Edizione aggiornata: 2006.01
Legenda:
(s): espressione da strada, unicamente gergale
(d): espressione dialettale o di uso regionale
(data): parola nata in quell’anno; possibilità che cada in disuso
® : nome commerciale di un prodotto registrato
[parola straniera]: pronuncia
parola (1)… parola (2)… : parola con più significati
“in corsivo”: citazione; espressione di strada
sin.: sinonimo
v.: vedi
cfr.: confronta
trad.: traduzione
lett.: letteralmente
freq.: frequentemente
evidenziato: sostanza psicoattiva o suo sinonimo
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A
2-CB: il nome più comune con cui viene indicato il Cbr (vedi), allucinogeno psichedelico feniletilaminico potentissimo, di derivazione anfetaminica, gen. sotto forma di compresse. Sin. di “2-CB”, “Nexus”, “Zenith”, “Venus”, “synergy”, “erox”.
4-MTA: sostanza “ecstasy like” apparsa in forma di pastiglia sul mercato clandestino tedesco, francese, spagnolo ed italiano sotto diversi nomi di strada: “Flatliner”, “Killer E.”, “S5”, “MK”. Presenta caratteristiche entactogene molto superiori a quelle dell’MDMA.
abbuffata: gen. sin. di “binge” (vedi). Cfr. con “craving”.
abuso di sostanze: modalità di assunzione di sostanze psicoattive caratterizzata dall’introduzione di elevati dosaggi delle stesse (al di sopra degli standard usuali di consumo abituale, per quelle il cui uso è lecito) con effetti acuti negativi e/o dannosi e conseguenze problematiche per il soggetto. L’abuso può comparire nel soggetto che ne faccia uso continuativo, creando dipendenza (o “addiction”) (vedi) e si presenta come “abbuffate” (v. “craving” e “binge”) o aumento episodico della dose media usata. L’abuso si distingue dall’uso per la modalità di assunzione compulsiva, gen. continuativa o comunque per lunghi periodi, per l’aumento delle dosi rispetto a quelle iniziali (con o senza dipendenza) e, generalmente, per le modificazioni del comportamento che tali sostanze inducono sulla persona.
acapulco gold: qualità di marijuana messicana particolarmente ricca di tetraidrocannabinolo.
acid paper: cartoncino imbevuto di acido lisergico (vedi “LSD”); sin. di “cartone”.
acido: pillola da discoteca contenente sostanza allucinogena, gen. LSD (v.).
acido / essere in a.:; (s) espressione gergale che identifica la condizione psicofisica di chi ha assunto droghe sintetiche da discoteca, gen. acidi.
acido citrico: o citrico o citrato: sostanza usata in alternativa al limone per sciogliere le droghe prima del loro utilizzo per via endovenosa; spesso fa riferimento all’eroina, gen. della varietà brown sugar.
acorina: sostanza psicodislettica dal sapore amaro contenuta nel rizoma (radice compatta) dell’Acorus Calamus, pianta officinale di notevole importanza, assai comune nelle zone umide e paludose del continente eurasiatico.
acqua: (s) espressione gergale che identifica la fiala di acqua distillata per diluire le sostanze prima del loro utilizzo per via endovenosa (gen. eroina).
Adam: (s) sinonimo di ecstasy (MDMA).
addiction: traduzione inglese di “dipendenza”. Preceduta da altre parole ne specifica il tipo (opium, heroin, cocaine, …).
adrenergico: in farmacologia identifica ciò che appartiene o che agisce sul sistema dell’adrenalina, neurotrasmettitore coinvolto (assieme a noradrenalina, dopamina, serotonina e GABA) nel controllo del tono dell’umore.
african black [african blec]: canapa indiana (v. “cannabis”) di provenienza africana.
after-hours [after-auars]: festa che continua oltre le ore notturne, fino al mezzogiorno successivo (post discoteca).
after-tea [after ti]: festa dalle 17 a mezzanotte circa (pre discoteca).
ago / aghi: ago della siringa; (s): rara espressione gergale che identifica le siringhe.
agonista (sostanza): termine che in farmacologia identifica le molecole con specifiche proprietà farmacodinamiche in grado di stimolare attivamente e positivamente i recettori cellulari per una data sostanza. Sono pertanto “agoniste” quelle molecole che mimano gli effetti di una determinata sostanza, vale a dire che a livello del Sistema Nervoso Centrale, dove occupano i medesimi recettori, agiscono in modo analogo a quella (esempio: il metadone è agonista dell’eroina). Alcune sostanze hanno un effetto parziale agonista-antagonista, mimando in parte gli effetti di una data sostanza, ma neutralizzandone, in caso di assunzione, gli effetti diretti che da questa ne deriverebbero o addirittura (come nel caso dei revulsivanti -vedi-) facendo sperimentare al soggetto un forte senso di malessere (esempio: la buprenorfina -Subutex ®- nei confronti dell’eroina).
alcol blow [alcol blou]: test usato per il rilevamento etilometrico. Meno accurato del test dell’etilometro, classicamente usato dalle Forze dell’ordine, permette una rapidissima individuazione dell’alcol nei soggetti che ne hanno assunto modeste quantità in tempi recenti (ore).
Alcover ®: nome commerciale di un farmaco usato per il controllo della crisi d’astinenza da alcol e per prevenirne le ricadute (farmaco “anti-craving”, v. “craving”). Contiene il gammaidrossibutirrolattone o acido gammaidrossibutirrico (GHB) ed è pertanto frequentemente usato dai tossicomani come sostanza psicotropa.
allucinogeni: gruppo di sostanze, sintetiche e naturali, capaci di produrre profonde alterazioni del sensorio, del pensiero, dell’umore e del comportamento. Capostipiti di queste sostanze sono la mescalina (vedi) e l’LSD (vedi).
alluvionato: (s) espressione gergale che identifica lo stato mentale, in fase acuta, di chi ha assunto pastiglie da discoteca (“quella sera in discoteca ero troppo alluvionato”). Usata come sinonimo di “sconvolto” o dell’espressione “in botta”.
amanita muscaria: v. “funghi allucinogeni”.
anfetamine o amfetamine: gruppo di molecole ad azione stimolante sul Sistema Nervoso Centrale simili tra loro per struttura chimica e/o azione farmacologica. Farmacologicamente vengono anche indicate con il termine di “amine simpatico-mimetiche”. Le sostanze dette “amfetamino-simili” contengono molecole il cui profilo farmacologico nonché gli effetti psicotropi sono sovrapponibili a quelli dell’anfetamina.
angel dust [engel dast]: (s) v. “PCP”
animal-punk [enimol pank]: (s) espressione gergale che identifica i ragazzi che vivono per strada e comunque in condizioni di scarsa igiene, gen. assieme ai propri cani; hanno gen. ideologia anarchica e fanno uso di alcol e droghe. In Italia sono detti “punkabbestia”.
antagonista (sostanza): termine che in farmacologia identifica le molecole con specifiche proprietà farmacodinamiche in grado di stimolare negativamente i recettori cellulari per una data sostanza. Sono pertanto “antagoniste” quelle molecole che neutralizzano gli effetti di una determinata sostanza, vale a dire che a livello del Sistema Nervoso Centrale, dove occupano i medesimi recettori, agiscono in modo da spiazzare la prima, non permetterne il legame e pertanto impedendo lo svilupparsi degli effetti (esempio: il naloxone -Narcan ®- e il naltrexone -Antaxone ®- per l’eroina). Cfr. con “agonista” e con “revulsivante”.
Antaxone ®: nome commerciale del naltrexone, farmaco antagonista (vedi) degli oppiacei e quindi dell’eroina. Viene utilizzato, sotto forma di compresse, per il trattamento della tossicodipendenza da eroina per prevenirne la ricaduta; i suoi limiti sono essenzialmente dovuti all’evidente possibilità di non-assunzione del farmaco da parte del soggetto che può pertanto riprendere a far uso di droga, nonché l’assoluta specificità per i soli oppiacei. Altri farmaci equivalenti sono il Nalorex ® e il Narcoral ®; gen. indicati tutti col nome di “Antaxone”, così pure come l’intero trattamento “faccio l’Antaxone”.
antèsi: termine che indica il momento di massima concentrazione del THC nella cannabis e pertanto il periodo adatto alla raccolta.
antifreeze: nome di origine anglossassone con cui in gergo, e raramente in Italia, si identifica l’eroina.
apri occhi: (s) soprannome attribuito negli anni Sessanta ad alcuni prodotti anfetaminici; attualmente identifica le numerose varietà di pasticche di ecstasy. Sin di “aspirina da strada”.
ascimmiato: (s) o scimmiato: espressione gergale che identifica il soggetto dipendente da sostanze psicotrope, gen. eroina, psicofarmaci o cocaina. V. “scimmia”.
aspirina da strada: (s) soprannome attribuito negli anni Sessanta ad alcuni prodotti anfetaminici; attualmente identifica le numerose varietà di pasticche di ecstasy. Sin. di “apri occhi”.
assenzio: è una sostanza psicoattiva ad azione stimolante non considerata illegale dalla legge e da sempre utilizzata per la preparazione di vermut. Si prepara con frammenti di foglie e le sommità fiorite dell’Artemisia absinthium (Wormwood), contenenti acido malonico e tannico. L’uso prolungato può indurre alterazioni importanti sul Sistema Nervoso Centrale.
assorbente: (s) espressione gergale che identifica un particolare tipo di francobollo (vedi) o cartone (vedi), contenente acidi allucinogeni da discoteca, assumibili per via sublinguale.
assuefazione: fenomeno indotto dalle sostanze psicotrope che porta, nel tempo, a non sentirne più gli effetti precedentemente sperimentati. È di grado variabile a seconda delle diverse sostanze, della durata del periodo d’assunzione e delle caratteristiche del soggetto. Cfr con “tolleranza”.
astinenza: lett. è l’astensione volontaria da una o più sostanze psicoattive. Gen. si intende la crisi (o sindrome) da atinenza (vedi), ovvero l’insieme di sintomi sgradevoli, fisici e psichici, che caratterizzano uno stato negativo secondario alla riduzione o alla sospensione di sostanze stupefacenti in grado di creare dipendenza, nell’organismo di chi è assuefatto e divenuto tollerante per via dell’uso cronico. Il grado di crisi è dipendente sia dal tipo di sostanze utilizzate (più o meno inducenti assuefazione (vedi) e quindi dipendenza) e dalle modalità con cui queste sono state precedentemente assunte (durata del periodo d’uso, assunzione combinata di più sostanze, via di somministrazione), sia dalle caratteristiche individuali del soggetto. Una lieve sintomatologia viene gen. indicata come carenza (vedi). In psicofarmacologia la sindrome d’astinenza comprende fenomeni di controregolazione, di omeostasi, di natura sia psichica sia somatica, che colpiscono soprattutto il sistema neurovegetativo. Il benessere conseguente all’interruzione dell’uso di droghe è, in un primo momento, periodo di durata variabile, ridotto o neutralizzato dalla sofferenza che insorge per l’interruzione stessa. Ciò determina un affievolirsi dei sentimenti etici, di stima di sé e della volontà che erano alla base dell’interruzione della dipendenza, con conseguente pericolo di ricaduta nell’uso di sostanze.
astinenza da eroina: è la crisi a cui più comunemente si fa riferimento per le manifestazioni enormi che ne derivano. È caratterizzata da un quadro sintomatologico variabile in intensità e durata. Esso comprende uno stato caratterizzato da sensazioni dolorose diffuse dovuto alla mancata somministrazione di oppiacei -che sono, per loro natura, potenti analgesici (vedi)-. Progressivamente allo svanire degli effetti della droga, ogni più leggero stimolo, come quello di una mano che sfiora il braccio, diventa doloroso e fonte di tensione. L’agitazione si fa irrefrenabile e impedisce di riposare. Il tremore può tramutarsi in un attacco epilettico. La sudorazione e le secrezioni nasali (goccia al naso) sono copiose, il corpo è freddo, scosso dai brividi. È presente insonnia, innapetenza, evitamento del contatto con l’acqua. L’occhio è sbarrato, la pupilla dilatata, il respiro affannoso, il controllo degli sfinteri spesso impossibile. Le manifestazioni comportamentali sono estremamente variabili, eclatanti, improvvise, non programmabili e tendono all’interruzione dell’astinenza.
atropa belladonna: erbacea perenne dal fusto eretto e ramificato, alta fino a 150 cm dagli effetti allucinatori che cresce in Europa, comune nelle zone ombrose ed elevate del centro-sud del continente con frutti in forma di bacche nere dalle proprietà medicinali. Contiene atropina (vedi).
atropina: alcaloide presente in varie piante tra cui l’atropa belladonna (vedi) e altre quali la datura stramonium e la Mandragola. Il suo equivalente di sintesi è utilizzato in medicina. Somministrato oralmente o attraverso sniffing, provoca effetti simil-cocaina andando ad agire sui recettori dopaminergici. Può dare nausea e vomito. Frequente la sua associazione con altre droghe quali la cocaina per potenziarne gli effetti (c.d. supercocaina; vedi).
attacco di panico: situazione acuta durante la quale un soggetto, senza una apparente causa scatenante, si trova in particolari condizioni emotive quali agitazione, fobia, senso di angoscia e morte imminente; condizione tipica dei consumatori o ex consumatori di droghe sintetiche (anfetaminosimili).
attrezzi / attrezzatura: (s) o strumenti: tutto il materiale necessario al tossicodipendente per prepararsi la dose, gen. di eroina o cocaina: cucchiaio, siringa, fiala di acqua distillata, limone e filtri. A volte i bilancini e le sostanze da taglio usate dagli spacciatori.
ayahwaska o ayahuasca: bevanda allucinogena distillata con un estratto della “Mimosa hostilis” (Jurema) o dalla Desmanthus illinoensis, piante del Sud America. La forma sintetica che più le si avvicina è il DMT (vedi), sostanza simile all’LSD. Ingerita, fumata o inalata, generalmente assieme a cocaina o altre droghe, dà allucinazioni e visione “colorata” della vita. Raro l’uso in Italia. Gen. usata durante i raves.
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B
back-track[bec trac]: (s) espressione gergale che individua l’aspirazione del sangue nella siringa e la nuova trasfusione una volta che vi è stata disciolta l’eroina. Di origine anglossassone e raramente usata in Italia, è sinonimo della più comune espressione “risucchio”.
bad trip [bed trip]: (s) lett. “cattivo viaggio”; espressione gergale che identifica la sensazione spiacevole che si può avere in seguito all’assunzione di droghe, particolarmente quelle sintetiche e gli allucinogeni (LSD e simili); ciò avviene maggiormente se mal tagliate o se predominano gli effetti allucinogeni negativi. Si esprime con un attacco di panico o, più spesso, con un episodio psicotico transitorio. Si dice allora che l’assuntore ha “strippato”, cioè ha fatto un viaggio cattivo.
bag man [beg men]: sin. raro di puscher.
bamba: (s) sin. di cocaina; frequentemente usato in Lombardia e comunque in tutto il Nord Italia alternativamente a “bonza”.
bambù: la classica pipa da oppio. A volte sin. di ceylum (vedi).
bambulè: v. “om”; se associato ad altre parole (ad es. “bambulè viola”) si riferisce a pastiglie da discoteca.
barbiturici: potente classe di farmaci ad azione sedativa sul Sistema Nervoso Centrale. Il loro utilizzo non-terapeutico è frequente nei tossicodipendenti al fine di modulare gli effetti delle droghe utilizzate. Associati all’alcol o ad alti dosaggi possono portare a morte per intossicazione acuta. Il loro utilizzo farmacologico è stato sostituito, salvo rari casi, dalle benzodiazepine (vedi).
barbs: (s) espressione gergale che identifica i barbiturici (vedi).
base libera: v. free-base.
basilico: (s) nome in gergo con cui si identifica la marijuana (vedi).
benzodiazepine: Ampia classe di farmaci ad azione sedativa sul Sistema Nervoso Centrale. Il loro utilizzo non-terapeutico è frequente nei tossicodipendenti al fine di modulare gli effetti delle droghe utilizzate. Il loro utilizzo farmacologico ha sostituito, salvo rari casi, i barbiturici (vedi).
