del derma, di terzo grado se si verifica la lesione di tutto lo strato cutaneo. Oggi il ripristino porta a ottimi risultati con l’aiuto della chirurgia e dei trapianti.

 

uveite: infiammazione dell’uvea o di una delle sue parti, (iride, corpo ciliare, coroide), o su base autoimmune o secondaria a malattie infettive; si manifesta con fotofobia, dolore, lacrimazione. La terapia locale con colliri, cerca di ovviare a tutti questi disturbi e deve essere seguita da un oculista che dovrà tenerla sotto controllo per un po’ di tempo.

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vaccini e vaccinazioni: sono uno dei risultati più importanti delle ricerche della medicina: hanno permesso di debellare completamente o quasi, malattie mortali o invalidanti quali il vaiolo, la poliomielite e la difterite. Attraverso la somministrazione di germi o virus, attenuati o uccisi o di loro parti (le tossine) i vaccini stimolano le difese immunitarie dell’organismo con la produzione di anticorpi, aumentando così le potenziali difese dell’organismo. Sono sotto stretto controllo medico.

 

valgismo: modificazione dell’asse delle ossa (es. Dei piedi), che tendono a formare un angolo con il vertice verso l’interno, quindi sono volte verso l’esterno.

 

varicella: malattia infettiva causata dal virus varicella zoster (herpes). Il contagio avviene mediante la saliva del paziente emessa con tosse e starnuti o per contatto con il secreto delle eruzioni cutanee che provoca. L’incubazione dura 14/16 giorni dopo i quali, iniziando con malessere generale e febbre, compare la tipica eruzione cutanea (esantema) molto pruriginosa che interessa il cuoio capelluto, il viso e il tronco estendendosi in seguito a tutto il corpo. L’eruzione cutanea è caratterizzata da pustole che aprendosi danno origine ad una crosta che non si dovrebbe togliere per non lasciare cicatrici. La malattia è contagiosa sino a pustole vescicolose. Ha esito favorevole, raramente si presentano complicazioni. E’ obbligatoria la denuncia alle autorità competenti da parte del medico curante. La terapia si basa su antipiretici, talco mentolato per attenuare il prurito e soprattutto unghie corte e sempre pulite per non aggravare con una sovrainfezione batterica. Una volta contratta la v. È possibile che il virus rimanga per tutta la vita nell’organismo, annidato nei gangli delle radici dei nervi spinali, ovvero può rimanere in fase latente. In situazioni di stress o di immunodepressione transitoria, il virus si riattiva causando lesioni cutanee, lungo il decorso di un nervo, che si manifestano con l’herpes zoster o “fuoco di sant’antonio”. La sintomatologia inizia sotto forma di chiazze eritematose, più o meno grandi disposte lungo il decorso di un nervo, sulle quali compaiono, dopo qualche giorno, vescicole a contenuto da limpido a emorragico estremamente pruriginose con produzione di formicolii, bruciori, dolori. La guarigione non è rapida; dopo due/quattro settimane o più, si giunge alla risoluzione clinica. L’uso di antivirali, se tempestivo, può accorciarne la durata. La terapia, comunque, deve avere un supporto esclusivamente medico per evitare le complicazioni.

 

varici: dilatazione delle vene, sovente di natura costituzionale, ma spesso indotta da ostruzione patologica, dalla prolungata stazione eretta, da sollecitazioni ripetute, e/o per difettosa struttura delle pareti dei vasi degli arti inferiori, del plesso emorroidario o dei testicoli (varicocele). Dal punto di vista sintomatologico, oltre a dolore diffuso, provocano edema col rischio di ulcerazioni. La terapia si basa su farmaci opportuni, contenzione con calze elastiche: evitare la vasodilatazione da esposizione ai raggi solari e tenere gambe alte.

 

varicocele: disturbo vascolare dell’apparato genitale maschile determinato dalla dilatazione patologica del plesso pampiniforme della vena spermatica. Si manifesta con dolori omolaterali ed interessamento del testicolo talvolta aumentato di volume. La terapia è chirurgica, per evitare atrofia del testicolo con conseguente sterilità.

