Lo sviluppo esponenziale delle nuove tecnologie, sempre più diffuse, ha non solo notevolmente contribuito a trasformare la comunicazione all’interno della società, ma ha anche determinato una modificazione  degli stili di vita e dei comportamenti individuali  influenzando le scelte soggettive e della collettività. Internet rappresenta un fenomeno nuovo, potente, multidimensionale, facilmente accessibile, indispensabile ormai trovarsi in rete per lavoro, per studio, per gioco, per indagini, per ricerche e le opportunità che offre sono molteplici. È certamente uno strumento utile e potente, ma richiede un’attenzione particolare nel caso venga utilizzato da bambini e giovani.
La patologia che l’uso maladattivo di Internet può far insorgere assume aspetti diversi in relazione ad una o più applicazioni che la rete mette a disposizione.
Esistono soggetti che arrivano a stare on-line 40 e più ore a settimana; ciò comporta disturbi fisici come Disturbi del Sonno, mal di schiena, mal di testa, sindrome del tunnel carpale, stanchezza degli occhi, irregolarità nell’alimentazione, ma le conseguenze maggiori e più gravi sono le conseguenze psicologiche, familiari, lavorative ed economiche.
L’abuso di Internet compromette la vita relazionale e affettiva del soggetto e spesso on-line nascono relazioni facilitate dall’anonimato, dalla  semplicità del contatto virtuale e spesso a soffrirne è proprio il partner reale, isolato dal rifugio virtuale del soggetto dipendente.
Alterazioni dello stato di coscienza, depersonalizzazione, perdita del senso della propria identità personale caratterizzano la trance dissociativa da videoterminale (Caretti), disturbo che può presentarsi in soggetti dipendenti da Internet. L’anonimato e l’assenza di vincoli spazio-temporali possono porsi come fattori di rischio. La realtà virtuale si sostituisce così al mondo reale.
La dipendenza da Internet (Internet Addiction Disorder) ha stimolato numerose  ricerche e studi in ambito internazionale negli ultimi dieci anni. Alcuni autori, nell’ottica cognitivo-comportamentale, evidenziano cognizioni disadattive nei soggetti dipendenti da Internet. Tali cognizioni disadattive comprendono pensieri distorti su di sé e pensieri distorti sul mondo. I soggetti con uno stile cognitivo rimuginante hanno problemi più gravi in relazione all’uso problematico di internet. Altre distorsioni cognitive si riferiscono a vissuti di inadeguatezza, di insicurezza, bassa autostima e difficoltà relazionali.
Alcune ricerche hanno evidenziato nelle persone con dipendenze da internet problemi come Disturbi dell’Umore, Disturbi d’Ansia, Disturbi del Controllo degli Impulsi, Disturbi di Personalità e Problemi di autostima.

I più importanti tipi di Internet Addiction disorder sono i seguenti:

Cybersex  addiction, il  sesso virtuale, ossia tutte quelle attività che provocano eccitazione sessuale come la ricerca di materiale pornografico, gli incontri in chat erotiche.
Cyber relational addiction, la dipendenza da relazioni virtuali. Consiste in un bisogno costante di instaurare relazioni amicali o affettive con persone incontrate on-line anche molto lontane fisicamente. Le applicazioni internet maggiormente utilizzate a questo scopo sono la posta elettronica, le chat e le newsgroup.
Information overload, letteralmente sovraccarico cognitivo. Si tratta del bisogno di reperire una quantità smisurata di informazioni con lo scaricamento continuo di materiale dai diversi siti incontrati o cercati durante la navigazione, con il rischio – appunto – di un sovraccarico di informazioni che ne impedisce un buon uso.
Computer addiction, la dipendenza in questo caso si riferisce ai giochi virtuali interattivi (MUD’s). I partecipanti giocano ed interagiscono tra loro nascondendo la loro vera identità e costruendosene un’altra. Il potenziale attrattivo dei giochi di ruolo è molto forte e può far cadere nella trappola della dipendenza e di una  falsa identità i soggetti con una scarsa autostima, timidi, che rifiutano se stessi. La falsa identità e l’anonimato veicolano, distogliendo il soggetto da sane relazioni affettive, desideri e illusioni sostituendo pericolosamente la vera realtà con quella virtuale.

Sebbene non si possa parlare di una vera e propria patologia “da telefono cellulare”, è pur vero che i comportamenti in relazione al suo uso sono studio di approfondimento della comunità scientifica.
Infatti il telefono cellulare, con la sua imponente diffusione tra diverse generazioni di utilizzatori, dai bambini agli anziani, dagli adolescenti agli adulti, ha determinato negli ultimi dieci anni la comparsa di nuovi comportamenti nella vita quotidiana e nuovi stili comunicativi tra le persone.
Da una recente indagine in Italia dell’ISTAT sull’uso dei mezzi di comunicazione e delle nuove tecnologie è emerso come il cellulare occupi il 2° posto, dopo il televisore.
Alcune ricerche hanno posto l’attenzione sull’impatto del cellulare sui bambini e sugli adolescenti, considerati categorie a rischio a causa la loro vulnerabilità.
Le caratteristiche del cellulare sono certamente affascinanti: può essere usato dovunque e in qualunque momento, dà la possibilità di essere raggiunti in ogni momento, può essere sempre portato con sé, lasciato acceso o spento a piacimento.
Con il cellulare è comparso anche un nuovo stile comunicativo: SMS, MMS, Videochiamate.
Nulla di tutto questo c’era prima dell’avvento del cellulare.
L’SMS è diffusissimo tra i giovani, ma anche gli adulti ne fanno ampio uso e il suo impiego ha determinato un nuovo modo di scrivere, abbreviato, sintetico. Il messaggio arriva  subito e molto semplicemente e velocemente possiamo far sapere al destinatario ciò che vogliamo.
Si può sconfinare nel feticismo: quando l’uso non è più critico e controllato si possono sviluppare eccessivi investimenti affettivi e di piacere del possesso del cellulare stesso; ciò, inoltre, può condurre alla dipendenza dall’uso del cellulare.
Il ritiro progressivo dal mondo reale viene determinato dalla  perdita di interessi, da improvvisi cambiamenti d’umore, da disturbi del sonno e dell’alimentazione, da rapporti conflittuali. L’uso eccessivo, l’invio a ripetizione e velocissimo di SMS,  il tempo prolungato passato al cellulare, anche a giocare con i giochi interattivi, sono comportamenti problematici e, come spesso succede tra gli adolescenti, ciò espone al rischio della nuova dipendenza.