Il fenomeno del consumo di alcol ha avuto un incremento esponenziale, soprattutto tra giovani e giovanissimi, specialmente negli ultimi anni, tanto a livello di quantità (quantità di etanolo puro consumato pro-capite) che di qualità (differenziazione delle tipologie di bevande alcoliche).
Secondo una graduatoria stilata dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sebbene l’Italia si collochi tra gli ultimi posti per consumo pro capite di alcolici, il bel paese detiene il primato del più precoce contatto con i drink: 12 anni e mezzo contro i 14,6 della media europea. Lo studio dell’Eurispes sottolinea anche come il numero dei giovani alcol-dipendenti, in particolare, risulti in costante aumento. La quota degli alcol-dipendenti di età inferiore ai trent’anni ammonta al 15% degli utenti in carico ai servizi. Otto milioni e mezzo sono gli italiani a rischio di abuso di alcol, 750.000 dei quali adolescenti.

Secondo uno studio internazionale, rileva ancora l’Eurispes, l’alcol sarà la terza causa di disabilità, mortalità e morbilità nei prossimi anni. L’alcol e’ oggi all’origine del 25% della mortalità giovanile dei ragazzi e del 10% di quella delle ragazze.

Sono oltre 60.000 i soggetti alcol-dipendenti presi in carico dai 455 servizi alcologici territoriali del Sistema Sanitario Nazionale, con circa 5.000 nuovi alcol-dipendenti all’anno. Le regioni con il maggior numero di assistiti sono la Lombardia e il Veneto. Quanto agli effetti negativi, oltre al già citato numero allarmante di decessi, le patologie e le disabilità alcol-correlate causano in Italia una spesa pari al 3% del Pil.

Bisogna tenere in considerazione, tra l’altro, come il fenomeno del consumo di alcol sia andato incontro nell’ultimo decennio ad un complessivo quanto radicale mutamento per l’insieme di innumerevoli motivi e/o fenomeni ad esso correlati. Tra questi, l’introduzione sul mercato di nuove bevande alcoliche e l’instaurarsi di nuove modalità di consumo. A questo mutamento hanno inoltre contribuito la minore percezione dei rischi derivanti dall’assunzione di bevande alcoliche (fenomeno di normalizzazione), l’incremento del consumo di droghe, nonché l’insorgenza di dipendenze da non-droghe e di patologie di natura compulsiva, come quelle da gioco d’azzardo (gambling), anch’essa, a ragion veduta, classificata come addiction, fenomeno frequentemente accompagnato dal consumo di alcol.

Ad aggravare il fenomeno, gli infortuni, le morti sul lavoro e gli incidenti stradali correlati al consumo di alcol. In Italia la mortalità per incidente stradale correlata al consumo di alcol, viene stimata tra il 30% e il 50% del totale degli incidenti (fonte Eurispes 2010).

Tutto quanto descritto nelle righe che precedono ha comportato drastici cambiamenti sia tra la popolazione dipendente da alcol o che ne fa uso problematico, sia all’interno dei Servizi, tanto in termini organizzativi quanto per ciò che concerne le modalità di intervento.

Il vino rimane la bevanda alcolica più consumata dagli adulti, mentre fra i ragazzi e’ molto diffuso il consumo di bevande alcoliche (birra in primis) al di fuori dei pasti, soprattutto nei fine settimana e nelle occasione di festa e di incontro con i coetanei.