Bernies flacke: (s) espressione gergale di uso anglossassone, con cui si identifica la cocaina.
besugo: pasta ottenuta dalla macerazione delle foglie di coca da cui si ricava, attraverso un successivo procedimento, la cocaina.
betel: sostanza ricavata da una pianta (kawa-kawa) con effetti stimolanti, anoressizzanti ed allucinogeni simili alle anfetamine; viene più frequentemente usata in Indonesia, in India ed in molti altri paesi tropicali.
bhang [beng]: varietà di cannabis di provenienza indiana. Equivalente alla marijuana, sia per attività che per composizione, è utilizzata quasi esclusivamente in quelle regioni sotto forma di bevanda preparata con un decotto di foglie.
bianca (1): (s) sinonimo di cocaina.
bianca (2): (s) raramente indica un tipo particolare di eroina purissima di colore chiaro, scarsamente presente in Italia; può anche essere chiamata “neve”, parola che genera confusione essendo il termine generalmente usato per indicare la cocaina.
bianchine: (s) (1998) espressione gergale che identifica alcune pastiglie di ecstasy.
bidone: (s) sin. di “pacco” (vedi).
big …: (s) espressione gergale di uso anglosassone che anteposta ad una lettera identifica differenti sostanze psicotrope: O per oppio; C per cocaina; D per LSD; H per eroina.
big hood [big hud]: (s) lett. “grosso cappuccio”; espressione di uso anglosassone con cui si identifica lo spinello.
bilancino: (s) bilancia di precisione usata per pesare droghe e sostanze da taglio dagli spacciatori.
binge: sin. di “abbuffata”; si intende un uso massiccio di droga che avviene in ub periodo di tempo relativamente breve (es. una serata, una notte); tipico è il riferimento al binge di cocaina.
Bio rad ®: test per il rilevamento e l’identificazione di droghe sintetiche ed anfetaminosimili su liquidi biologici (urine, sangue, sudore).
black …: (s) espressione gergale anglosassone che, anteposta ad altre parole, identifica generalmente le anfetamine.
blu …: (s) espressione gergale anglosassone che, anteposta ad altre parole, identifica generalmente i barbiturici.
bolla: (s) espressione gergale che identifica una quantità determinata di sostanza pari a circa 250 grammi; il termine è usato freq. dagli spacciatori e dai consumatori di droghe. Gen. il termine fa riferimento ai cannabinoidi. Cfr. con “pane”.
bomba (1): (s) sinonimo di “canna” (vedi), “cannone”, “tromba”.
bomba (2): (s) sinonimo di “speedball” (vedi).
bomba (3): (s) espressione gergale che identifica gli anfetaminici.
bongo: (s) sin. di ceylum, speciale pipa, generalmente rettilinea, in terracotta, legno, metallo, ceramica, vetro o altro materiale termoresistente di piccole, medie o grandi dimensioni per fumare cannabinoidi e altre sostanze.
bonza: (s) espressione gergale che identifica la cocaina (vedi); sin. di “coca”, “bamba”, “neve”.
botta / essere in b.: (s) espressione gergale che identifica lo stato di malessere psicofisico conseguente l’assunzione di sosatnze psicotrope; sta ad indicare anche l’esserne sotto effetto.
bottiglia, metodo della b.: (s) sistema col quale viene fumata una sostanza (generalmente cannabinoidi) facendo penetrare il fumo o i vapori di essa all’interno di una bottiglia di plastica, aspirando fortemente il contenuto praticando contemporaneamente un buco per permetterne l’aspirazione massiccia.
broccoli: (s) espressione gergale che identifica la marijuana.
brown sugar [braun sciugar]: lett. “zucchero marrone”, detta anche più semplicemente “brown”, è il nome attribuito all’eroina “da strada” (la più comune) proveniente dalle zone del Triangolo d’oro (Laos, Myanmar -ex Birmania- e Thailandia) e dalla Cina sud orientale. Anche detta “eroina da fumo” (smoking heroin) o “cinese n. 3”, si presenta come materiale granulare frammisto ad una piccola quantità di polvere il cui colore varia dal grigio al marrone.
brown (1): sin. di “brown sugar” (vedi).
brown (2): molecola ad azione oppiomimetica di derivazione sintetica, con precursori codeina, diidrocodeina e idrocodone; Di color giallo o marrone scuro, viene utilizzata in forma liquida, gen. per via endovenosa, provoca piacere ed ha un breve effetto d’azione; prodotta nei paesi dell’Est, in particolar modo nella Repubblica Ceca, è poco diffusa in Italia.
bucarsi / bucare: (s) sin. di “farsi” quando riferito a droghe iniettabili; iniettarsi droghe, gen.eroina, per via endovenosa. Usato gen. in modo riflessivo (“mi bucavo”), più rar. in forma intransitiva attiva specie se seguito dal tipo di sostanza (bucavo di roba) o se riferito all’aver aiutato qualcuno a farsi (“l’ho bucato io”).
buco: (s) espressione gergale che identifica l’iniezione di una dose (vedi) di sostanza psicotropa per via endovenosa; gen. si riferisce all’eroina o alla cocaina.
buco sporco: (s) espressione gergale che identifica un’infezione (ascessi…) a livello del punto di iniezione endovenosa di una dose di sostanze psicotrope contenenti anche sostanze irritanti o non sterili.
bufo: o rospo: liquido estratto dalle ghiandole cutanee e paratiroidee del rospo bufo e da alcune varietà di pesci palla, con effetto allucinogeno ed effetti eccitanti e cardioattivi simili all’anfetamina; il principio attivo più rappresentato (nel liquido ne sono contenuti ventisei) è la bufotenina, un alcaloide estremamente tossico, equivalente all’acido lisergico (LSD) ma anche cinquanta volte più potente; esso si trova anche presente nelle foglie e nei semi della Piptoderma Peregrina ed in alcune specie di Amanita (vedi). Nelle stesse ghiandole sono contenute sostanze come dopamina, adrenalina, serotonina, steroidi cardioattivi. Il suo uso è diffuso negli USA.
buona: (s) espressione gergale con la quale ci si riferisce alla sostanza psicoattiva che è poco tagliata (vedi “taglio”) o che comunque dà gli effetti ricercati e pertanto gradevoli in chi la assume.
buprenorfina: sostanza agonista-antagonista parziale (vedi agonista ed antagonosta) degli oppiacei. Principio attivo del Temgesic ® usato nella terapia del dolore e del Subutex ®, usato nella terapia, gen. con modalità a mantenimento (vedi), di soggetti tossicodipendenti.
bupropione: molecola di recente invenzione che agisce come antidepressivo ed utile nella disintossicazione (fase di astinenza) da nicotina e cocaina.
burn [barn]: catinone (vedi).
burn out [barn aut]: condizione di grave esaurimento psicofisico dell’operatore del sociale con conseguente ridotta capacità operativa per l’elevato carico emotivo che implicano relazioni con soggetti problematici. La sindrome che ne deriva presenta un insieme di sintomi (frustrazione, stanchezza, incapacità di resistere alla tensione, insofferenza nei confronti dei colleghi e delle persone con cui si viene a contatto, desiderio di fuga da una situazione negativa, ecc.) che tende ad aggredire, in particolare, proprio quegli operatori che più di altri hanno investito nell’attività lavorativa risorse ed aspettative. Comporta una perdita di razionalità ed efficienza da parte dell’operatore.
busta / bustina: sin. di “sacchetto”, “sacco”, “pacchetto”: espressione gergale che identifica il contenitore gen. di cellofan o alluminio, contenente sostanze psicotrope (gen. eroina o cocaina); gen. è equivalente a una o più dosi.
buttons: infiorescenze del cactus “peyote” (vedi) all’interno delle quali è contenuto il suo principale alcaloide, la mescalina (vedi).
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C
caccola: (s) espressione gergale che identifica una piccola quantità di sostanza psicotropa, generalmente riferito ai residui di piccolissime dimensioni lasciate dai “pezzi” (vedi) di hashish o marijuana; l’equivalente, riferito alle sostanze iniettabili, è “schizzo” o “schizzetto” (vedi).
cala / essere in c.: (s) espressione gergale che identifica la droga sintetica da discoteca, gen. sotto forma di pastiglie ed assumibile per via sublinguale (ecstasy, trip, acidi). Esserne sotto l’effetto viene riprodotto con l’espressione “essersi calati”, seguito o meno dal tipo di sostanza utilizzata.
calabroni: espressione gergale che identifica le anfetamine.
calare / calarsi: (s) espressione gergale che identifica le droghe sintetiche da discoteca (ecstasy, trip, acidi), gen. in pillole per via sublinguale.
californiane: (s) (1998) nome usato per alcune pastiglie di ecstasy.
canapa: pianta della canapa da cui si ricavano hashish e marijuana. V. “cannabis”.
cani sciolti: espressione gergale, frequentemente in uso tra le Forze dell’ordine, con cui vengono indicati soggetti dediti ad azioni antisociali o compromettenti l’ordine pubblico (manifestanti di ideologia estrema o anarchica, ultras, ecc.)
canna: (s) espressione gergale che identifica lo spinello.
cannabinoidi: tutte le sostanze contenenti tetraidrocannabinolo (vedi). I più comuni sono l’hashish e la marijuana.
cannabinolo: sin. di “tetraidrocannabinolo” (vedi). V. “cannabis”.
cannabis: pianta della canapa dalla cui varietà “indica” o indiana (differentemente dalla “sativa” da cui si producono i tessuti di canapa) si ricavano hashish e marijuana. È un arbusto annuale ed è dioica (forma maschile e femminile) e cresce a climi temperati ma, seminata e coltivata, anche ai climi più diversi. Il suo principio attivo è il delta 9 tetraidrocannabinolo (THC o cannabinolo) ed il suo effetto è euforizzante, sedativo o allucinogeno a seconda delle varietà e delle concentrazioni: più concentrato nell’hashish, olio estratto dalle fibre vegetali molto resinose componenti il fusto della pianta femmina, meno nella marijuana estratta dalle foglie messe a seccare e dai fiori. La modalità con cui più frequentemente si consuma è quella inalatoria (fumo) tramite spinelli o ceylum ma anche per via orale (olio) per la preparazione di cibi o parenterale (molto rara). La conservazione nel tempo, una volta essicata, può variare a seconda della modalità con cui viene confezionata, in pani più grossi (detti “bolle” (vedi) da 250 grammi circa) o in pezzi più piccoli, da pochi grammi, adatti al consumo (detti “pezzi” o “tocchi”) generalmente avvolti in carta, stagnola o cellofan. I suoi sinonimi sono molti e cambiano a livello locale (fumo, erba, Maria, Maria Giovanna, scitto, gremo, pongo, cioccolato, ecc.)
cannone: espressione gergale sin. di “canna” (vedi).
carciofo: (s) espressione gergale che identifica la tecnica di preparazione dei cannabinoidi usata per fumarli, gen. in gruppo, in gran quantità e ad alta concentrazione; consistente nel superavvolgimento di una gran quantità di miscela di tabacco e cannabinoidi in una sorta di spinello a cartine multiple.
carenza: (s) espressione gergale che identifica una situazione caratterizzata da lievi sintomi di astinenza in chi è assuefatto ad una o più sostanze che si determina in seguito ad un periodo di non assunzione (“mi sono fatto ieri, ora sono in carenza”); a volte semplicemente sin. di astinenza.
caricare (1): (s) espressione gergale che identifica l’azione del comprare delle sostanze psicotrope da uno spacciatore (fare “un carico”; fare “il pieno”), al fine di consumarle da soli o in gruppo o di spacciarle al dettaglio; è il lavoro tipico dei “cavalli” (vedi), vale a dire i piccoli spacciatori. (“È in quella zona che vado a caricare”); si intende, inoltre, anche l’acquisto di droghe all’estero per portarle nella propria nazione (“Abbiamo caricato in Olanda”).
caricare (2): (s) espressione gergale che identifica la procedura ed il momento in cui viene aspitata con la siringa la sostanza da iniettare. “La spada è carica” ovvero “la siringa è già pronta all’uso”; da quel momento in poi si dice che si ha “il colpo in canna”.
carico: (s) vedi “caricare 1”.
cartina (1): espressione con la quale ci si riferisce alla cartina da tabacco per la preparazione degli spinelli mediante l’arrotolamento della stessa e l’inserimento eventuale di un filtrino (v. “filtro 1”).
cartina (2): (s): espressione gergale che identifica la confezione, già aperta, contenente sostanze stupefacenti; a volte sin. di busta.
cartone:(s) espressione gergale che identifica una particolare presentazione degli allucinogeni da discoteca gen. contenenti LSD, assumibili per via sublinguale. Cfr. con “francobollo”.
castelli: (s) espressione gergale che identifica una modalità di preparazione degli spinelli atta a fumarli in gran quantità, gen. in gruppo; consiste nell’incollare più cartine assieme tra loro e riempirle con una miscela di tabacco e cannabinolo.
cat o catt: v. khatt.
catinoni: classe di sostanze psicoattive ad effetto simil-anfetaminico derivate dal catinone e dalla cathina, alcaloidi della Catha edulis arbusto spontaneo dell’Africa orientale e dell’Arabia meridionale e dall’efedra il cui il maggior alcaloide è l’efedrina (vedi) potente psicostimolante. Sono di estrazione vegetale (v. “khat”) o di sintesi (v. “ice”) per processazione chimica, gen. domestica, del drano, acido sturalavandini e cristalli o sali di varia natura). Il catinone più comune è il khat (vedi), sostanza dai forti poteri psicostimolanti.
cattiva: (s) espressione gergale che identifica le dosi di droga mal tagliate o che comunque danno sensazioni sgradevoli in chi la assume; sensazione tipica è quella di “sentire gli spilli” (vedi).
cavalca via: (s) soprannome attribuito ad alcuni prodotti anfetaminici assai in voga negli anni Sessanta, secondo una moda che si ripropone ancor oggi per l’ecstasy.
cavallo: (s) piccolo spacciatore di strada; spesso sinonimo di pusher.
cavallo pazzo: (s) (1998) soprannome italiano di speed-ball (vedi), miscela di eroina e cocaina gen. endovena; aumenta le capacità sensoriali.
Cbr: allucinogeno psichedelico feniletilaminico potentissimo, di derivazione anfetaminica, gen. sotto forma di compresse. È analogo di sintesi assieme al TMA, della mescalina, strutturalmente simile al DMT, DOB e DOM. Sin. di 2-CB, Nexus, Zenith, Venus, synergy, erox.
cevin: droga psicostimolante sintetica con effetti anloghi al popper (v.) ma dalla durata d’azione più elevata (15 – 20 minuti).
ceylum [cilum] o chilum o cyllum o shilom: speciale pipa, generalmente rettilinea, in terracotta, legno, metallo, ceramica, vetro o altro materiale termoresistente di piccole, medie o grandi dimensioni per fumare cannabinoidi e altre sostanze; detto anche “bongo”.
chandoo [sciandù]: Residuo dell’oppio che si raccoglie in fondo alla pipa al termine dell’assunzione per via inalatoria. Contiene un’elevata percentuale dei principi attivi (morfina in primis).
charas: nome con cui vengono indicati i derivati della cannabis in India.
chasing the dragon: (s) espressione che identifica un comune metodo di assunzione di alcune droghe come la cocaina ed il cobret (vedi); esso consiste nel mettere lo stupefacente su un foglio di alluminio, questo a sua volta posto a contatto con una piccola fiamma; mentre la sostanza sublima per effetto del calore, l’assuntore inala profondamente il fumo concentrato in sottili bave che si elevano dalla stagnola.
chat o chatt: v. “khatt”.
chetamina: v. “ketamina”.
chiacchiera: (s) espressione gergale che identifica una bugia raccontata, in modo manipolatorio ed opportunistico, per arrivare ad un fine, modalità relazionale tipica dei soggetti tossicodipendenti.
chiacchiere: (s) rara espressione gergale usata come sin. di “canne”. “Facciamoci due chiacchiere” ovvero “fumiamo uno spinello”.
chicca: (s) espressione gergale che identifica le pastiglie da discoteca contenenti droghe sintetiche, ed assumibili gen. per via sublinguale (ecstasy, trip, acidi). Sin. di “cala”, “pasta”, “pasticca”.
chicchino: (s) espressione gergale regionale che identifica il tossicodipendente.
