Le sindromi psicorganiche

Sono patologie che causano alterazioni delle funzioni cognitive ed hanno una chiara e certa origine biologica (danno rilevabile per mezzo di indagini cliniche e strumentali). Le cause sono generalmente multifattoriali: esse prevedono una forte componente genetico-ereditaria sulla quale vanno ad incidere fortemente fattori ambientali quali l’abitudine al fumo, l’uso di alcol e di droghe. Il danno causato dall’azione di tali sostanze sul Sistema Nervoso può essere sia di tipo diretto (come nel caso della compromissione neuronale prodotta da alcol e droghe) piuttosto che indiretta come nel caso dei processi aterosclerotici ed oncologici prodotti dal fumo di sigaretta. Le più importanti sindromi psicorganiche sono:
1) il delirium
2) le demenze (tra cui il morbo di Alzheimer, quelle vascolari e quelle indotte da alcol e sostanze)
3) i disturbi anamnestici (tra cui la sindrome di Korsakoff e l’encefalopiatia di Wernicke, indotte da abuso di alcolici)
4) le psicosindromi endocrine (tra cui i disturbi tiroidei, surrenalici e ipofisari)
5) il ritardo mentale (tra cui l’Autismo e la sindrome di Down)

Le malattie somatiche

Sono patologie reali strettamente legate nella loro origine e nel loro decorso, da problematiche di tipo psichico (psicologico e psichiatrico). Esse si manifestano con una serie di sintomi di varia natura:  cardiaci (aritmie, ipertensione, coronaropaite), polmonari (crisi asmatiche), addominali (gastriti ed ulcere gastriche, coliche), muscolo scheletrici (lombalgie, reumatiti, ecc.) neurologici (cefalea,emicrania, ictus), endocrini (disfunzioni tiroideee, sessuali, diabete), cutanei (dermatiti, psoriasi, allopecia). Gli stessi tumori vengono influenzati tanto nella loro origine, quanto nel decorso, da componenti di tipo psichico, non fosse altro per le complicazioni (e quindi alterazioni in senso oncologico) a cui possono portare i disturbi psicosomatici sui vari distretti.
I fattori psicologici influenzano comunque sempre una condizione medica generale. Essi sono infatti importanti nella patogenesi di quasi tutte le malattie e non solo in quelle tradizionalmente intese come malattie psicosomatiche. I fattori psicologici, infatti, possono influenzare dando positivamente quanto negativamente il decorso di una malattia tanto in senso diretto quanto, ad esempio, per l’influenza di tali fattori nei confronti del trattamento. Tra i fattori psicologici sono compresi i disturbi mentali, i sintomi di tipo psicologico quali la depressione dell’ansia, disturbi di personalità ed i meccanismi di adattamento o di difesa (ad esempio la negazione, il cinismo ) nonché comportamenti nocivi alla salute (quali l’ipo- o l’iperalimentazione e lo scarso esercizio fisico).

I disturbi somatoformi

Sono disturbi caratterizzati da sintomi fisici senza che vi sia la presenza di una base organica dimostrabile, dove pertanto il soggetto fa ricorso al fenomeno della somatizzazione. Il soggetto che n’è affetto percepisce la presenza di un una o più malattie per via dei sintomi che sperimenta. Il paziente è realmente inconsapevole dell’esistenza della malattia ed i sintomi non sono prodotti intenzionalmente nè sottoposti al controllo della volontà. I sintomi infatti sono perlo più causati da uno stress emozionale in seguito a conflitti di natura psichica ed inconsapevolmente utilizzati come mezzo per allontanare dalla coscienza i contenuti conflittuali inaccettabili. Il vantaggio secondario che ne deriva è l’appoggio e la protezione, grazie al sintomo, da parbe dell’ambiente che circonda l’individuo con l’eventuale esenzione da compiti sociali o situazioni di stressanti. i sintomi che caratterizzano questo disturbo possono essere di varia natura: fisici, psichici, singoli o multipli, rari o ricorrenti, dalle localizzazioni più diverse. L’ipocondria rappresenta la preoccupazione eccessiva o ingiustificata di un soggetto di essere d’affetto da una malattia sulla base di sintomi che non hanno una sufficiente consistenza tale da giustificarne la preoccupazione. La massima espressione di questo do un tipo di disturbi consiste nella disturbo da conversione (detto anche isteria) che consiste nella trasformazione di un conflitto intrapsichico in un  sintomo somatico funzionale, neurologico  (motorio o sensoriale) piuttosto che francamente psichiatrico (i disturbi dissociativi, le psicosi di tipo allucinatorio o delirante). Ciò avviene in modo inconsapevole, non intenzionale, indipendente dalla volontà del soggetto. Un particolare tipo di disturbo somatoforme è rappresentato dalla dismorfofobia (v. disturbi del comportamento alimentare), vale a dire dalla presenza di incessanti preoccupazioni inerenti il proprio aspetto fisico, focalizzate su vere o presunte anomalie, di entità trascurabile o tale da rendere sproporzionate le lamentele, dalla fisionomia del volto (ad esempio la forma del naso), dalla consistenza del capillizio (ad esempio il timore eccessico per la caduta dei capelli) o della cute. Si tratta pertanto di una preoccupazione di tipo estetico. L’intensità del quadro è molto variabile da soggetto a soggetto e nel tempo; si può pertanto presentare come una forma estremamente sfumata piuttosto che con quadri di tipo delirante.

I disturbi fittizi

di disturbi fittizi consistono bella produzione intenzionale di sintomi fisici o psichici da parte di un soggetto allo scopo di assumere il ruolo di paziente sulla base di una motivazione psichica inconscia. Il soggetto, consapevole dell’inganno, è incapace di astenersene essendo la natura del disturbo di tipo conpulsivo. Esiste pertanto un’alterazione psicopatologica costituita molto spesso da una grave disturbo della personalità, spesso di tipo borderline. In questi casi la presenza di un disturbo indizio può inconsciamente di servire allo scopo di evitare l’abbandono reale o immaginario di cui il soggetto avvento da un disturbo di personalità borderline soffre, nonché al fine di trovare un’identica consistente, in tal caso, nella figura del malato. L’estremizzazione dei disturbi fittizi consiste nella sindrome di Munchausen caratterizzata dalla creazione di menzogne patologiche riguardanti la malattia, peregrinazioni da un ospedale all’altro o da un medico all’altro al fine di non venire scoperto.

La simulazione

La simulazione non consiste in disturbo di tipo clinico-patologico, quanto piuttosto nel tentativo consapevole e volontario da parte di un soggetto al fine di ottenere vantaggi di vario tipo. Pertanto esso si può presentare contestualmente a cause legali o ricorsi dai quali possono derivare benefici di tipo economico (liquidazioni da parte di assicurazioni, rimborsi, ecc. ), familiare (in seguito a separazioni, divorzi, eredità), sociale (invalidità), legale (riduzioni di pena in seguito a condanne).


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