 

varismo: modificazione dell’asse delle ossa (es. Dei piedi), che tendono a formare un angolo con il vertice verso l’esterno, ovvero tendono verso l’interno.

veneree: (malattie v.) patologie a carattere infettivo a trasmissione sessuale.

 

verme solitario: v. Teniasi

 

verruche: formazione cutanea virale, contagiosa, di piccole dimensioni e di colore grigiastro opaco, detta anche “porro” che predilige mani e piedi ma anche altre aree cutanee. Esistono soluzioni specifiche che, terapeuticamente, risolvono l’inestetismo ed il pericolo di autoinfezione. Nell’anziano si parla di “ verruca seborroica”o senile: sono formazioni ricoperte da uno strato corneo, riscontrabili sul volto sul torace e sul dorso.

 

vertigini: spiacevole sensazione di movimento rotatorio o del corpo o dell’ambiente, che provoca capogiro. Possono essere sintomo: di patologie a carico dell’orecchio interno, di intossicazioni, di artrosi cervicale, di alterazioni del circolo cerebrale. Gli esami vestibolari possono stabilirne le cause soprattutto per distinguerle da quelle fobiche (vertigini da altezza, ecc.).

 

vissuto: esperienza, o insieme di esperienze personali, proprie di un soggetto.

 

vitamine: sostanze indispensabili per la riproduzione, l’accrescimento, il mantenimento, il benessere dell’organismo. Non possono essere sintetizzate dal corpo umano ma debbono essere assunte con gli alimenti o somministrate a sostegno di particolari situazioni fisiologiche o carenze patologiche. Si possono dividere in due grandi categorie (di cui si fa cenno solo alle principali): idrosolubili, ovvero solubili in acqua e quindi facilmente eliminate: b1, b2, b6, b12, c, pp, ecc. E liposolubili, assorbite coi grassi, restano immagazzinate nell’organismo e quindi eliminabili nel tempo; il loro sovradosaggio fa accumulo e può essere tossico: a, d, e, f, k; seguire quindi le prescrizioni.

Vitamina b1 (tiamina): si trova principalmente nel lievito di birra, nel fegato, nel rene, nella carne di maiale, nelle uova, nella frutta secca, nei legumi. Si inattiva con la cottura e nei trattamenti industriali. Agisce sul sistema nervoso, sull’apparato cardiovascolare, nell’accrescimento del feto e nell’allattamento. La carenza provoca il beri-beri (neuropatia), cardiopatie ecc.

Vitamina b2 (riboflavina): si trova principalmente nelle verdure a foglie verdi, nel lievito di birra, nel fegato, nel latte, nella carne e nelle uova. Non viene inattivata dalla cottura. Agisce sul metabolismo energetico proteico, mantenendo soprattutto l’integrità delle mucose. La carenza comporta disturbi alla pelle e alla circolazione.

Vitamina b6 (piridossina): presente nel lievito di birra, nel fegato, nei legumi, nei cereali, nella carne e nel pesce. Interviene nel metabolismo azotato. La carenza può provocare convulsioni, anemie, neuropatie e lesioni cutanee.

Vitamina b12 (cianocobalanina): e’ presente negli alimenti di origine animale; è praticamente assente nei vegetali, per cui le diete vegetariane devono aggiungerla. Interviene sullo sviluppo dei globuli rossi e sulle funzioni nervose. La carenza provoca anemie, neuropatie e continua stanchezza.

Vitamina c (acido ascorbico): e’ presente negli agrumi, nei ribes, nei peperoni, nel prezzemolo, nei cavoli, nelle patate, nei pomodori e nei kiwi. E’ indispensabile per la formazione del tessuto connettivo, per la circolazione, per la vita cellulare soprattutto in fase di ripristino. Evita le ossidazioni dovute ai radicali liberi, potenzia la resistenza alle malattie virali, batteriche e infiammatorie, combatte l’affaticamento psicofisico, riduce le allergie e le infiammazioni delle articolazioni. Gli alcolisti cronici e i fumatori sono le persone a maggior rischio di deficit di vitamina c (la sigaretta distrugge la vitamina c). La carenza, soprattutto neglianziani, può portare ad astenia, nervosismo, insonnia per giungere infine allo scorbuto caratterizzato da sanguinamento gengivale e perdita dei denti. Un’arancia è sufficiente al fabbisogno giornaliero.