China White: (s) espressione gergale che identifica il trimetilfentanil, un derivato del fentanil (vedi) settemila volte più potente della morfina e spesso indicato, soprattutto in California, come “eroina sintetica” (vedi).
chinino: sostanza estratta dalla corteccia della pianta di china, con importanti funzioni farmacologiche ed utilizzata come sostanza da taglio per alcune droghe (v. taglio).
chiusa: (s) (1994) espressione gergale che identifica i festini o droga-party a base di alcol e droghe, generalmente leggere, che si svolgono in un appartamento o in un locale adattato, ma di proporzioni più piccole che un rave ed in forma, gen., privata.
cicci: (s) sin. di Carabinieri. Analogo di “madama” per la polizia. Il termini “sbirri”, invece, più usato come sinonimo di poliziotti, può essere utilizzato per indicare tutte le Forze dell’Ordine.
cilindretti: (s) (1998) espressione gergale che identifica alcune pastiglie di ecstasy aventi tale forma.
cilum: v. ceylum.
cinese rosso: (s) nome di strada che individua nel gergo l’eroina brown sugar cinese.
cioccolato/a: (s) espressione gergale che identifica un particolare tipo di cannabinoide, dalla colorazione marroncina; gen usato come sin. di “fumo” (vedi).
citrato: v. “acido citrico”.
citrico (acido citrico): v. “acido citrico”.
ciucca: (s) espressione gergale che identifica l’ubriacatura; sin. di “sbronza”, “storta”, “piega”.
cloridrata / cloridrato: forma chimica sotto cui possono presentarsi la cocaina e l’eroina; è riferito gen. alla cocaina cloridrata, detta anche free-base o base libera, per distinguerla dal crack (ulteriore trasformazione per alcalinizzazione). Il trattamento consiste nella trasformazione dello stupefacente in forma “base” che ne permette l’utilizzazione per via inalatoria o iniettiva. Si prepara attraverso un procedimento di riscaldando dello stupefacente con soda ed acqua, per la cocaina e di acetificazione per l’eroina.
club drug [clab drag]: espressione, non comunissima, con cui vengono nominate le sostanze anfetaminiche ed anfetaminosimili nonché allucinogeni e solventi con effetto analogo.
cobret o kobret: (1998) prodotto di scarto dell’eroina in preparazione inalabile dopo essere stata scaldata generalmente su carta di stagnola con la tecnica del “chasing the dragon” (vedi). Si ottiene saltando la fase di acetificazione che trasforma l’eroina base in eroina cloridrato (iniettabile). Assunto per inalazione è una delle droghe più deleterie per l’organismo, particolarmente per gli effetti sul Sistema Nervoso Centrale.
coca 1: pianta da cui si estrae la cocaina (vedi).
coca 2: (s) espressione gergale che identifica la cocaina (vedi).
cocaina: principio attivo della pianta di coca ad azione stimolante eccitante. È contenuto nelle foglie della pianta (Erythroxylon coca) la cui raccolta avviene tre volte in un anno (marzo, fine giugno e fine ottobre) e viene estratta come pasta di coca o cocaina base per andare incontro ad un procedimento in cui, riscaldando lo stupefacente con soda ed acqua, si libera la cocaina della base (a base libera, free-base o cloridrato); questa forma, sniffabile o iniettabile, è la più comune. Il prodotto ricavato, privo di impurità, appare sotto forma di microcristalli che vengono inalati o fumati mischiati al tabacco in pipe o sigarette. Un ulteriore derivato della coca è il crack: si prepara attraverso un procedimento di alcalinizzazione della cocaina cloridrato rispetto alla quale è assai più potente e nociva per l’organismo. Nell’ardere producono un caratteristico sfrigolio da cui deriva, peraltro, il nome di crack. L’elevatissimo potenziale di induzione alla dipendenza deriva dalla moltiplicazione degli effetti stupefacenti e stimolanti della cocaina che, non più “appesantita” dalla base cloridrato, agisce direttamente sulle terminazioni del Sistema Nervoso Centrale. Circola sul mercato principalmente sotto forma di cloridrato e si presenta come una polvere bianca, cristallina, quasi impalpabile, di sapore amaro, solubile ai grassi e in alcol, poco in acqua fredda.
coccio: particolare tipo di pipa (ceylum) di terra cotta per fumare sostanze, generalmente cannabinoidi.
codeina: sostanza oppiacea impiegata, unitamente alla diidrocodeina e all’idrocodone, nella preparazione della brown (vedi), una molecola ad azione oppiomimetica di derivazione sintetica..
codipendenza: insieme di comportamenti tipici, caratteristici di partner e/o familiari di soggetti affetti da dipendenze, da altri disturbi compulsivi o di personalità, che si estrinsecano attraverso tematiche prevalenti centrate sul controllo del familiare, sulla sua dipendenza, sull’appoggio alla negazione, su plurimi tentativi di limitare o annullare l’uso senza far ricorso all’aiuto esterno, sulla difficoltà a riconoscere e rinforzare aspetti positivi della terapia. Si parla pertanto di soggetto codipendente; classicamente se ne ipotizzano tre tipi: centrata sul soggetto, sulla famiglia e sulla relazione.
cohoba: vedi DMT.
coke [couc]: (s) termine anglosassone utilizzato per identificare la cocaina.
colla: collanti e prodotti chimici adesivi liberamente in commercio (ad esempio per le concerie del pellame) a base di toluene, classificabili fra le droghe inalanti (vedi). L’inalazione dei vapori prodotti dai collanti determina nell’assuntore un breve effetto stimolante o euforizzante. Sono considerate le droghe dei paesi poveri, spesso utilizzate dai bambini per strada, in paesi come il Nepal, il Brasile, i Paesi dell’Est.
collasso / collassare: nel campo delle tossicodipendenze ci si riferisce alla situazione acuta di overdose (vedi) o di forte malessere psicofisico in seguito all’assunzione di droghe con conseguente perdita di coscienza. Il rischio di morte o di problemi permanenti a livello del Sistema Nervoso Centrale è molto elevato. La ripresa di coscienza è spontanea al termine dell’effetto acuto della sostanza utilizzata quando non interviene un evento fatale, oppure indotta dall’intervento d’emergenza di chi assiste la persona (Narcan ® in caso di overdose da eroina, massaggio cardiaco, respirazione assistita, ecc.). Il “risveglio” lascia generalmente un forte senso di intorpidimento dovuto tanto al collasso quanto all’effetto dello stupefacente ancora in circolo. Il naloxone (Narcan ®), farmaco salvavita fondamentale in caso di overdose da eroina e/o oppiacei, provoca un risveglio quasi spontaneo ma, spiazzando l’eroina dai recettori nervosi, provoca nell’assuntore una sensazione di astinenza -in realtà solo temporanea e limitata al tempo di azione del farmaco, da qualche minuto a un’ora- che si traduce in un probabile nuovo collasso da parte del consumatore che, nuovamente in crisi d’astinenza, ricorre ad una ulteriore autosomministrazione di oppiacei a breve distanza dall’intervento.
colombelle: (s) (1998) nome usato per alcune pastiglie di ecstasy.
colpire: (s) verbo usato per indicare l’atto del bucarsi; pertanto generalmente indica l’uso di eroina, ma a volte anche di altre sostanze. Viene anche utilizzato per intendere la ricerca della sostanza. “oggi ho colpito bene”, ovvero: “oggi mi son fatto abbondantemente” oppure: “oggi ho trovato della buona sostanza”
colpo di calore: ipertermia: fenomeno corporeo che si manifesta in seguito all’assunzione di droghe, generalmente ecstasy e simili, per il quale si ha ipertermia, sudorazione e facilità al collasso cardiocircolatorio; è la maggiore causa di morte e danni cerebrali in seguito all’uso di droghe sintetiche.
colpo in canna: (s) espressione utilizzata dai tossicodipendenti per indicare la siringa piena, già pronta per l’uso. Cfr. con “caricare 2”
comorbidità: co-presenza di due o più patologie e/o disturbi nella stessa persona; v. “doppia diagnosi”.
conocybe: fungo dell’America centro-meridionale con forti proprietà psichedeliche – allucinatorie. V. psilocina.
consumatore: è l’individuo che usa la droga, qualunque essa sia, saltuariamente o in situazioni di eccezione oppure in modo ripetuto; il consumatore non è sempre tossicodipendente.
cooker [cucher]: (s) il termine anglosassone rappresenta il recipiente nel quale viene sciolta e riscaldata la polvere di eroina prima di essere iniettata; in Italia è rappresentato maggiormente da fiale e cucchiaini.
coperto: (s) si dice di persona che, facendo uso di sostanze psicotrope, non è in astinenza per la presenza di queste ancora in circolo. Opposto di scoperto.
corrieri: membri delle organizzazioni criminali incaricati di effettuare via mare, via terra o per via aerea, il trasporto della droga dai luoghi di origine o di smistamento fin all’interno degli Stati di destinazione.
crack [crac]: o rock (termine più raro in Italia): è un tipo di cocaina “a base libera” (v. free-base), resa fumabile e con effetto molto più rapido e potente della cocaina; apparsa per la prima volta in California nel 1981 e di là diffusasi ovunque con il nome di strada di “super white” o “super cloud”. Si prepara attraverso un procedimento di alcalinizzazione (con sodio bicarbonato) della cocaina cloridrato rispetto alla quale è assai più potente e nociva per l’organismo. Gen. usata negli USA.
crank: anfetaminosimile analogo al crystal e allo shaboo (vedi) che si assume generalmente fumandolo in particolari pipe simili a quelle utilizzate per il consumo della cocaina “free-base”.
crash [crasc]: fase di depressione dopo sospensione prolungata dell’uso di sostanza.
craving [creiving]: ricerca spasmodica della sostanza; “l’irresistibile voglia di droga”. Tipico è quello dei soggetti tossicodipendenti nei confronti delle droghe e può essere determinato da fattori psichici e/o neurobiologici e/o chimici (piccole dosi di sostanza) evocativi la memoria ma può manifestarsi anche in soggetto non più tollerante in condizione drug free con pregresso uso. Il soggetto percepisce un forte desiderio/necessità/bisogno di assunzione seguito da attività di ricerca compulsiva di una sostanza al fine di procurarsi ulteriore piacere (craving positivo) e/o rispondere ad uno stato astinenziale interrompendo il malessere (craving negativo).
cremare:(s) scaldare la sostanza, gen erba; a volte semplicemente sin. di “fumare”.
cremo: (s) v. gremo.
crisi d’astinenza: vedi astinenza.
cristalli: struttura fisico-chimica con cui si possono presentare molte droghe (cocaina e crack, anfetamine, LSD e acidi).
cristalli (2): particolare preparazione degli acidi da discoteca (LSD). I nomi più comuni attribuiti a questa preparazione sono: micropunte, punte e pietruzze.
cristallo: (s) nome in gergo attribuito ai prodotti anfetaminici che si presentano sotto forma di piccoli cristalli.
crystal (1): anfetaminosimile analogo al crank e allo shaboo (vedi) che si assume generalmente fumandolo in particolari pipe simili a quelle utilizzate per il consumo della cocaina “free-base”.
crystal (2): uno dei nomi con cui viene indicata la sostanza allucinogena di provenienza chimica detta fenciclidina, meglio conosciuta come PCP.
cucchiaino /cucchiaio: cucchiaio o cucchiaino da caffè usato per sciogliere la sostanza (gen. eroina) prima di iniettarla. Sin. di padella e dell’espressione anglosassone, poco usata in Italia, cooker.
culo: (s) sin. di “pacco” o “bidone”, ovvero droga di scarso o nullo valore acquistata per “buona”.
cuocere: (s) sin. più raro di scaldare.
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D
dagga: particolare varietà di marijuana di origine Sud africana.
Darkene ®: psicofarmaco frequentemente usato dai tossicodipendenti, anche per via endovenosa, in associazione con le droghe per modularne gli effetti.
Daspo: provvedimento legale che prevede da parte delle Autorità Giudiziaria la diffida di un tifoso dal frequentare, per un periodo di tempo indicato, gli stadi durante le manifestazioni sportive; è frequentemente accompagnato dall’obbligo di presentarsi presso gli Organi di Polizia durante gli orari degli eventi sportivi (c.d. “obbligo di firma”).
datura: pianta allucinogena di origine centro e sudamericana. Ne esistono varie qualità, di cui la più comune, la datura stramonium, detta erba delle streghe o del diavolo, cresce anche alle nostre latitudini. Gli alcaloidi (daturina e atropina) contenuti nelle foglie e nei semi inducono una forma di estasi psichica, amnesia ed allucinazioni. Gli intossicati sono colti da deliri di tipo schizofrenico; la loro capacità recettiva è paralizzata nonostante l’apparente lucidità. Terminata la fase estatica, resta lo stato confusionale e un vuoto riempito da confabulazioni.
designer drugs [desainer drags]: letteralmente: droghe “progettate”, droghe “d’autore”; si tratta di droghe sintetiche da discoteca (ecstasy, trip, acidi), gen. in pillole per via sublinguale, progettate e sintetizzate in laboratorio. Con questo nome si classificano tutti i derivati, gli omologhi e gli analoghi inclusi nella categoria degli entactogeni sintetizzati modificando la struttura della molecola dell’anfetamina.
DET: allucinogeno sintetico analogo per quanto riguarda gli effetti al DMT.
detossificazione o disintossicazione: Processo che permette al corpo di liberarsi da droga e che contemporaneamente controlla i sintomi dell’astinenza; spesso rappresenta il primo passo in un programma di trattamento.
dexies [dexis]: (s) nome che individua un prodotto anfetaminico.
diagnosi multipla: v. doppia diagnosi.
diamantini: anfetaminosimili a lenta cessione che vengono gen. usati in discoteca e nei raves inserendoli nei piercing.
diidrocodeina: sostanza oppiacea impiegata, unitamente alla codeina e all’idrocodone, nella preparazione della brown, una molecola ad azione oppiomimetica di derivazione sintetica.
dipendenza (da sostanze): Condizione secondaria all’uso cronico di una sostanza psicoattiva che si manifesta con un bisogno fisico e psichico di assumere una determinata sostanza, accompagnato spesso da sindrome di astinenza successiva alla sospensione dell’uso, craving di vario tipo ed intensità in base alle sostanze d’abuso, al periodo, alla modalità d’assunzione ed alle caratteristiche neuropsichiche dell’individuo.
DMA: sostanza con potenziale psichedelico otto volte superiore a quello della mescalina (cactus peyote) anche se all’aumentare del dosaggio, come sovente accade, gli effetti virano verso un’azione propriamente anfetaminica.
DMT: dimetiltriptamina o droga dei businessman: droga psichedelica molto potente, simile all’LSD, sintetica o semisintetica estratta a partire dai semi della pianta dell’Anadenanthera Peregrina delle Antille e del Sud America contenenti triptamina e assimilabile alle sostanze stupefacenti allucinogene naturali. Si presenta come polvere inalabile per sniffo, cristallina, incolore; forma inalabile della 2CB o nexus (in compresse); ad Haiti è nota col nome di cohoba, in Italia come goa. Frequentemente assunta assieme allo yage (vedi), tipica bevanda psichedelica derivata da piante amazzoniche e caraibiche, perché proteggerebbe il DMT dalla disattivazione operata dagli enzimi gastrici. Cfr. con ayahwaska.
DOB: sostanza riconducibile per alcuni aspetti alla categoria delle anfetamine psicoattive che si caratterizza per un effetto ampiamente allucinogeno e di imprevedibile durata. In alcune formulazioni il suo potenziale psichedelico supera di ben duecento volte quello della mescalina. Si trova sotto forma di compresse e in polvere ma è sovente rinvenuta impregnata su carta e piccoli francobolli.
DOET: sostanza allucinogena e stimolante lanciata sul mercato clandestino nel 1970 contemporaneamente al DOM. Il suo potenziale psichedelico supera di ben cento volte quello della mescalina.
DOM: o STP, anfetamina allucinogena potentissima così chiamata per compressione del suo nome chimico completo: dimetossi-4-metilanfetamina; in gergo è detta anche STP, acronimo di: serenità, tranquillità e pace. Storicamente il più importante tra gli allucinogeni di laboratorio lanciata sul mercato clandestino nel 1970. Si tratta di una molecola di sintesi derivante da elaborazioni sulla struttura di base della mescalina (cactus peyote) e dell’anfetamina.
dopaminergico: in farmacologia identifica ciò che appartiene o che agisce sul sistema della dopamina, neurotrasmettitore coinvolto nel controllo del tono dell’umore.
doper: termine di derivazione anglosassone coniato sul verbo “to dope”, “drogare” (da cui doping), che individua il tossicodipendente.
doping: pratica dell’utilizzo di sostanze proibite, generalmente al fine di aumentare le prestazioni sportive (dall’inglese “to dope”, “drogare”).
doppia diagnosi: (dall’ingl: “dual diagnosis”) situazione di comorbidità psichiatrica nelle tossicodipendenze; persona tossicodipendente con patologia psichiatrica associata.
dose: quantità di sostanza utilizzabile per una somministrazione (generalmente iniettabile: eroina, cocaina).
dose media giornaliera: concetto giuridico inserito dalla legge n. 162 del 1990 (T.U. 309/90) in sostituzione di quello della “modica quantità” previsto dall’art. 80 della legge n. 685 del 1975 che, in fase di applicazione, aveva portato ad oscillanti interpretazioni giurisprudenziali ed a rilevanti eccessi di discrezionalità da parte dei giudici. La dose media giornaliera, unitamente alla finalità dell’uso personale, ha caratterizzato, fino all’abrogazione referendaria dell’aprile 93, la risposta sanzionatoria dell’Ordinamento ancorandola a due profili: la finalità e il quantitativo di sostanze stupefacenti. Il possesso di sostanze stupefacenti in quantità superiore al limite quantitativo massimo giornaliero di principio attivo, determinato da un apposito D.M dell’Autorità amministrativa, l’uso (comunque illecito) di droga da violazione di carattere amministrativo diventava un fatto di rilevanza penale. La citata, parziale abrogazione referendaria degli artt. 72 e 75, intervenuta nel 1993, ha eliminato il principale parametro di riferimento per distinguere l’illecito penale da quello amministrativo depenalizzando, di fatto, l’uso personale non terapeutico di sostanze stupefacenti e psicotrope.
down [daun]: sensazione di malessere che subentra nel consumatore di droga a conclusione della fase più propriamente caratterizzata dagli effetti psicoattivi indotti dalla sostanza stupefacente; fase acuta caratterizzata dal crollo psicofisico in seguito all’uso di sostanza.
droga: Dal punto di vista farmacologico droga si riferisce a qualsiasi sostanza, sintetica, semisintetica o naturale, chimicamente pura o meno, la cui assunzione provoca una modificazione dell’umore, della coscienza e della percezione. Secondo L’Organizzazione Mondiale dlla Sanità, si definisce “droga” ogni sostanza, chimica, naturale o artificiale, che modifica la psicologia o l’attività mentale degli esseri umani.
droga parties: feste o riunioni in cui vengono introdotte sostanze stupefacenti destinate ad essere consumate dagli invitati e dai partecipanti; sin. e forma “raffinata” di rave.
droghe leggere: termine che indica quelle sostanze stupefacenti (cannabis e suoi derivati) che pur presentando una pericolosità inferiore a quella di altre droghe sono comunque classificate tra le sostanze psicodislettiche, cioè in grado di provocare deviazione dell’attività mentale e distorsione del sensorio e del giudizio.
droghe pesanti: termine che indica sostanze stupefacenti (eroina, cocaina, droghe chimiche) che producono effetti devastznti sul Sistema Nervoso Centrale e che hanno capacità di determinare dipendenza fisica e psichica nell’assuntore.
due CB: 2-CB o nexus: v. Cbr
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E
ecodroghe: droghe simil-ecstasy, di origine vegetale (es: herbal ecstasy).
ecstasy o extasy: chiamata con una infinità di nomi (Adam, … ) l’MDMA (metildiossimetanfetamina) è la metanfetamina da discoteca più conosciuta e precursore di tutti i suoi simili (ecstasy-like o simil-ecstasy) con effetto anche allucinogeno sotto forma di pasticche assumibili per via sublinguale e con struttura chimica simile alla mescalina (vedi). Tutti suoi derivati caratterizzano per le variabili proprietà empatogene ed entactogene. Viene classificata nel gruppo delle sostanze entactogene ma che da esse si differenzia per la peculiare capacità di indurre “empatia”. Storicamente si ritiene che tale molecola venisse già usata dai soldati della prima guerra mondiale per combattere la fame ed il sonno. Non contiene anfetamina ma deriva, invece, dal safrolo (v.), presente in natura in vegetali come la noce moscata e il sassofrasso una pianta della stessa specie dell’alloro. Il rischio di neurotossicità è molto elevato e determina danni cerebrali irreversibili dovuti alla progressiva degenerazione dei circuiti neuronali, in particolare quelli serotoninergici. Il paese in cui ha maggiore produzione è l’Olanda e dal 1988 è inserita nelle tabelle delle sostanze illegali.
ecstasy like: definizione per indicare genericamente gli omologhi ed analoghi di sintesi della MDMA, assai diversi per attività e specialità farmacologica ma, in qualche caso, con effetti sostanzialmente simili alla più conosciuta “ecstasy”.
efedrina: alcaloide estratto dalla pianta di Ephedra (Europa, Africa, Asia, zone arde del Nord America); In farmacologia viene utilizzato in alcune malattie cardiovascolari, delle vie respiratorie e nell’ipotensione. Come sostanza stupefacente è usato nella preparazione del Khatt e dei catinoni e di molte droghe anfetaminosimili (v. ice) la cui produzione è generalmente sintetica. Paesi produttori sono la Repubblica Ceca, l’Estonia, la Lettonia e la Lituania. Produce effetti di superpotenza ed eccitazione simili all’adrenalina, alle anfetamine e alla cocaina, così pure porta a perdita di peso; per tale ragione è frequentemente usato come dopante tra alcuni sportivi. I suoi effetti negativi sono notevoli: essi vanno dall’innapetenza alla paranoia ed ha inoltre una forte neurotossicità.
e-line ecstasy: (s) è il nome di un particolare tipo di herbal ecstasy liberamente commercializzata nelle erboristerie ed in alcuni “club” esclusivi di diversi Paesi europei, il cui logo raffigura una caratteristica farfalla dalle sembianze umane.
embalming fluid: (s) trad. di “fluido imbalsameante”; sin. di PCP.
empatogene: che fa riferimento alle sostanze in grado di creare empatia, feeling ed apertura verso gli altri.
entactogene: che fa riferimento alle sostanze in grado di permettere una maggiore introspezione personale nonché empatia.
endorfine: mediatori neurochimici del dolore, implicati nella risposta all’assunzione di molte droghe e di tutti gli oppiacei.
Eptadone ®: nome commerciale del metadone.
erba: (s) sinonimo di marijuana; spesso usata anche per indicare l’hashish.
ero: (s) sinonimo di eroina.
eroina: sostanza stupefacente semisintetica ottenuta dagli alcaloidi naturali dell’oppio (la morfina è la più rappresentata); ne esistono tre qualità principali: la brown (la più frequente “da strada”), la bianca (Thailandia), la rosa (Birmania). V. anche brown o brown sugar. Si ricava dall’oppio grezzo, il succo lattiginoso estratto dalle capsule ancora verdi del “Papaver somniferum”. Si presenta come una polvere finissima o granulare di colore bianco, bruno (la più comune in Italia) o rossastro a seconda della purezza. Ha l’odore tipicamente pungente dell’acido acetico (per via del processo di acetificazione a partire dall’eroina-base per ottenere la forma a base libera, iniettabile e inalabile).
eroina da strada (1): si riferisce gen. all’eroina della qualità brown sugar, la più comune.
eroina da strada (2): uno dei nomi attribuiti al “popper” (v.).
eroina sintetica: nome di strada della petidina (v. fentanil) e della meperidina (l’MPPP) o della piperidina (l’MTPT). Attualmente viene smerciata in forme, sembianze e denominazioni diverse, soprattutto negli USA dove con l’espressione gergale di “China white” si identifica il trimetilfentanil, un derivato del fentanil (vedi) settemila volte più potente della morfina.
erox: uno dei nomi con cui viene chiamato il Cbr (vedi), allucinogeno psichedelico feniletilaminico potentissimo, di derivazione anfetaminica, gen. sotto forma di compresse. Sin. di 2-CB, Nexus, Zenith, Venus, synergy.
Eve [iv]: (s) MDEA, anfetamina da discoteca simil-ecstasy.
euforia: o U4 [iufor] o Euh, droga sintetica eccitante.
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F
fantasia: sin di GHB (vedi)
fare / farsi: (s) drogarsi: gen. in vena, rar. per altre vie(sniffo, fumo ecc.); Usato gen. in modo riflessivo (“mi facevo”), più rar. in forma intransitiva attiva specie se seguito dal tipo di sostanza (“facevo di roba”).
feeling [filing]: fase di illusorio e transitorio benessere derivante dall’uso gen. di cannabinolo e sost. allucinogene. Cfr. con flash e hight, termini che descrivono le fasi analoghe per altre sostanze psicotrope.
fenciclidina: v. PCP
fendimetrazina: anfetaminico, principio base delle Pleigine (vedi).
fentanil: oppiaceo di sintesi analogo della petidina largamente diffuso negli Stati Uniti, insieme ai suoi numerosi derivati (in Italia, il suo analogo è il Fentalim ®). Può essere considerato una sostanza di base per la sintesi di altre sostanze stupefacenti come avviene per le cosiddette “designer drugs“. Di esso, infatti, esistono oltre 2.000 analoghi. Nel 1983 è apparso in California il trimetilfentanil (in gergo “China White”), un derivato del fentanil settemila volte più potente della morfina.
ferirsi: sin. poco comune di bucarsi, pungersi, farsi; fare uso di una sostanza per via endovenosa.
ferro: (s) arma, generalmente pistola.
festino: (s) raduno di persone durante il quale si fa uso di droghe.
fiala: fiala di acqua distillata per diluire e sciogliere la sostanza.
fiamma: (s) “Avere dietro una fiamma”; “Passami la fiamma”: espressione usata per intendere l’accendino, una candela o una fiamma, per l’appunto, con cui scaldare le sostanze al fine di scioglierle.
filtro / filtrino (1): filtro usato per aspirare fumo dei cannabinoidi usati nella preparazione degli spinelli. Gen. viene utilizzata della carta spessa (tipo biglietto da autobus) arrotolata prima ad esse e poi su se stessa.
filtro / filtrino (2): filtro da sigaretta (di teflon) usato per aspirare la sostanza da iniettarsi con la siringa da insulina al fine di togliere residui solidi o densi; farsi un f: (s) iniettarsi la sostanza residua presente in un filtro precedentemente usato (v. filtro 2).
fish: (s) (1998) nome usato per alcune pastiglie di ecstasy.
flash (1) [flesc]: (s) sensazione di intenso ed immediato benessere dopo assunzione di eroina e droghe in genere. A seconda del tipo di droga assunto, della presentazione della sostanza e della modalità di somministrazione è diversamente qualificabile per effetti e durata. Cfr. con hight e feeling, termini che descrivono le fasi analoghe per altre sostanze psicotrope.
flash (2) [flesc]: (s) sin. di flash-back: fenomeno connesso all’uso di sostanze psichedeliche e psicostimolanti: consiste nel rivivere, a distanza di tempo dalla somministrazione, la stessa esperienza psicoattiva provata al momento dell’assunzione dell’allucinogeno. Il ricordo insorge all’improvviso, ed è frequentemente accompagnato da agitazione ed ansia.
flash (3) [flesc]: (s) usato rar. per indicare pastiglia da discoteca (gen. un acido).
flash (4) [flesc]: (s) simbolo raffigurante un cristallo di ghiaccio a otto raggi simmetrici a misura variabile alternata con un punto centrale; rappresentazione grafica del flash 1; spesso rappresentato da tatuaggi, più frequentemente sui polsi, braccia o mani di chi si è voluto distinguere per l’uso di sostanze.
flatliner: v. 4-MTA.
flippare / essere flippati: (s) uscire di testa, tanto in senso acuto che cronico, generalmente dopo assunzione di sostanze.
flushing: (s) termine anglosassone con cui si rappresenta l’atto di spirare il sangue nella siringa per verificare che l’ago sia penetrato correttamente nella vena. In Italia è traducibile con “in vena”, talvolta con “risucchio”.
flyer: (s)espressione anglosassone che indica il volantino pubblicitario di invito ad un rave.
foot-balls: (s)si tratta di una particolare presentazione dell’anfetamina, confezionata in caratteristiche compresse di forma ovale.
francobollo: quadratino di carta contenente LSD o acidi simili, da discoteca, assumibili per via sublinguale. Cfr. con “cartone”.
free-base [fri beis]: cocaina base o base libera: particolare preparazione della cocaina che
la rende fumabile.
fumo: (s) cannabinoidi: hashish o marijuana; spesso sin. di “erba”.
funghetti o funghi: funghi psichedelici, conosciuti anche come “funghi sacri” di provenienza dell’America centro-meridionale (Psilocybe, Conocybe, Teonanacatl) o della Siberia (Amanita Muscaria, dal caratteristico cappello color rosso vivo costellato di verruche bianche, non molto velenoso, è nota anche in Europa con il nome di “ovolaccio” o “ovulo malefico”. Ingeriti hanno forti proprietà psichedeliche-allucinatorie e provocano allucinazioni simil-LSD. I loro alcaloidi (psilocibina, psilocina, muscarina) hanno effetti euforizzanti ed allucinogeni molto simili a quelli prodotti della mescalina ma assai più potenti.
fuori vena: (s) iniezione di sostanza al di fuori di un vaso (vena); il danno derivato da questo (infezione, ascessi…).
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G
gelatine: (s) piccoli quadratini di gelatina utilizzati per ingerire LSD; sin. di “piramide”, “vetri di finestra”, e “windows pains”.
GHB: Acronimo del gammaidrossibutirrolattone, sostanza di sintesi impiegata in alcuni farmaci per l’alcolismo (v. Alcover) e come narcotico e pre-anestetico in chirurgia. Il suo primo utilizzo voluttuario lo si ebbe tra i body-builder al fine anoressizzante. Oggigiorno è usata come sostanza stupefacente ad effetto prevalentemente sedativo tanto dai consumatori diretti ad uso ricreazionale, quanto da persone che intendono drogarne altre: è infatti anche detta “droga dello stupro” per le condizioni di completa incapacità a reagire di chi la assume specialmente se associata all’alcol che ne potenzia gli effetti consentendone un miglior assorbimento nei tessuti e per via della sua capacità di cancellare il ricordo delle azioni svolte sotto l’effetto. Si presenta sotto forma di polvere o liquida e pertanto facilmente diluibile in bevande e drinks (tipo discoteca). È anche detta fantasia.
Goa: (s) espressione italiana della DMT (vedi).
gold fish: (s) nome di strada di una metanfetamina in soluzione acquosa che circola sui mercati illeciti di alcuni Paesi dell’Europa del Nord.
good trip: (s) v. trip.
gowster: (s) termine anglosassone che identifica il fumatore di marijuana.
grass: (s) nome con cui si individua la marijuana.
gremo o cremo: (s) espressione lombarda per intendere l’hashish.
guaja: particolare bevanda usata in Sudamerica composta da una soluzione di vino e di canapa indiana.
gum [gam]: (s) nome che nel gergo anglosassone identifica l’oppio.
{mospagebreak title=H}
H
hashish: cannabinoide derivante dalla pianta di canapa indiana; in lingua araba significa “assassino”. Consiste nella secrezione resinosa pura estratta delle sommità fiorite della pianta femminile della “Cannabis sativa L., varietà indica”, essiccata e compressa in blocchi, pani e tavolette o ridotta in forma di bastoncini rigidi di colore variabile dal verde scuro al grigio-marrone. V. cannabis.
Harry [herri]: (s) termine gergale di origine anglosassone con cui si individua l’eroina.
hawk [ouk]: termine gergale di origine anglosassone (trad. di falco) con cui si individua l’LSD.
herbal ecstasy: ecstasy vegetale, anfetamina ecologica o ecodroga, nata in California nel 1994 prodotta dal mix di caffeina con sostanze di sintesi – acido benzoico – o con efedrina (v. efedrina).
hight [ahi]: o up: fase di elevata sensazione di benessere derivante dall’uso di sostanze eccitanti, gen. cocaina. Cfr.con flash e feeling, termini che descrivono le fasi analoghe per altre sostanze psicotrope.
hop head [hop hed]: vengono così chiamati, con termine anglosassone, i consumatori di oppio.
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I
ice [ais]: droga sintetica anfetaminica da discoteca. La molecola amfetamino-simile è così chiamata (ice = “ghiaccio”) per la sua particolare presentazione. È reperibile sul mercato illecito in forma di caratteristici cristalli molto simili a quelli prodotti dal ghiaccio. Il principale ingrediente che entra nella sintesi è il precursore efedrina. Il suo effetto sull’organismo dura anche 24 ore.
idrocodone: sostanza oppiacea impiegata, unitamente alla codeina e alla diidrocodeina nella preparazione della brown, una molecola ad azione oppiomimetica di derivazione sintetica.
imbarcare: (s) raggirare una persona raccontando una bugia o comunque comportandosi in modo manipolatorio.
imbosco: (s) luogo sicuro dove nascondere la droga in attesa di spacciarla o di utilizzarla; gen. vengono adottati nelle zone a più elevato degrado i buchi nei muri vecchi, nella pavimentazione o insenature di vari manufatti; nei mezzi di trasporto nicchie vuote del cruscotto, dei sedili, gli spazi delle luci di posizione e dei fanali. Si intendono per imboschi anche i sistemi per occultare addosso alle persone quantità di sostanze che non vengano rilevate dai cani antidroga o in caso di perquisizioni personali. In tal caso si usa il sistema dell'”ingoio”, oppure nascondendo le sostanze accolte in buste in bocca, tra i genitali o nell’ano.
impasticcato: (s) è così definito colui che assume pasticche di ecstasy.
inalanti: classe di sostanze (colle, solventi, smacchiatori, benzine e derivati del petrolio) in grado, se respirati profondamente (v. sniffare), di dare stati confusionali ed allucinogeni; sono considerate le droghe dei paesi più poveri. Si tratta per lo più di sostanze liquide, estremamente volatili a contatto con l’aria. Non sono vere e proprie sostanze stupefacenti ma prodotti industriali liberamente in commercio per gli usi più diversi (toluene) nonché sostanze normalmente usate in veterinaria (nitriti alchilici, v. popper), adoperati in modo da trarne effetti psicotropi.
ingoiare 1: (s) sin. di calare.
ingoiare 2 / ingoio: (s) sistema per occultare addosso alle persone quantità di sostanze che non vengano rilevate dai cani antidroga o in caso di perquisizioni personali, generalmente nel traffico internazionale di stupefacenti (aeroporti, confini di stato). Consiste nell’ingerire la droga opportunamente avvolta in buste di cellofan, di stagnola e cellofan o di cellofan e cera d’api. Il rischio di rottura all’interno dello stomaco o dell’intestino è elevato e, a seconda della sostanza e della quantità presente, può portare alla morte. Il recupero delle buste avviene per espulsione con le feci.
ingoiatore: (s) corriere della droga, più spesso eroina o cocaina, che occulta la sostanza stupefacente confezionata in piccoli ovuli ermetici nelle proprie cavità addominali ed intestinali. La minor probabilità di essere intercettati al momento di varcare la frontiera è compensata dall’elevato rischio di overdose (e quindi di morte) connesso alla possibilità che i gli involucri ingeriti si rompano attaccati dagli acidi gastrici.
insulina: (s) siringa da insulina (ad ago corto e basso contenuto 25 ml, 40 U), utilizzata dai TD per farsi gen. di eroina; sin. di “spada”. Vari i punti di iniezione: gen. avanbracci, pieghe del gomito, dorso delle mani, inguine, collo, dita dei piedi.