Vitamina pp (niacina): e’ presente nel lievito di birra, nel fegato, nella carne, nel pesce, nei legumi e nei cereali. La carenza di questa vitamina si manifesta con la pellagra i cui sintomi sono rappresentati da dermatite, diarrea, infiammazione della lingua e della bocca, disturbi nervosi sino ad arrivare ad alcune forme di demenza.

Vitamina a (retinolo o carotene): e’ presente nelle carote, nella zucca e nelle albicocche, nel fegato, nel pesce, nel tuorlo d’uovo e nel latte. Favorisce l’ossificazione, l’integrità della pelle, dei capelli e dei denti, rende più resistenti alle infezione delle vie respiratorie ed è un potente antiossidante intervenendo nel processo di rigenerazione cellulare. La carenza di questa vitamina porta a cecità notturna e nell’infanzia a cecità totale. In sovradosaggio è tossica.

Vitamina d (calciferolo): vitamina antirachitica. E’ presente negli oli di fegato di alcuni pesci azzurri, nelle uova e nel latte. Può essere sintetizzata nella pelle per l’azione della luce solare. E’ calciofissatrice, pertanto, la sua carenza porta a deformazioni dello scheletro osseo e a ritardo nella dentizione. L’accumulo crea tossicità.

Vitamina e (tocoferolo): e’ molto diffusa nei semi e negli oli vegetali, nel fegato e nel latte. E’ considerata la vitamina della giovinezza perché la sua azione antiossidante ritarda l’invecchiamento delle cellule. Aumenta la resistenza fisica e garantisce un buon funzionamento del cuore. La sua carenza determina fragilità dei globuli rossi ed anemia.

Vitamina f: e’ un’insieme di acidi grassi presenti in molti semi oleosi: lino, girasole, sesamo, ribes. Previene i depositi di colesterolo, i calcoli della cistifellea, mantiene integra la cute, soprattutto se secca. E’ consigliata nelle sindromi premestruali. La carenza crea dermatosi, arresto dell’accrescimento e neuropatie periferiche. Si cerca di evitare l’accumulo, seguendo le prescrizioni.

Vitamina k (naftochinone): presente negli spinaci, rape, cavoli, ma soprattutto nell’erba medica, nei semi di soia, nel te verde, nei cereali, nel latte, nel fegato e nel tuorlo d’uovo. E’ considerata antiemorragica perché interviene nella formazione dei coaguli. La carenza crea dei deficit dei fattori emostatici e osteoporosi.

 

vitiligine: alterazione progressiva, cronica, della pigmentazione cutanea, che si manifesta con l’insorgenza di aree cutanee depigmentate per carenza di melanina, diffuse in tutto il corpo ma soprattutto in tutte le parti scoperte ed esposte alla luce. La terapia si prefigge di ridurre farmacologicamente o con raggi appropriati (u.v.), l’evidenza del contrasto.

 

vomito: emissione all’esterno di cibo già ingerito proveniente dallo stomaco (o dall’intestino tenue) preceduta da nausea, pallore e sudorazione e seguita da bradicardia e scialorrea. Esaminando il materiale emesso, (presenza di sangue, bile, acidità) si può talvolta giustificare la causa del disturbo: malattie metaboliche (acetonemia), neurologiche, psichiatriche. E’ spesso spontaneo negli avvelenamenti da farmaci, da cibi alterati o per aumento della pressione endocranica (emorragie, tumori); presente anche nelle coliche e nelle emicranie.

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Wilms: tumore del rene che si origina a livello fetale e che si evidenzia nei primissimi anni di vita. Quanto precoce è la diagnosi, tanto maggiore è la sopravvivenza.

 

{mospagebreak title=X-Y}

xantoma: escrescenza cutanea di colore giallo, traslucida, ricca di lipidi, facilmente riscontrabile negli anziani a livello palpebrale.

{mospagebreak title= Z}

zoster (herpes): v. Varicella

Wood: luce ultravioletta usata a scopo diagnostico o terapeutico.