INT: (s) nome di strada dell’MBDB, una “ecstasy like appartenente alla classe degli entactogeni, dalla potente azione stimolante e psichedelica sul Sistema Nervoso Centrale.
intossicazione: in riferimento all’uso di sostanze stupefacenti si intende il loro effetto negativo sull’organismo. Se ne distinguono una acuta ed una cronica. Quella acuta si realizza quando il livello di principio attivo di una data sostanza stupefacente nell’organismo è tale da indurre un violento e pronunciato stato psicotropo. Nella maggior parte dei casi, i sintomi connessi a questo tipo di intossicazione, che può anche avere esito letale (overdose), regrediscono completamente e l’individuo, metabolizzata completamente la sostanza, ritorna allo stato iniziale; le conseguenze tossiche dell’intossicazione acuta scompaiono cioè negli intervalli di astinenza. L’intossicazione cronica, invece, si realizza quando, ripetendosi per un certo tempo (la cui durata è influenzata dal tipo di droga assunta) singole somministrazioni, si determinano lesioni organiche che si traducono in alterazioni fisiche e psichiche. Tali alterazioni si mantengono inalterate anche se il tossicomane per un dato periodo sospende le assunzioni di stupefacente e sono spesso irreversibili per via del danno biologico (gen. neuronale) subito. Nell’individuo cronicamente intossicato si realizza perciò una duplice sintomatologia: l’una dovuta al frequente succedersi di stati di intossicazione acuta e l’altra, costante, conseguente alle alterazioni permanenti cagionate dal protratto uso di sostanze.
iperdosaggio: in riferimento all’uso di sostanze stupefacenti, si intende la presenza nell’organismo di una dose eccessiva di droga dovuta a somministrazione di notevoli quantità ovvero a difetto di eliminazione. La dose può anche essere normale ma eccessiva in rapporto ad una sensibilità individuale anomala dell’organismo; è il caso specifico delle frequenti overdosi di soggetti tossicomani da tempo astinenti e quindi non più tolleranti alle dosi precedenti la disintossicazione.
iperico: estratto dall’hypericum perforatum, pianta guttifera dalle sommità fiorite di colore giallo, che fornisce materia prima per la preparazione di decotti ed infusi euforizzanti e blandamente allucinogeni.
ipertermia: v. colpo di calore.
ipnotici: composti chimici ad azione sedativa a base di acido barbiturico o di altre molecole (metaqualone, glutemide, talidomide). Queste sostanze hanno la capacità di causare un certo grado di sonnolenza, sedazione e tranquillizzazione nonché, come conseguenza dei loro effetti deprimenti sui centri nervosi inibitori, una disinibizione e una perdita del controllo di comportamenti acquisiti.
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J
jamaicana: o jamaican gage: nome con cui si individua una particolare varietà di cannabis di provenienza giamaicana, molto ricca di THC.
joint [gioint]:(s) sinonimo inglese di spinello.
jolly beans [giolli bins]: (s) si tratta di una particolare presentazione dell’anfetamina, confezionata in piccole pillole di diverso colore.
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K
K [kei]: (s) sin. di ketamina.
Kawa-kawa: v. betel.
keta: (s) v. ketamina
ketamina: o special k ( k, keta, vitamina K, kit kat, purple, super acid) droga sintetica tipo PCP, liquida (da bere o iniettare intramuscolo), in polvere da sniffare (dopo aver fatto evaporare la soluzione acquosa), tipica dei rave party; il suo principio attivo è la chetamina, anestetico per veterinaria; fumata o sniffata (polvere) provoca disorientamento, allucinazioni e visioni mistiche, con la sensazione di entrare in un’altra realtà con perdita della percezione del corpo e del senso di realtà (dissociazione); in forma liquida è venduta in fiale dette “spruzzi”.
khat: metacatinone derivato del catinone e della cathina, alcaloidi della Catha edulis (arbusto spontaneo dell’Africa orientale, del corno d’Africa e dell’Arabia meridionale) e dell’efedra di estrazione vegetale o di sintesi (v. ice) gen. domestica, utilizzando sostanze facilmente reperibili (drano, acido sturalavandini e cristalli o sali di varia natura come alcuni sali da bagno in vendita negli USA). È una droga “etnica” con effetti simili a quelli indotti dall’anfetamina; usata in prevalenza nell’ambito delle comunità etiopi, somale e yemenite in forma masticabile (polvere o foglie) o inalabile. Per la sua labilità, una volta estirpata la pianta, viene consumato fresco (entro 48 ore) e per questa stessa ragione lo spaccio al di fuori dei paesi di produzione si concentra maggiormente attorno agli aeroporti internazionali, in Italia soprattutto in quelli del Nord. Le foglie della Catha edulis assomigliano alla marijuana ma sono più carnose; tre, quattro fili sono considerati una dose ed in Italia il suo uso è predominante tra gli immigrati nelle cui terre d’origine è comune masticarlo. Produce effetti simili alle anfetamine e alla cocaina di superpotenza ed eccitazione, ma anche paranoia ed innapetenza. Provoca danni irreversibili al sistema nervoso centrale e piaghe al naso.
kif: hashish marocchino fumato con tecnica tipica del Marocco.
killer E: v. 4-MTA
killer-weed: (s) sin. di PCP
kit kat: (s) v. ketamina
kobret: v. cobret.
kix: (s) particolare presentazione del popper che, più recentemente, anche in Italia, avrebbe guadagnato una mediocre popolarità
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L
LAAM: levo-a-acetil-metadolo: farmaco agonista oppioide, una sorta di “metadone lento” e quindi somministrabile ad intervalli più lunghi (2-3 giorni) in uso in America, ma che crea problemi di cardiotossicità. In Italia il suo analogo (anche se farmacologicamente diverso) è il Subutex ®.
laccio: laccio emostatico utilizzato per trovare la vena; spesso nei TD è una cintura da pantaloni.
lama: coltello, arma da taglio.
lamare: accoltellare qualcuno.
lamata: coltellata.
lampe: (s) “farsi delle lampe” bere quantità notevoli di alcol.
limone: limone usato per sciogliere l’eroina brown-sugar in alternativa al citrato o acido citrico.
linea (1): (s) quantità definita di sostanza, gen. eroina, rapportata alle unità delle siringhe da insulina (es.: “Mi sono fatto 10 linee”).
linea (2): (s) riferito alla cocaina è sin. di striscia.
lombaz: (s) sin. di cjllum.
love drug [lov drag]: v. MDA (3,4-Metilenediossianfetamina), droga sintetica “dell’amore”, stimolante, eccitante.
LSA: amide dell’acido lisergico, sostanza simile all’LSD (vedi).
LSD: dietilamide dell’acido lisergico: allucinogeno psichedelico a struttura indolica che si ottiene modificando chimicamente l’acido lisergico, la sostanza naturale tratta dagli sclerozi della “segale cornuta”, cereale affetto dal fungo parassita “claviceps purpurea” e contenenti gli alcaloidi (ergotamina e ergometrina) necessari alla sintesi dell’acido stesso. Gen. si torva in diverse forme: pastiglie dette acidi e trip (da cui il nome, “trip”, del “viaggio” sotto l’effetto dell’LSD; francobolli o cartoni (vedi); quadratini di gelatina detti anche piramidi, vetri di finestra e windows panes; cristalli detti anche pietruzze, punte e micropunte. In Italia, la forma chimica più diffusa è quella LSD 25, versione più leggera dell’LSD 49, più rappresentato in altri paesi come l’Inghilterra. Suo parente stretto, ma meno in uso, è l’LSA.
luigia: (s) sin. di cocaina; espressione maggiormente usata nel Nord Italia, particolarmente in Lombardia.
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M
madama: (s) espressione che identifica una pattuglia o gli agenti di Polizia ma può essere utilizzato per indicare tutte le Forze dell’Ordine. Sin. di “sbirri” solo per la polizia e “cicci” per i Carabinieri.
mandorlato: è il caratteristico odore delle pasticche di ecstasy.
mantenimento: modalità con cui si programma una terapia con un farmaco agonista, sostitutiva ad una o più sostanze psicotrope, a dosaggi costanti e senza programmazione di una sospensione o riduzione delle dosi nel tempo. Tale modalità è adatta ai soggetti tossicodipendenti che non esprimono una volontà concreta alla disintossicazione completa dalle sostanze d’abuso; l’obiettivo principale qui è pertanto la “riduzione del danno” (vedi). Esempi tipici sono i programmi con metadone o con buprenorfina (Subutex ®).
marcio/marcione: (s) si dice di persona che fa un uso spropositato di droghe e/o alcol.
Maria: (s) cannabinoide, gen. marijuana.
Maria Giovanna: (s) cannabinoide, gen. marijuana.
Maria Pastora: v. menta degli dei.
marijuana: cannabinoide derivante dalla pianta di canapa indiana; da “Maria Juana”. V. cannabis.
masticare: espressione utilizzata per descrivere l’effetto delle droghe da discoteca simil-ecstasy riferito al movimento tipico (bruxismo) dei consumatori durante il loro utilizzo. Il termine anglosassone analogo è punding che identifica il consumatore di anfetamine portato a ripetere automaticamente ed ossessivamente gli stessi movimenti.
MBDB: o Tnt, droga “ecstasy like” appartenente alla classe degli “entactogeni”; i suoi nomi in gergo “Tnt” (dinamite) e x press, li si devono alla sua potente azione stimolante e psichedelica sul Sistema Nervoso Centrale ad elevato rischio di neurotossicità.
MDA: (3,4-Metilenediossianfetamina) droga sintetica simil-ecstasy detta love-drug o “dell’amore”, stimolante, eccitante. Presenta un elevato rischio di neurotossicità.
MDEA/MDE: (metildiossietilanfetamina) droga sintetica simil-ecstasy, allucinogena, stimolante e psichedelica, con caratteristiche entactogene molto potenti. Presenta un elevato rischio di neurotossicità.
MDMA: nome chimico (metildiossimetanfetamina) dell’ecstasy. V. ecstasy.
MDOH: “ecstasy like appartenente alla classe degli “entactogeni”, dalla potente azione stimolante e psichedelica sul Sistema Nervoso Centrale ad elevato rischio di neurotossicità.
mecatinone: sostanza d’abuso a base di efedrina appartenente al gruppo degli amfetamino-simili considerata il replicante di sintesi della cathina (vedi cat), il principio attivo contenuto nella catha edulis.
menta degli dei: v. salvia divinorum.
meperidina: uno dei principi attivi con cui viene prodotta l’eroina sintetica (vedi).
merda: (s) espressione rara utilizzata tanto per indicare la sostanza (gen. eroina), quanto la situazione di un soggetto tossicodipendente che sta facendone un uso assolutamente problematico di sostanze (“è nella merda”).
mescalina: principale alcaloide del cactus Peyote (Messico) dalle proprietà allucinogene contenuto nelle infiorescenze apicali (buttons) nonché nel “Trichocereus pachanoi” e nel “Trichocereus peruvians”, varietà di cactus presenti nelle aree subtropicali e temperate della regione andina. Si presenta come polvere bianca o tendente al bruno, ingeribile o fumabile. I suoi omologhi di sintesi sono rappresentati dal Cbr (vedi), dai suoi derivati e dal TMA. (vedi).
metadone: molecola ad azione oppiomimetica prodotta in laboratorio partendo dal precursore piperidina con effetti analgesici e sedativi notevolmente simili a quelli dell’eroina. È impiegato come farmaco oppiaceo agonista dell’eroina nelle terapie dei soggetti tossicodipendenti, utilizzato tanto per ridurre i sintomi dell’astinenza durante la detossificazione (terapia con dosaggio a scalare), quanto per il trattamento cronico (terapia a mantenimento); in forma orale (sciroppo) è assumibile solo sotto prescrizione medica specifica. Il suo uso è stato oggigiorno in parte sostituito dalla buprenorfina (Subutex ®).
microdot: (s) particolari microcompresse di LSD del diametro di circa 1,5 millimetri capaci di contenere fino a 100 microgrammi di sostanza psicoattiva.
micropunte: o pietruzze o punte (più rari), particolare preparazione degli acidi da discoteca (LSD) sotto forma di cristalli.
midriasi: è il fenomeno di dilatazione della pupilla che, in riferimento all’uso di stupefacenti, compare tra i sintomi della crisi da astinenza da eroina o durante l’utilizzo di cocaina. Opposto di miosi.
Minias ®: psicofarmaco frequentemente usato dai tossicodipendenti in associazione con le droghe per modularne gli effetti.
miosi: è il fenomeno della contrattura della pupilla con riduzione del suo diametro che si verifica in caso di intossicazione connessa all’uso di eroina e di tutti i morfinosimili; opposto di midriasi.
Miss Emma: (s) modo gergale di chiamare la morfina.
Mitsubishi: (s) (1999) nome usato per alcune pastiglie di ecstasy molto potenti.
MK: v. 4-MTA
MMDA: sostanza stupefacente appartenente alla classe delle “like ecstasy” il cui principio attivo è simile alla miristicina.
modica quantità: concetto giuridico superato, intorno al quale ruotava tutto il sistema sanzionatorio della legge n. 685 del 1975. Oggi (legge n. 162 del 1990; T.U. 309/90), si fa riferimento pertanto alla dose media giornaliera (vedi).
morfina: sostanza stupefacente estratta dall’oppio grezzo. Fu isolata per la prima volta in Germania, nel 1803, da Friedrich Wilhelm Sertürner (1783 – 1841). Ancor oggi largamente impiegata nella farmacopea mondiale, è considerata il prototipo dei farmaci ad azione narcotico-analgesica (morfino-simili o oppio-mimetici). Si presenta come una polvere bianca o giallastra, generalmente granulare, fioccosa o in cubetti. Determina dipendenza fisica ed, in passato, è stata causa di terribili e diffuse epidemie d’abuso. Tramite processi chimici ne deriva la semi-sintetica eroina.
MPPP: nome di strada delle preparazioni a base di piperidina smerciate clandestinamente sulle piazze statunitensi come “eroina sintetica”.
MTPT: nome di strada delle preparazioni a base di petidina o meperidina smerciate clandestinamente sulle piazze statunitensi come “eroina sintetica”.
MTA: v. 4-MTA
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N
Nalorex ®: naltrexone.
naloxone: è l’antagonista puro dell’eroina. Si tratta di un farmaco di origine americana in commercio anche in Italia con il nome di Narcan ® da circa 20 anni. Questa sostanza, che ha anche l’elevato pregio di non provocare effetti collaterali, se introdotta per tempo nell’organismo di un tossicodipendente in pericolo di vita per un’overdose da oppiacei (eroina) consente di salvargli la vita. La sua preparazione è in fiale per utilizzato endovenoso e/o intramuscolare. Non ha alcun effetto in caso di overdose da cocaina o sostanze non morfino-simili.
naltrexone: farmaco antagonista degli oppiacei per prevenirne l’uso cronico. I suoi prodotti commerciali, gen. sotto forma di compresse, sono: Antaxone ®, Nalorex ® Narcoral ®.
Narcan ®: nome commerciale del naloxone (vedi).
Narcan test ®: metodica ambulatoriale, utilizzata prevalentemente nei SerT, per verificare l’effettiva assenza di oppiacei nell’organismo, in previsione di terapia con farmaci antagonisti (naltrexone) o buprenorfina (Subutex ®).
narghilè: tipo di pipa orientale costituita da un fornello e un recipiente con tubi da cui aspirare il fumo di varie erbe.
nero: (s) si intende l’hashish, generalmente quello ad alto contenuto di THC. “E’ nero pakistano”.
neve: (s) sostanza in polvere bianca, gen. cocaina; raramente si riferisce all’eroina bianca (v. “bianca”), difficilmente reperibile in Italia.
Nexus: uno dei nomi con cui viene chiamato il Cbr (vedi), allucinogeno psichedelico feniletilaminico potentissimo, di derivazione anfetaminica, gen. sotto forma di compresse. Sin. di 2-CB, Zenith, Venus, synergy, erox.
niños de rua: adolescenti sudamericani abitanti nelle periferie degradate delle grandi metropoli. “Inalatori” per eccellenza dei gas venefici sprigionati dagli adesivi che contengono “toluene” da cui deriva un effetto “stimolante” o “euforizzante”. V. inalanti.
nitriti alchilici: sostanze normalmente usate in veterinaria (nitrito di amile, butile, isobutile) da cui si ricava il “popper” (vedi).
noradrenergico: in farmacologia identifica ciò che appartiene o che agisce sul sistema della noradrenalina, neurotrasmet-titore coinvolto (insieme ad adrenalina, dopamina, serotonina, GABA) nel controllo del tono dell’umore e dell’impul-sività.
NOT: Nucleo Operativo Tossicodipendenze: servizio delle Questure italiane.
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O
offman: (s) (1998) nome usato per alcune pastiglie di ecstasy molto potenti.
offrire: (s) verbo che indica la situazione in cui un soggetto tossicodipendente offre ad un altro la possibilità di farsi con la sostanza che il primo detiene.
olio: con riferimento alle droghe si intende l’olio di hashish; questo viene estratto dalla resina della pianta di cannabis indica ed è ad altissimo contenuto di principio attivo; viene fumato o spesso utilizzato nella preparazione di alimenti (torta all’hashish…).
om: parola indiana (sanscrito) raffigurante lo spirito libero; spesso associato, col nome di bambulè, nell’ambiente dei tossicodipendenti al significato di droga, in particolar modo eroina, è frequentemente rappresentato col suo simbolo sotto forma di tatuaggi o di graffiti murali.
oppiaceo / oppioide: sostanza con effetti simili all’oppio; sin. di “morfino-simile” (vedi “morfina”) e di “oppio-mimetico” (vedi “oppio”). Il termine “oppioide” lo si riferisce, generalmente, ai derivati sintetici dell’oppio. sviluppano un’azione farmacologica caratterizzata da un marcato effetto analgesico e sedativo a livello centrale. Fanno parte di questo gruppo di sostanze psicoattive, oltre l’eroina, alcune delle droghe più dannose e tossiche per l’organismo umano.
oppio: principio attivo estratto per incisione delle capsule del papavero somniferum album, sotto forma di lattice da cui derivano, oltre alla morfina (vedi), altri principi attivi precursori dell’eroina. l’oppio grezzo, un liquido bianco e lattiginoso, una volta rappreso, è raccolto e compresso in pani (vedi).
overdose / over: in riferimento alle droghe si intende una dose di stupafacenti eccessiva rispetto alla capacità di assunzione dell’organismo che risulta pertanto spesso essere causa di morte. Più genericamente si intende lo stato acuto di compromissione psicofisica, talvolta letale (arresto cardio-respiratorio), derivante dall’assun-zione di molecole psicoattive, il cui effetto può derivare non solamente da un iper-dosaggio ma anche dalla tossicità specifica di alcune sostanze “da taglio” contenute nella dose.
ovulatore: (s) espressione che indica colui che trasporta confezionate in ovuli (vedi) all’interno del suo corpo, droga generalmente ingerita tramite la bocca al fine del traffico illecito.
ovulo: involucro di discrete dimensioni in cellofan o carta d’alluminio contenente droga (gen. eroina o cocaina). È uno dei modi più frequente con cui avviene il traffico di sostanze stupefacenti. Il loro rinvenimento avviene spesso a causa della rottura degli involucri all’interno dell’apparato digerente di chi la trasporta dopo averla ingerita (cosiddetti ovulatori) o per mezzo di esame con metodica radiografica. Frequente anche l’inserimento in vagina o nell’ano.
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P
pacchetto: (s) sin. di “busta”, “bustina”, “sacchetto”, “sacco”, “pacco”: espressione gergale che identifica il contenitore gen. di cellofan o alluminio, contenente sostanze psicotrope (gen. eroina o cocaina); gen. è equivalente a una o più dosi.
pacco (1): (s) sin. di “pacchetto” (vedi).
pacco (2): (s) sin. di “bidone” o “culo”, ovvero droga di scarso o nullo valore acquistata per “buona”.
padella: sin. di cucchiaio o cucchiaino, usato per sciogliere la sostanza (gen. eroina) prima di iniettarla. Sin. dell’espressione anglosassone, poco usata in Italia, cooker.
paglia: (s) sin. di “canna” (gen. di marijuana); a volte solo “sigaretta”.
pakistano: (s) particolare qualità di tipo di cannabinoide.
palla / essere in p. :(s) stato di confusione mentale, agitazione.
pallina: (s) confezione (gen. in carta argentata e cellofan sigillato a fiamma) contenente sostanza.
palo: (s) persona che controlla che non passino le Forze dell’Ordine durante lo spaccio.
pane: (s) modalità di confezionamento di una sostanza psicotropa. Il quantitativo contenuto nei “pani” è variabile, ma generalmente il medesimo degli altri confezionati nella stessa partita (vedi). Cfr. con “bolla”.
para / essere o andare in p. : (s) sin. di “paranoia”, situazione di forte disagio, pensiero fisso.
paradiso artificiale: espressione che indica l’insieme delle situazioni psichiche in cui si trova chi fa ricorso all’uso di droghe, sotto il loro effetto; a volte sin. di sballo.
partita: espressione che identifica tutte le dosi di sostanza stupefacente confezionate nel medesimo momento dal medesimo spacciatore o comunque aventi la stessa origine o area geografica di produzione; le dosi di una stessa partita avranno, pertanto, caratteristiche comuni tra di esse.
pasta / pasticca: (s) droga sintetica da discoteca (ecstasy, trip, acido), gen. in pillole per via sublinguale.
pasta di coca: cocaina in pasta.
PCE: è un analogo di sintesi della fenciclidina (v. PCP), sempre ad effetto allucinogeno, largamente impiegato come sostanze d’abuso. Viene spesso spacciata, come la PHP e la TPCP, per mescalina o LSD.
PCP: fenciclidina: sostanza allucinogena e psichedelica di sintesi a base di piperidina, il principale precursore di alcune droghe ad azione oppiomimetica; Il suo nome più comune è polvere d’angelo (o angel dust), ma viene anche detta “killer-weed”, “embalming fluid”, “rocket fuel”, “supergras”. Suoi analoghi sono la PCE, la PHP e la TPCP.
peer support / peer counselling [pir sapport /pir canseling]: ovvero: “supporto tra pari” e “consulenza tra pari”; si intendono tutte le persone utenti o ex utenti di servizi che hanno comunque avuto esperienza diretta e personale in uno specifico disagio (tossicodipendenza, area penale, disagio psichico…) che offrono attività di sostegno e di mediazione agli operatori dei servizi che operano nel sociale. Nelle tossicodipendenze sono spesso coloro che raccolgono e riportano indietro le siringhe alle unità di strada o che segnalano o inviano altri utenti ai servizi.
pep pills: (s) nome in gergo che individua un prodotto a base di anfetamina.
pera: (s) si intende tanto l’atto dell’iniezione endovenosa di droghe (gen. eroina) che la siringa da insulina contenente la sostanza; equivale pertanto ad una dose.
perquisa: (s) sin. di perquisizione, evento subito frequentemente dai tossicodipendenti di strada da parte delle Forze dell’Ordine.
pernik: piccolo dolce a forma di “bara” molto diffuso nel nord della Repubblica Ceca, da cui origina il nome Pervitin (v.) usato per individuare una sostanza amfetamino-simile a base di efedrina assai comune nei Paesi dell’Est europeo.
pervitin: metanfetamina cloridrato di provenienza ceca, direttamente prodotta con il precursore efedrina (vedi). Il nome deriva da pernik, il piccolo dolce a forma di “bara” molto diffuso in quel Paese dell’Est europeo. Si presenta come una polvere bianca, solubile in acqua ed iniettabile; dà sensazioni di benessere, euforia ed energia, perdita dell’appetito, della sete e del sonno, variabili a seconda delle impurità contenute.
pescare: (s) espressione utilizzata per indicare la persona alterata da sostanze (generalmente eroina) nella fase in cui insorge la sonnolenza ed in cui, pertanto, tende ad piegare il collo in avanti.
petidina: uno dei principi attivi con cui viene prodotta l’eroina sintetica (vedi).
peyotl / peyote: piccolo cactus allucinogeno dal fusto seminterrato (“Lolophora williamsii”) spontaneo di alcune regioni desertiche dell’America Centrale, all’interno delle quali infiorescenze (buttons ovvero bottoni) è contenuto il suo principale alcaloide, la mescalina. Da sempre usato presso le cerimonie rituali indigene, dà effetti allucinogeni di tipo visivo ed uditivo; l’assunzione è quasi esclusivamente per via orale.
pezzo: (s) si intende una quantità definita di sostanza stupefacente (gen. poco meno di un grammo) equivalente ad una o più dosi; può essere anche sinonimo di “busta”, anche se il pezzo è generalmente “di fumo” o “di coca”.
PHP: analogo di sintesi della fenciclidina (vedi PCP), sempre ad effetto allucinogeno, largamente impiegato come sostanza d’abuso. Viene spesso spacciata, come la PCE e la TPCP, per mescalina o LSD.
piazza: (s) il luogo in cui vengono effettuati i traffici di spaccio delle droghe e dove se ne fa uso; “essere in piazza”: (s) frequentare l’ambiente della piazza facendo uso frequente di droghe.
piega: (s) sin. gergale di ubriacatura; ciucca, sbronza, storta. Gen. usato al plurale: “Mi son fatto certe pieghe!”.
pietra: espressione utilizzata per indicare la forma fisica in cui si possono rinvenire le droghe utilizzabili in polvere (eroina, cocaina in primis). Tale forma viene utilizzata per il trsporto di grossi quantitativi di droga, precedentemente alle operazioni di taglio e smercio al dettaglio. Pertanto contiene generalmente un principio attivo di sostanza molto elevato.
pietruzze: (s) particolare preparazione degli acidi da discoteca (LSD) sotto forma di cristalli. Raramente usato come sin. di micropunte o punte.
pillole della pace: anestetico veterinario per cavalli (tipo chetamina), usato come droga, ma, soprattutto, per tagliare l’LSD.
piperidina: uno dei principi attivi con cui viene prodotta l’eroina sintetica (vedi).
pippata: (s) sinonimo di sniffata o tiro, gen. di cocaina.
pippotto: (s) usato sia come sinonimo di pippata, sniffata o tiro, gen. di cocaina, sia per intendere la quantità “ideale” al tiro.
piramide: si identificano con questo termine caratteristici quadratini di gelatina utilizzati per ingerire LSD; sin. di “vetri di finestra”, “window panes” e gelatine.
pista 1: (s) dose di cocaina assumibile per via nasale, disposta in linea retta su un appoggio liscio; sin. di “striscia”.
pista 2: (s) segno evidente sugli avambracci, pieghe dei gomiti e dorso delle mani, di iniezioni endovenose in corrispondenza delle vene. Si presenta come una macchia con delle irregolarità evidenti al tatto, di colore che va dal rosso intenso al blu o marrone (crosta). Sin. di “smarone”. V. anche “valvola”.
pistone 1: (s) grande quantità di sostanza da inalare (si riferisce a “grossa pista”).
pistone 2: (s) la siringa contenente la sostanza da iniettarsi (si riferisce allo stantuffo della siringa).
Pleigine: pastiglie anoressizzanti a base di fendimetrazina molto in voga come anfetaminici tra i tossicodipendenti negli anni ’80. In Italia sono state tolte dal commercio e sospesa la loro produzione alla fine del 1999.
PMA: sostanza ad effetti allucinogeni prodotta in laboratorio. Apparsa per la prima volta nel 1973 in Canada, si è poi propagata negli Stati Uniti. Ha attività cinque volte superiore a quella della mescalina.
poliassunzione: Modalità con cui un soggetto (poliassuntore o polidrug abuser) assume in contemporanea (cocktail) o in periodi di tempo relativamente vicini, due o più sostanze psicoattive diverse tra loro, derivandone effetti assai variabili.
polvere: (s) sin. di droga; si riferisce alle sostanze in forma solubile, generalmente a quelle iniettabili o inalabili.
polvere d’angelo: sin. di PCP (vedi) o fenciclidina: allucinogeno psichedelico.
pongo: sin. di “fumo”.
popper: È il nome in gergo dato ai nitriti alchilici, (nitrito di amile, butile, isobutile) sostanze normalmente usate in veterinaria. Il dinitrito di amile è il più usato. La sostanza, eccitante ed allucinogena è detta anche eroina da strada, quick balt o rush ed è disponibile sotto varie forme: liquida, polvere, pastiglie. Raramente viene anche denominata speed (vedi), termine che però tende ad indicare più frequentemente le anfetamine in genere (pure o tagliate) o un loro stretto derivato. Viene generalmente assunta attraverso inalazione profonda e provoca una dilatazione dei vasi sanguigni, un maggior afflusso di sangue al Sistema Nervoso Centrale ed un rilassamento della muscolatura liscia. Catalogabile fra le sostanze stupefacenti inalanti, il suo uso massiccio si ha in locali di tendenza e in discoteca, gen. in forma liquida. Il suo forte potere vasodilatatore aumenta la sensibilità durante i rapporti sessuali, tanto che la sua origine la si attribuisce alle comunità gay di S. Francisco. Suo analogo ma dagli effetti più duraturi è il cevin.
progressive [progressiv]: musica di tendenza del genere tekno.
psichedelico: temine che individua le sostanze che generano effetti allucinogeni e dispercezioni nella psiche degli assuntori. Queste sostanze alterano l’attività psichica inducendo disturbi assimilabili a quelli delle psicosi. Tali sostanze provocano una deviazione delirante del giudizio con distorsione nell’apprezzamento dei valori della realtà; provocano allucinazioni (allucinogeni) o illusioni, stati confusionali o di spersonalizzazione. Vi appartengono i derivati a struttura adrenergica come la mescalina e l’LSD. Tali sostanze sono anche dette psicoalteranti, psicotomimetici, psicodislettici, psicotogeni, dispercettivi) per la loro attitudine a “modificare la mente”.
psilocibina: alcaloide di funghi allucinogeni (vedi).
psilocina: alcaloide di funghi allucinogeni (vedi).
psychedelic-trance: raduni musicali giovanili (tipo rave) che traggono ispirazione da quelli tenuti sull’isola di Goa, assolutamente all’insegna della trasgressione.
punding: (s) espressione utilizzata per descrivere l’effetto delle anfetamine durante il loro utilizzo che porta a ripetere automaticamente ed ossessivamente gli stessi movimenti. In Italia, è analogo del “masticare”, riferito al movimento tipico (bruxismo) dei consumatori da droghe da discoteca simil-ecstasy.
pungere / pungersi: (s) espressione rara usata dai tossicodipendenti per intendere l’uso di droghe endovena; sin. di “farsi” o “bucarsi”.
punta: (s) luogo dell’appuntamento per lo spaccio della droga o per farsi assieme ad altri.
punte: (s) raramente usato come sin. di micropunte o pietruzze, particolare preparazione degli acidi da discoteca (LSD) sotto forma di cristalli.
punkabestia / punk-bestia: (s) o animal-punk: singolare e plurale che identifica ragazzi che vivono per strada con ideologia anarchica gen. assieme ai loro cani.
purple: (s) v. ketamina
pusher [puscer]: piccolo spacciatore di strada; sin. di cavallo.
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Q
quick balt: uno dei nomi attribuiti al “popper” (vedi).
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R
rasta: moda indiana che prevede abbigliamento particolare, capelli a treccine ecc.
rave [reiv]: festa gen. illegale in luoghi isolati, gen. abbandonati o proibiti (c.e. taz) delle periferie metropolitane, a base di ritmi musicali tekno più duri (200 bpm). Trad. inglese di “delirio”, entusiasmo sfrenato. A volte anche “estasi”, dal verbo “to rave” che significa, fra l’altro, andare in estasi.
raver [reiver]: chi frequenta i rave, spesso fa uso di droghe sintetiche e bevande energetiche.
resina: si intende la resina di hashish; questa viene estratta dalla pianta ed è ad altissimo contenuto di principio attivo; viene fumata o utilizzata nella preparazione di alimenti.
revulsivante (sostanza): termine che in farmacologia identifica le molecole con specifiche proprietà farmacodinamiche in grado di stimolare i recettori cellulari per una data sostanza in modo tale che il soggetto, nell’eventualità assumesse la sostanza in questione, ne sperimenterebbe solo gli effetti negativi (esempio: il disulfiram -Antabuse®- per l’alcol). Cfr. con “agonista” e “antagonista”.
riduzione del danno: modalità di intervento nel campo delle tossicodipendenze che prevede azioni mirate a mantenere in vita e a garantire una qualità di vita migliore ai soggetti tossicodipendenti che non dimostrino volontà (in modo dichiarato o per via della storia anamnestica personale) di risolvere il problema d’abuso di sostanze. Gli interventi di questo tipo sono gen. detti “a bassa soglia” (vedi) per via del minimo obiettivo che si prefiggono rispetto al tipo di risposta offerto all’utenza; essi prevedono l’attivazione delle unità di strada (vedi), centri diurni (attività ricreative e formative), centri crisi (per affrontare i periodi di astinenza o di malattia) e drop-in center (centri attrezzati per l’igiene personale, il lavaggio degli indumenti, evntualmente pasti, ecc.), nonché l’assistenza ambulatoriale che si basa essenzialmente sui programmi sostitutivi a mantenimento (vedi).
riga: (s) quantità minima di droga, gen. per via endovenosa (“mi sono fatto due righe”); a volte sin. di linea.
risciacquo: (s) o risucchio, sistema col quale si fa rientrare il sangue nella siringa dopo aver già iniettato la droga per via endovenosa (gen. eroina) al fine di mandare in circolo la sostanza residua, con conseguente maggiore effetto.
ricreazionale o ricreativo: si dice dell’uso di alcune droghe che vengono consumate in momenti di aggregazione per aiutare ad evadere dalle attività quotidiane.
risucchio: (s) o risciacquo, sistema col quale si fa rientrare il sangue nella siringa dopo aver già iniettato la droga per via endovenosa (gen. eroina) al fine di mandare in circolo la sostanza residua, con conseguente maggiore effetto.
roba: (s) generalmente eroina; in modo più esteso tutte le sostanze psicotrope.
Roche ®: nome dato a vari psicofarmaci usati in strada in associazione con le droghe per modularne gli effetti.
rock: (s) sin. di crack.
rocket fuel: (s)sin. di PCP.
Roipnol ®: psicofarmaco frequentemente usato dai tossicodipendenti in associazione con le droghe per modularne l’effetto.
rollare: (s) preparazione della cartina per lo spinello tramite arrotolamento.
rospo: (s) o bufo, liquido estratto dalle ghiandole del rospo bufo e da alcune varietà di pesci palla, con effetto allucinogeno ed effetti eccitanti simili all’anfetamina; diffuso negli USA.
rota: (s) (d) sta ad indicare la sofferenza provocata dalla crisi da astinenza (v.).
rush (1): uno dei nomi attribuiti al “popper” (v.).
rush (2): fase “buona”, di “salita”, dell’alcol, della cocaina e delle droghe eccitanti in genere.
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S
S5: v. 4-MTA.
sacchetto: (s) sin. di “busta”, “bustina”, “sacco”, “pacchetto”: espressione gergale che identifica il contenitore gen. di cellofan o alluminio, contenente sostanze psicotrope (gen. eroina o cocaina); gen. è equivalente a una o più dosi.
sacco: (s) v. sacchetto.
safrolo: precursore chimico solitamente utilizzato nella sintesi dell’MDMA attraverso operazioni chimiche non molto complesse. È presente in natura in vegetali come la noce moscata e il sassofrasso (Sassofras officinalis) una pianta di origine brasiliana della stessa specie dell’alloro.
salire: (s) sensazione di raggiungimento del benessere derivante dalla captazione della sostanza a livello dei recettori nervosi; è riferito a tutte le droghe (“mi è salita bene“) ma particolarmente alle pastiglie da discoteca, agli acidi, anche quando la sensazione del “salire”, in chi fa uso di pastiglie, è distante dall’assunzione, indicando il momento di allucinazione e dispercezione della realtà (“mi è salito un acido”).
salsiccia: (s) termine gergale che indica un particolare involucro usato come contenitore di sostanze illegali e collocato in particolari alloggi nascosti. Tipico è quello utilizzato per trasportare droga all’interno del serbatoio della benzina o parti meccaniche di un veicolo.
salvia divinorum: o menta degli dei o Maria Pastora: pianta del Nord-Est del Messico, lontana parente della salvia domestica usata soltanto per cucinare. Il suo potere allucinogeno è stato da sempre sfruttato dalle popolazioni aborigene (gli stregoni aztechi erano soliti masticarne le foglie e berne il succo), ma è anche presente come sostanza psicoattiva sul mercato illegale. Analogo naturale dell’LSD, dà effetti simili a quest’ultimo ma più potenti.
sballo / sballare: (s) momento di benessere derivante dall’effetto acuto della sostanza; andare incontro alla sensazione di forte piacere tipicamente derivante dall’assunzione di droga.
sbarellare: (s) uscire di testa, andare nel panico; gen. usato in senso acuto, dopo uso di droghe.
sbattersi: (s) darsi notevolmente da fare per cercare la droga, andando incontro a rischi; a volte spacciare.
sbattimento: (s) il momento in cui “ci si sbatte”, vale a dire si è alla ricerca della sostanza. “È in sbattimento per la roba” ovvero: sta cercando dell’eroina.
sbirro: (s) sin. di poliziotto ma può essere utilizzato per indicare tutte le Forze dell’Ordine. Sin. di “madama” (solo per la polizia) e “cicci” per i Carabinieri.
sbronza: (s) sin. gergale di ubriacatura; ciucca, storta, piega.
scalare: diminuire progressivamente la quantità di droghe o di metadone.
scaldare 1: (s) preparazione della sostanza per far evaporare sost. tossiche volatili (ammoniaca…) o per scioglierla; gen. eroina. Sin. di cuocere.
scaldare 2: (s) preparazione del cannabinolo secco per esaltare l’estrazione del principio attivo (D9 THC).
scendere / scesa: (s) il finire dell’effetto della sostanza (della “botta”): gen. eroina, cocaina, droghe sintetiche.
schiacciare: (s) comportarsi in modo negativo per non pensare a qualcosa.
schizzato / essere s.: (s) persona che ha problemi di comportamento e di relazione.
schizzo / schizzetto: (s) piccola quantità di sostanza, gen. eroina, assunta per via endovenosa.
scimmia / avere la s.: (s) forte dipendenza da sostanze psicotrope; gen. da eroina; anche “essere ascimmiato”.
scimmiato: (s) v. ascimmiato.
sciogliere: (s) sciogliere la sostanza tramite limone e acqua per permetterne l’iniezione endovenosa; gen. eroina.
scitto: (s) cannabinoide: gen. hashish.
sconvolgersi / essere sconvolto: (s) fare uso abbondante di droghe; essere sotto l’effetto acuto di droghe. A volte sin. di strinarsi / stonarsi.
sconvolto: (s) “essere uno sconvolto”: espressione usata per definire una persona che fa uso continuo e massiccio di sostanze psicotrope.
scoperto: (s) si dice di persona in astinenza. Opposto di “coperto” o, in senso estremo, “in botta”.
scopolamina: alcaloide contenuto nelle foglie di un albero che cresce in Sud-America: il “Methysticodentrum amesianum” sulle cui proprietà allucinogene si articolano molte leggende locali.
scoppiatura: (s) forte malessere derivante dall’uso di sostanze psicotrope; spesso si intende la crisi di astinenza.
sdramato: (s) espressione con cui si intende lo stato di massima laterazione dovuta all’uso massivo di sostanze psicotrope; particolarmente riferito allo stordimento provocato dal fumo di cannabinoidi.
segale cornuta: v. LSD.
sensation seekers: espressione utilizzata per descrivere soggetti portati a provare “emozioni forti” tanto da zioni della vita quotidiana (andare contromano, sdraiarsi sui binati…) quanto con l’uso di sostanze. Questi comportamenti sembrano presenti in alcuni soggetti particolarmente sensibili, caratterizzati da livelli cronicamente bassi di serotonina, per i quali l’uso di MDMA comporta effetti particolarmente appaganti. Al sopraggiungere della tolleranza, mentre la maggior parte degli assuntori, non provando più le stesse sensazioni, interrompe l’uso, questi, desiderando continuare a provare la stessa sensazione “benefica” incrementano considerevolmente il numero delle assunzioni. Dunque per questi individui si può parlare di una vera e propria tossicodipendenza anche da droghe sintetiche ecstasy-like..
serotoninergico: in farmacologia identifica ciò che appartiene o che agisce sul sistema della serotinina, neurotrasmettitore coinvolto (assieme ad adrenalina, noradrenalina, dopamina, GABA) nel controllo del tono dell’umore.
SerT: servizio pubblico per le tossicodipendenze.
shabu (o shaboo): metilanfetamina cloridrato: anfetaminosimile analogo al crank e al crystal che si assume generalmente fumandolo in particolari pipe simili a quelle utilizzate per il consumo della cocaina “free-base”. È caratterizzata da un elevatissimo grado di purezza (oltre il 90%). Si presenta in cristalli di colore bianco, simili ai grani del sale da cucina, che si formano con il riscaldamento di una soluzione liquida in cui viene disciolta la sostanza.
scilom: vedi ceylum.
silibina: farmaco epatoprotettore; insieme alla silimarina viene usato come “antidoto” per i casi di grave intossicazione epatica. V. anche tad.
silimarina: farmaco epatoprotettore; insieme alla silibina viene usato come “antidoto” per i casi di grave intossicazione epatica. V. anche tad.
simpamina: tipo di anfetamina assunta negli anni settanta all’interno di alcuni gruppi studenteschi al fine di incrementare la memoria.
sindrome da astinenza: v. astinenza.
sinergismo: effetto congiunto di droghe che, interagendo, potenziano reciprocamente il proprio potenziale psicotropo; è il caso di molti stimolanti associati all’alcol o delle benzodiazepine all’eroina.
ska: musica tribale simile al rag.
smaronare / smarone / smarrone 1: (d)(s) brutta figura, essere sorpresi in attività o atteggiamenti illeciti (es. fare uso di sostanze sul lavoro).
smarone / smarrone 2: (d)(s) segno evidente sugli avambracci, pieghe dei gomiti e dorso delle mani, di iniezioni endovenose in corrispondenza delle vene. Si presenta come una macchia con delle irregolarità evidenti al tatto, di colore che va dal rosso intenso al blu o marrone (crosta). Sin. di “pista”. V. anche “valvola”.
smart drinks / smart drugs: bevande o sostanze energetiche a base di taurina, caffeina, ed eventualmente misture di vitamine, aminoacidi ramificati e prodotti naturali stimolanti. A meno che non vi sia riscontrata la presenza di sostanze vietate, come l’efedrina, non sono considerate illecite dalla legge. Appartenenti alla famiglia degli stimolanti sintetici non stupefacenti, mimano gli effetti tipici delle anfetamine; i loro analoghi clandestini sono gli upper, detti anche “act alikes” o “look alikes”.
smazzare o smazzettare: (s) vendere droghe o avere comunque dei traffici illeciti con queste; spacciare.
smile [smail]: simbolo della “faccina che sorride”. Tale raffigurazione stilizzata che porta due punti a forma di occhi ed una linea concava per la bocca è una delle più caratteristiche incisioni rappresentate su alcune pastiglie da discoteca (metanfetaminosimili e acidi).
S.N.C.: Sistema Nervoso Centrale.
sniffare / sniffo / sniffing: inalare sostanze; aspirare di naso; gen. cocaina, più raro eroina. Questo fenomeno d’abuso importato dagli Stati Uniti, consiste nell’inalazione, attraverso numerosi sistemi ed accorgimenti, delle polveri di cui sono costituite alcune droghe (cocaina, eroina) e dei gas e dei vapori sprigionanti da prodotti inalanti (v. inalanti) come: mastici e collanti a base di “toluene”, nitriti alchilici (v. popper), smacchiatori a base di solventi alogenati, bombolette di gas per caricare accendini a base di butano e propano, solventi per rimuovere lo smalto dalle unghie, propellenti contenuti nelle bombole delle lacche per capelli.
socio: (s) persona con cui si divide la sostanza ,gen. anche il suo costo, e con cui ci si fa assieme.
solventi: (s) sostanze, comunemente liquide, in grado di portare in soluzione altre sostanze. Con riferimento alle droghe, alcuni solventi sono direttamente utilizzati come sostanze d’abuso (v. inalanti e sniffing). Altri solventi vengono solamente usati come sostanze da taglio (es. nell’eroina e nella cocaina) ed hanno un’azione tossica sull’organismo. I solventi tradizionalmente più usati per la somministrazione endovenosa di droghe sono il succo di limone, il citrato (o acido citrico) e l’acqua (possibilmente distillata).
sostanza: nel contesto delle droghe ci si riferisce alle sostanze psicotrope e quindi comprende, oltre agli psicofarmaci e all’alcol, tutte le droghe: cannabinoidi, eroina, cocaina, alcol, acidi, metanfetamine, ecc.
sostanza bifasica: lo sono la maggior parte delle sostanze psicotrope, a maggior ragione le droghe: dopo aver prodotto un quadro di effetti maggiormente gratificanti per l’organismo, tendono ad invertire la situazione determinando una sintomatologia diametralmente opposta. Così ad una prima fase (rush, hight, feeling, up, flash) di benessere, euforia o gaiezza (a seconda del tipo di sostanze utilizzate) subentra la fase (down) ipnotico-depressiva caratterizzata da uno stato di prostrazione, agitazione, ansia, depressione, ecc.
spaccarsi: (s) fare un uso eccessivo di droghe o psicofarmaci, tanto da manifestare evidenti alterazioni del fisico e/o della psiche.
spada: (s) siringa da insulina (ad ago corto e basso contenuto 25 ml, 40 U), utilizzata dai TD per farsi gen. di eroina; sin. di “insulina”. Vari i punti di iniezione: gen. avanbracci, pieghe del gomito, dorso delle mani, inguine, collo, dita dei piedi.
specchio o specchietto: (s) particolare specchio di vetro di ridotte dimensioni, generalmente rettangolare, per preparare le piste di cocaina da sniffare.
special k [special chei]: (s) v. ketamina.
speed [spid]: (s) identifica le anfetamine in genere (pure o tagliate con altre droghe) o un loro stretto derivato. Può pertanto riferirsi anche a pastiglie da discoteca. Più raramente è sin. di speedball (vedi) o di popper (vedi).
speedball [spidbol]: (s) più rar. solo “speed” o “cavallo pazzo” in Italia (lett. “palla veloce” o “fucilata”). Modalità d’assunzione di sostanze comprendente la somministrazione contemporanea di eroina e cocaina iniettabili per via endovena con proprietà di esaltare le capacità sensoriali. Le due azioni, quella deprimente dell’eroina e quella eccitante della cocaina, agiscono contemporaneamente sui centri nervosi, sottoponendoli ad un altissimo stress. Il suo uso risulta essere molto pericoloso, sia per il maggior richio a livello cardiaco (arresto cardiorespiratorio), sia per la diversa densità delle due sostanze (maggiore rischio di reazioni emboliche intravasali e infarto). È inoltre frequente la possibilità di comportamenti anomali a forte rischio.
spilli / sentire gli s.: (s) sensazione fastidiosa dopo assunzione endovenosa di sostanza mal tagliata (es. con stricnina) o di farmaci psicotropi (Darkene ®, Minias ®, Roipnol ®).
spinello: sistema maggiormente utilizzato per fumare i derivati della canapa indiana; consiste nell’arrotolamento (rollare) di una o più cartine da sigaretta che contengono tabacco misto ad hashish o marijuana preventivamente “scaldati” per permettere l’estrazione del principio attivo (THC). Alla sua estremità viene talvolta posto un filtro fatto da una carta più spessa avvolta “ad S”o da un filtro da sigaretta. I suoi sinonimi sono vari e diversi a livello locale (canna, joint, tromba, paglia…)
spruzzi: (s) fiale contenenti droga liquida, gen. allucinogeni quali ketamina.
stonatura / stonarsi / stonato: (s) condizione per la quale si manifesta in modo pesante l’effetto acuto della sostanza.
stoppa: (s) sinonimo di fumo, scitto, erba; cannabinoide.
storia: (s) utilizzato gen. al plurale, retto dall’ausiliare “avere” o da “fare” riflessivo, per indicare l’uso di droghe (“ha delle storie”, ovvero “si fa delle storie”); al singolare sta a significare “droga”, gen. eroina (“ha la storia in tasca”).
storta:(s) sin. gergale di ubriacatura; ciucca, sbronza, piega.
STP: sin. di DOM (vedi), anfetamina allucinogena potentissima; sta per: serenità, tranquillità e pace.
stricnina: principio attivo dello Sttychnos nuv vomica; altamente tossico è usato come veleno per topi, spesso utilizzato come sostanza da taglio per aumentare gli effetti di stordimento di alcune droghe (gen. eroina). Le dosi che la contengono danno generalmente effetti fastidiosi detti “spilli” (vedi) che permettono di dedurre con certezza la presenza di un “cattivo” taglio.
strinarsi / strinare: (s) fare un abbondante uso di alcol; a volte sin. di sconvolgersi / stonarsi (più legato alle droghe)
strippare: (s) “sballare” eccessivamente in seguito all’assunzione in grande quantità droghe sintetiche; spesso sin. di bad-trip.
strippo: (s) espressione rara usata per intendere un “cattivo viaggio” in seguito all’assunzione di droghe da discoteca; sin. italiano di “bad trip”.
striscia: quantità di sostanza inalabile in una sola assunzione; gen. cocaina.
strombato: (s) si dice di persona temporaneamente alterata mentalmente in seguito all’assunzione di droghe; gen. riferito a chi ha fumato cannabinoidi (derivato da “tromba”).
strumenti: o attrezzi o attrezzatura (s): tutto il materiale necessario al tossicodipendente da strada per farsi: cucchiaino, siringa, fiala di acqua distillata; a volte comprensivi di limone o acido citrico. A volte i bilancini e le sostanze da taglio usate dagli spacciatori.
Subutex ®: Agonista, antagonista parziale oppioide utilizzato nelle terapie sostitutive da oppiacei con programmi a mantenimento o a scalare. Il principio attivo è la buprenorfina e la somministrazione è per via orale mediante compresse sublinguali a somministrazione giornaliera. L’utilizzo è simile al metadone ma l’emivita è più lunga; 1 mg di Subutex equivale a circa 7-8 ml di metadone. Dall’anno 2000 viene preferito al metadone per via della sua maggiore praticità che ne permette il cosiddetto “affidamento”, vale a dire l’autosomministrazione da parte del paziente, riducendo i contatti con la struttura di somministrazione (SerT).
super acid: (s) v. ketamina
supercocaina: (2004)detta anche “la cristallina”, consiste in un mix pericolosissimo di cocaina ed atropina (vedi) in diverse proporzioni (fino al 70% di cocaina e da 1 a 30 grammi di sostanza attiva) con effetti allucinogeni ed eccitanti.
supergras: sin. di PCP.
Superman: (1999) pasticche di ecstasy arricchite di eroina.
superpill: (1999) associazione di ecstasy e Viagra a fine di avere rapporti sessuali particolarmente intensi.
svelta: sin. di cocaina.
svuotino o vuotino: (s) si intende il sistema col quale, in assenza di tabacco e cartine, vengono preparati i cannabinoidi da fumare. Consiste nello svuotare una normale sigaretta, e riempirla del tabacco stesso mescolato all’hashish o alla marijuana.
synergy: uno dei nomi con cui viene chiamato il Cbr (vedi), allucinogeno psichedelico feniletilaminico potentissimo, di derivazione anfetaminica, gen. sotto forma di compresse. Sin. di 2-CB, Nexus, Zenith, Venus, erox.
Syva test ®: (2000) test selettivo per accertare l’uso di droghe sintetiche ed anfetaminosimili tramite la raccolta delle urine.
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T
tad: categoria di farmaci epatoprotettori, “antidoti” in grado di abbassare rapidamente il livello delle transaminasi in caso di epatopatie acute in corso. Il principio attivo più utilizzato è il glutatione nelle forme commerciali Tad ® e Tationil ®. V. anche silibina e silimarina.
taglio: operazione con cui vengono aggiunte alla droga pura altre sostanze di diversissima natura. Esse variano a seconda del tipo di sostanza (maggiormente zuccheri nella cocaina, polveri varie e sostanze tossiche nell’eroina), delle caratteristiche di chi le confeziona e di quelle del consumatore (più o meno pure e pertanto più o meno care). Possono essere costituite essenzialmente da zuccheri (lattosio, glucosio, mannite, amido, saccarosio) o da polveri inerti (farina, terra, intonaco) che hanno la sola funzione di aumentarne il volume ed il peso; oppure, in aggiunta a queste, possono essere aggiunti eccipienti spesso più tossici per l’organismo della stessa sostanza stupefacente come nel caso della stricnina, del chinino, del gesso e del talco aggiunti sovente all’eroina, così pure come farmaci di diversa natura (aspirina, psicofarmaci). Ad aumentare la pericolosità intrinseca della dose contribuiscono, oltre al taglio, le sostanze residue utilizzate per i vari processi di preparazione (ammoniaca, ad esempio) ed eventuali agenti patogeni microbici (batteri, virus, funghi) presenti a causa della scarsa igiene durante le fasi di raccolta, trasporto, lavorazione, confezionamento e spaccio.
Tavor ®: psicofarmaco (benzodiazepina) frequentemente utilizzato da chi fa uso principalmente di eroina per modularne gli effetti.
td: acronimo di tossicodipendente.
techno o tekno: musica di tendenza tipica di chi consuma droghe sintetiche.
teknival: raduno tipo rave senza limiti di tempo(almeno una settimana)in luogo aperto, isolato, di traveller raver.
teonanacatl: v. funghi psichedelici.
test del capello: test per l’individuazione di un uso più o meno recente di sostanze. Consiste nella raccolta del capello e nel suo esame tramite opportune tecniche. In base alla lunghezza del capello raccolto può dare positività anche per utilizzi molto lontani nel tempo.
tetraidrocannabinolo: THC, principio attivo della cannabis (vedi).
tirare / tiro: (s) v. sniffare. Anche riferito al fumo di spinelli.
THC: acronimo di tetraidrocannabinolo. V. cannabis.
TMA:.(34,5 trimetossianfetamina) omologo di sintesi, insieme alla Cbr e suoi derivati, della mescalina rispetto alla quale sprigiona un potenziale allucinogeno due volte superiore. Il dosaggio efficace è pari a 160-200 mg.
Tnt: (s); nome di strada dell’MBDB (vedi), una “ecstasy like appartenente alla classe degli “entactogeni”, dalla potente azione stimolante e psichedelica sul Sistema Nervoso Centrale. Sin. di x press.
tolleranza: fenomeno indotto dalle sostanze psicotrope che porta a richiederne quantità sempre maggiori per mantenere costante l’effetto (tolleranza stretta). Per alcune sostanze (es. cannabis) con il tempo si può avere lo stesso effetto con dosi inferiori (tolleranza inversa). Si parla infine di tolleranza crociata nel descrivere il fenomeno per cui la tolleranza ad una determinata sostanza può produrre tolleranza per un’altra con struttura chimica simile o diversa. Vedi anche assuefazione.
toluene: composto chimico (metilbenzene), della serie degli idrocarburi aromatici, liquido incolore dall’odore forte, utilizzato come solvente e diluente in colle e vernici, come additivo nelle benzine; appartenente alla classe degli inalanti (vedi).
tossicata: (s); azione poco chiara, tipica di chi fa uso di droghe.
tossico: sinonimo di tossicodipendente; espressione usata per definire il tossicodipendente per quelli che sono i suoi aspetti più negativi (falsità, manipolazione, ecc.); atteggiamento di chi si comporta in modo poco chiaro.
tossicodipendenza / tossicomania / tossicofilia: Dipendenza da sostanze tossiche quali l’alcol, gli stupefacenti e gli psicofarmaci. Tradizionalmente si distinguono (in base alle sostanze ed alle caratteristiche del soggetto) una dipendenza psichica, che si verifica quando il soggetto introduce stabilmente nelle proprie abitudini la sostanza tossica perché ne è psicologicamente condizionato fino a non riuscire se non con difficoltà a svolgere senza di essa le proprie attività quotidiane, ed una fisica, indotta dall’assuefazione dell’organismo che ne ha bisogno per il proprio metabolismo fino al punto di richiederne dosi sempre maggiori per evitare sintomi di astinenza che accompagnano che se ne priva improvvisamente. Il termine “tossicomane” tende a sottolineare alcune caratteristiche del soggetto tossicodipendente in cui, per essere diventata la dipendenza così rilevante, l’assunzione di droga è a carattere di imperattività fino a rappresentare l’unica ragione di vita: tutti gli interessi ruotano esclusivamente intorno alla droga ed essa diventa il nucleo fondamentale di ogni attività che viene pertanto finalizzata a procurarsela a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo. Per tossicomania si intende pertanto la condizione determinata dall’impiego ripetuto di sostanze psicoattive, caratterizzata da assuefazione al farmaco, tolleranza progressiva ai suoi effetti e tendenza all’autointossicazione cronica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità per “tossicomania” deve intendersi “uno stato di intossicazione, acuta o cronica, nocivo all’individuo e alla società, generato dal consumo abituale della droga”. La sua peculiare caratteristica consiste nel bisogno anormale e prolungato che certi soggetti manifestano per sostanze tossiche delle quali abbiano conosciuto accidentalmente o cercato volontariamente l’effetto sedativo o eccitante. Bisogno che diviene rapidamente abitudine che sfocia normalmente nell’assuefazione. Il tossicomane, con l’andar del tempo, va incontro ad un progressivo decadimento psichico e fisico per cui mentre da un lato la produzione intellettuale, l’attenzione e la memoria non sono più all’altezza di prima, la volontà si indebolisce, i sentimenti etici si attutiscono, la capacità di lavoro diminuisce ed il soggetto, privato dei suoi poteri critici, scende tutti i gradini della scala sociale, manifestando contemporaneamente tremori, disturbi della parola, anoressia e rapido dimagrimento. Tutte le droghe, leggere o pesanti che siano, sono in ogni caso da ritenere dannose per la salute fisica e psichica dell’individuo. Vi è differenza sostanziale tra la tossicità che si instaura con l’uso delle droghe e, ad es. l’alcol. Questo possiede una tossicità cronica più elevata della morfina e dell’eroina; la tolleranza e l’assuefazione sono però di entità minore e si stabiliscono solo in una limitata percentuale dei consumatori di bevande alcoliche. Soprattutto in base a questo elemento, alcuni individuano nell’impiego abituale di certe sostanze voluttuarie (es. il vino) una condizione di “abitudine” differente dalla tossicodipendenza perché: vi è desiderio ma non compulsione patologica (mania) nei confronti della sostanza adoperata; manca o è modesta la tendenza ad aumentare la dose; si osserva un certo grado di dipendenza psichica, ma non dipendenza fisica e non vi è quindi una vera e propria sindrome di astinenza. E’ interessante, altresì, notare che nonostante si manifesti in maniera negativa, la tossicodipendenza è espressione dell’omeostasi, ossia di un meccanismo difensivo che è alla base della vita in tutte le sue forme, anche le più elementari. Attualmente la tossicodipendenza è caratterizzata dall’uso simultaneo di varie sostanze ed è anche accertato che essa non è più necessariamente associata a privazioni economiche, a malattie inguaribili e a deficienze culturali, ma che la gran parte dei tossicomani sono portatori di disturbi di carattere psicologico se non addirittura psichiatrico (v. doppia diagnosi). La tossicomania laddove è in concomitanza a disturbi di questo tipo aggrava nel tempo le sintomatologie e determina ulteriori problemi sul piano fisico e biologico, riducendone le aspettative di vita ed esponendolo ad un rischio di morte assai più elevato rispetto alla popolazione media, in relazione ai danni biologici indotti dalle sostanze utilizzate, dalle infezioni e dallo stile di vita che accompagna il soggetto.
TPCP: (fenil-cicloesil-pirrolidina) analogo della fenciclidina (v. PCP) sempre ad effetto allucinogeno, largamente impiegato come sostanza d’abuso. Viene spesso spacciata, come la PCE e la PHP, per mescalina o LSD.
trailing [treiling]: o “after image”: fenomeni per i quali l’immagine di un determinato oggetto persiste per un breve tempo, anche quando l’oggetto è scomparso dal campo visivo; nel contesto delle sostanze psicotrope, il fenomeno è tipico di alcune droghe allucinogene.
trance (1): stato mentale estremo di “distacco completo dalla realtà” di chi fa uso di sostanze psicoattive, particolarmente psicodislettici o dispercettivi.
trance (2): musica techno in versione ipnotica.
traveller: componente della tribe; viaggiatore dei rave.
Triage ® [triasg]: test generico per l’identificazione di droghe sintetiche ed anfetaminosimili.
tribe [traib]: gruppo di persone che viaggia in camion, organizzando rave.
trielina: smacchiatore sintetico che usato come inalante è in grado di dare stordimento.
trimetilfentanil: v. fentanil, oppiaceo di sintesi analogo della petidina.
trip (1): (s) sin di acido; droghe sintetiche da discoteca assumibili per via sublinguale che “fanno viaggiare” gen. sotto forma di pastiglie. A volte contenenti solo LSD, a volte ecstasy e anfetaminosimili.
trip 2: (s) l’effetto che provocano le pastiglie da discoteca (acidi o ecstasy); il “viaggio”: può essere “buono” (good trip), cioè piacevole o “cattivo” (bad trip o strippo).
tromba/trombone: (s) sin. di “canna”; v. spinello.
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U
U4[iufor]: o Euh o euforia, droga sintetica eccitante.
uccello nero: (s) o black bird, uno dei nomi di strada dell’anfetamina.
una e una: (s) espressione usata gen. in farmacia dal tossicodipendente per l’acquisto della fiala di acqua distillata e siringa da insulina; “due e una”… “quattro e due”… : numero delle siringhe, il primo, e delle fiale, il secondo.
ungere: (s) sin. di picchiare, malmenare.
unità di strada: sistema organizzato per persone tossicodipendenti direttamente sul territorio; generalmente strutturato per mezzo di veicoli quali pulmini o camper gestiti da enti pubblici (ASL) o privati e con la compartecipazione delle realtà territoriali (Comune, Regione…).
up [ap]: o hight: fase di elevata sensazione di benessere derivante dall’uso di sostanze eccitanti, gen. cocaina
upper [apper]: (s) il nome di strada dato ad alcuni preparati eccitanti e stimolanti non stupefacenti gen. leciti come le smart-drugs e sart-drinks (vedi), ma di origine clandestina; contengono le stesse sostanze di base di queste, ma possono essere addizionate di altre non lecite; si presentano sotto un diverso aspetto e vengono anche dette “act alikes” o “look alikes”.
uso personale: la scelta di non punire la detenzione per uso personale di modiche quantità (vedi) di sostanze stupefacenti, fondata sulla convinzione che non può essere compressa la libertà di drogarsi, in quanto espressione della sfera di libertà garantita ad ogni cittadino, risale al 1975 allorquando il legislatore, con la legge n. 685 (art. 80), sancì la non punibilità del consumatore tossicomane, non ritenendolo più un delinquente da perseguire penalmente al pari dello spacciatore ma un “malato sociale” da curare e recuperare. Successivamente, la legge 162 del 1990 (T.U. 309/90), pur tornando a considerare un comportamento vietato l’uso personale di droghe, stabilì il limite, determinato dalla dose media giornaliera (vedi), oltre il quale la detenzione di droga costituiva un illecito penale e non una violazione amministrativa. La consultazione referendaria del 1993, abrogando parzialmente alcuni articoli della legge n. 162/90 (tra cui il concetto stesso di dose media giornaliera), ha, di fatto, depenalizzato l’uso personale non terapeutico di sostanze stupefacenti e psicotrope.
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Valium ®: psicofarmaco (benzodiazepina) frequentemente utilizzato da chi fa uso principalmente di eroina per modularne gli effetti.
valvola: (s) punto di iniezione in vena (gen. avambraccio e piega del gomito) ben evidente a causa dell’uso frequente e ripetuto di aghi, delle successive cicatrizzazioni e sclerotizzazioni del vaso ed eventuali infezioni (flebiti) in cui è generalmente più facile iniettare la sostanza; si presenta come un segno evidente e rotondeggiante dal contorno in rilievo ed il centro di un colore più intenso (dal rosso al viola). V. anche “pista” o “smarone”.
vena: (s) “la vena” viene generalmente indicata dal TD quella maggiormente utilizzata per l’iniezione tramite siringa da insulina di sostanze stupefacenti.
Venus: uno dei nomi con cui viene chiamato il Cbr (vedi), allucinogeno psichedelico feniletilaminico potentissimo, di derivazione anfetaminica, gen. sotto forma di compresse. Sin. di 2-CB, Nexus, Zenith, synergy, erox.
vetro: (s) speciale pipa in vetro, resistente al calore, per fumare crack o cannabinoidi.
vetro / vetri di finestra: (s) piccoli quadratini di gelatina utilizzati per ingerire LSD; sin. di “piramide”, “window panes” e “gelatine”.
viaggio: (s) la sensazione che si ha sotto effetto di sostanze psicotrope; quando riferito a droghe da discoteca è sin. di “trip 2”.
vuotino: (s) v. “svuotino”
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W
white stuff [uait staff]: (s) nome in gergo attribuito alla morfina.
window panes [uindou peins]: (s) piccoli quadratini di gelatina utilizzati per ingerire LSD; sin. di “vetri di finestra”, “piramide” e “gelatine”.
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X
X : sinonimo di ecstasy.
x press: (s) nome di strada dell’MBDB (vedi), una “ecstasy like appartenente alla classe degli “entactogeni”, dalla potente azione stimolante e psichedelica sul Sistema Nervoso Centrale. Sin. di Tnt.
XTC: sinonimo di ecstasy. È, però, anche attribuita ad alcuni “smart drugs” e “smart drinks”, le bevande energetiche a base di taurina e caffeina (v.) non considerate illecite dalla legge sempreché prive nella composizione di sostanze vietate.
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Y
yaba: allucinogeno in grado di tenere svegli per lunghi periodi.
yage: tipica bevanda psichedelica derivata da piante amazzoniche e caraibiche come la “Banisteriopsis inebrians”, e la “Prestonia amazonica”, contenenti gli alcaloidi armalina e armina. Viene ingerita insieme al DMT (vedi) perché proteggerebbe quest’ultima sostanza dalla disattivazione operata dagli enzimi gastrici.
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Z
Zenith: uno dei nomi con cui viene chiamato il Cbr (vedi), allucinogeno psichedelico feniletilaminico potentissimo, di derivazione anfetaminica, gen. sotto forma di compresse. Sin. di 2-CB, Nexus, Venus, synergy, erox.